Il libro che ha cambiato la vita di Zerocalcare

Dieci anni fa uscì quasi clandestinamente la "Profezia dell'armadillo", il primo di una lunga e ininterrotta serie di successi: ne scrive Fumettologica

Dieci anni fa, il 22 novembre 2011, un fumettista sconosciuto che si faceva chiamare Zerocalcare presentò per la prima volta in pubblico il suo primo libro alla fumetteria Quattrodita di Roma. Il libro si intitolava La profezia dell’armadillo ed era uscito quasi clandestinamente poche settimane prima, in 500 copie autoprodotte. In occasione del decimo anniversario della prima presentazione, e oggi che Zerocalcare è diventato famosissimo e celebrato, la storia editoriale del libro e del suo sorprendente ed enorme successo di pubblico è stata raccontata da Andrea Fiamma sul sito Fumettologica

Alla fine degli anni Duemila, Zerocalcare inviò alcune sue storie alla redazione delle riviste Animals e Canemucco, pubblicate entrambe da Coniglio Editore. In realtà la mail la spedì un suo amico, perché Rech, dopo aver ricevuto il rifiuto di editori e organizzazioni (un anno aveva provato perfino a partecipare al Lucca Project Contest), era «abbastanza scoraggiato sul fatto che la roba mia potesse essere pubblicata da qualcuno».

«Ci folgorò tutti all’unisono» raccontò Makkox, fumettista e oggi autore per la televisione (Propaganda Live), che all’epoca dirigeva Canemucco. «La consueta polifonia vocale di “forse”, “boh”, “per me può andare”, “a me non piace”, quella voltà s’intonò in coro di “QUESTO SÌ! ASSOLUTAMENTE SÌ!”, seguito dagli allelujah.» In Zerocalcare, Makkox vide una comunanza «nel modo di raccontare: parliamo di noi, di ciò che conosciamo, che viviamo, piccole e grandi cose. E ci piace farlo sulla linea di confine tra riso e malinconia, cogliendo le ironie, le autoironie».

La prima storia, uscita su Canemucco 1, rappresentò il debutto dell’Armadillo, la coscienza in forma animalesca di Zerocalcare: Con l’anonimo, una storia con dentro già tutti gli stilemi che avrebbero reso famoso l’autore – osservazioni su aspetti tediosi del quotidiano, in questo caso le paranoie di fronte a una chiamata con il numero sconosciuto, la qualità ansiogena e in costante affanno del protagonista, le citazioni pop (in quattro pagine trovano spazio Boss Artiglio, Star Wars e il Gatto e la Volpe).

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