Ancora nessuna regione in zona gialla

Almeno per questa settimana, anche se la Sicilia ci è arrivata molto vicino

Napoli, il 12 agosto (ANSA/CESARE ABBATE)
Napoli, il 12 agosto (ANSA/CESARE ABBATE)

In base ai dati comunicati dalle regioni venerdì 13 agosto, nessuna regione dovrà passare in zona gialla la prossima settimana. Negli ultimi giorni, visto il peggioramento dei dati su contagi e ricoveri, si era parlato della possibilità che la Sicilia tornasse in zona gialla già a partire dal 16 agosto, ma resterà in zona bianca almeno per un’altra settimana.

In base ai nuovi criteri stabiliti dal decreto legge del 23 luglio, il passaggio di una regione da una zona all’altra dipende da tre fattori: l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione, l’occupazione di posti in terapia intensiva da parte di pazienti COVID-19 e il numero di persone ricoverate per COVID-19 in altri reparti. Una regione può passare dalla zona bianca a quella gialla solo nel momento in cui venga registrata un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti, a cui devono affiancarsi però anche un’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 superiore al 15% e un’occupazione del 10% dei posti in terapia intensiva.

Secondo i dati raccolti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), le regioni che a venerdì 13 avevano un’incidenza superiore a 50 casi su 100.000 abitanti sono 9: Sardegna (101 casi su 100.000 abitanti), Calabria (51), Sicilia (99), Toscana (94), Emilia-Romagna (63), Umbria (74), Lazio (52) e Veneto (61).

Solo la Sicilia ha però dati sui ricoveri che la portano vicina al passaggio in zona gialla, con l’occupazione dei posti in terapia intensiva al 9% e quella negli altri reparti al 14%: appena sotto la soglia prevista per l’introduzione di maggiori restrizioni. Risulta comunque che la Sicilia abbia altri 196 posti di terapia intensiva attivabili, che se venissero usati abbasserebbero il tasso di occupazione circa dell’1,5%. Secondo il bollettino del ministero della Salute del 13 agosto, in Sicilia il numero di persone ricoverate in terapia intensiva con sintomi legati alla COVID-19 sono 65, quelle ricoverate in altri reparti sono 499.

Secondo l’ultimo report settimanale pubblicato il 13 agosto dal Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, la Sicilia è ultima nella classifica delle regioni italiane per copertura vaccinale in quasi tutte le fasce d’età, e in particolare per le persone più anziane, quelle che più di tutte rischiano il ricovero in ospedale. La Sicilia è ultima per gli over 80 che non hanno ancora ricevuto il vaccino (il 20,71% della popolazione di questa categoria), ultima per i non vaccinati nella fascia di età 70-79 (19,13%), ultima per i non vaccinati nella fascia 60-69 anni (23,36%) e ultima per i non vaccinati anche nella fascia 50-59 anni (29,25%).

Tra le altre regioni con un’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione superiore ai 50 casi su 100.000 abitanti, la Sardegna è quella con la situazione più critica avendo un’occupazione dei posti in terapia intensiva da parte di pazienti COVID-19 dell’11% e un’occupazione di posti in altri reparti dell’8%. A livello nazionale, nell’ultima settimana l’incidenza è stata di 52,79 casi ogni 100.000 abitanti, l’occupazione dei posti in terapia intensiva da parte di pazienti COVID-19 è del 4% e negli altri reparti l’occupazione è al 5%.

Con il passaggio in zona gialla tornerebbe l’obbligo dell’utilizzo della mascherina anche all’aperto, mentre bar e ristoranti potrebbero restare aperti, anche a cena, ma con un limite di quattro persone per tavolo (se non conviventi), sia all’aperto sia al chiuso. Non ci sarebbero invece limiti agli spostamenti nella regione e in altre regioni.