La seconda parte dell’inchiesta di Fanpage, sulla Lega

Si parla dell'influenza dei neofascisti sul partito, e si vede anche la consegna di un trolley in cui avrebbero dovuto esserci contanti

Il giornale online Fanpage ha pubblicato la seconda parte dell’inchiesta sull’estrema destra milanese e sui suoi rapporti con i partiti della coalizione di centrodestra: la prima parte aveva riguardato Fratelli d’Italia e aveva rivelato un presunto sistema di finanziamento in nero ed espliciti riferimenti al fascismo; questa seconda riguarda invece la Lega e mostra come Roberto Jonghi Lavarini – il cosiddetto “Barone nero”, noto esponente dell’estrema destra milanese – e il gruppo neonazista Lealtà e Azione starebbero cercando di estendere la propria influenza all’interno del partito, anche con il contributo dell’ex parlamentare leghista Mario Borghezio.

Come il primo video, anche questo è stato girato dal giornalista di Fanpage Salvatore Garzillo, che si è infiltrato negli ambienti dell’estrema destra milanese per quasi tre anni fingendosi un imprenditore desideroso di finanziare figure politiche di destra. Il protagonista è sempre Jonghi Lavarini, cinquantenne noto a Milano da molti anni per il suo ostentato fascismo e per essere da tempo vicino a Lealtà e Azione.

La parte più notevole dell’inchiesta riguarda la consegna di un trolley che, secondo Fanpage, avrebbe dovuto contenere i finanziamenti illeciti richiesti da Jonghi Lavarini: «Jonghi vuole da noi i soldi per i suoi referenti politici, tra cui rientrano autorevoli esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia», spiega Garzillo nel video dell’inchiesta. La consegna, che avviene in un luogo pubblico, è mostrata attraverso le immagini di una telecamera nascosta: si vede Garzillo dare il trolley a una persona inviata da Jonghi Lavarini (dentro il trolley in realtà non ci sono soldi, ma libri sull’Olocausto e copie della Costituzione italiana).

La parte del trolley occupa però soltanto pochi minuti del video. Nel resto dell’inchiesta si parla soprattutto del ruolo di Jonghi Lavarini come facilitatore per portare voti e preferenze degli estremisti di destra alla Lega.

«In un grande partito come la nuova Lega, ci deve essere spazio anche per noi» dice Jonghi Lavarini. Il suo punto di riferimento all’interno del partito è Angelo Ciocca, il parlamentare europeo noto soprattutto per essere stato condannato per peculato nel 2019 e per aver platealmente calpestato con una scarpa le carte di Pierre Moscovici – allora commissario europeo agli Affari economici – durante una conferenza stampa della Commissione Europea nel 2018.

Alle elezioni europee del 2019, Ciocca prese quasi 90mila preferenze. Secondo una persona che compare nel video con il volto offuscato, di queste 90mila preferenze almeno 5mila gli sarebbero arrivate da Jonghi Lavarini. In un incontro ripreso dalla telecamera nascosta, Ciocca dice anche di sentirsi «parte di questa famiglia» (riferendosi al giro dell’estrema destra).

Il giornalista Salvatore Garzillo si incontra con Ciocca e con la vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Francesca Brianza, grazie al tramite di Jonghi Lavarini. Durante l’incontro, avvenuto nel palazzo della Regione Lombardia, Ciocca dice che «tutto quello che posso fare lo faccio con grande piacere, utilizzateci al meglio in virtù del ruolo che abbiamo».

Un altro protagonista del video è Massimiliano Bastoni, allievo di Mario Borghezio, consigliere regionale della Lega e militante di Lealtà e Azione, gruppo che nasce dagli Hammerskin milanesi, parte della rete europea Hammerskin-Blood and Honour (neonazisti). Al gruppo fa riferimento anche Silvia Sardone, parlamentare europea appena eletta in Consiglio comunale a Milano. Il rapporto tra Lealtà e Azione e gli esponenti regionali leghisti è spiegato da Jonghi Lavarini nel video: «Hanno capito che quelli lì [la Lega] hanno il partito istituzionale e il marchio, e questi [Lealtà e Azione] hanno una militanza che se la scorda qualunque partito a Milano».

In cambio dei voti dei militanti, dice Jonghi Lavarini, la Lega offre posti di secondo piano in Regione perché non può dare posti di rilievo nelle istituzioni: «Nelle segreterie di Regione son tutti nazisti».

Il ruolo di Borghezio sembra essere quello di sostegno a Jonghi Lavarini per far crescere la corrente più estremista all’interno della Lega. La situazione politica attuale, dice Borghezio nel video durante un incontro con Jonghi Lavarini e Garzillo, «apre alla nostra area un’autostrada, un’autostrada per la “terza Lega”». La “terza Lega” a cui fa riferimento Borghezio sarà formata dai militanti di Lealtà e Azione e sarà la Lega «della Terza Posizione, che è militanza», facendo riferimento al movimento eversivo neofascista attivo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.

A seguito della pubblicazione dell’inchiesta di Fanpage, la procura di Milano ha aperto un’inchiesta con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio.