La partita più difficile per l’Italia agli Europei
Questa sera a Monaco di Baviera la Nazionale gioca i quarti di finale contro il Belgio, primo nel ranking mondiale
Da prima che iniziassero gli Europei si parlava della possibilità che il Belgio potesse essere la prima grande nazionale che l’Italia avrebbe potuto incontrare nella fase a eliminazione diretta. I percorsi dei loro due gironi si incrociavano, e così è stato. Stasera a Monaco di Baviera Italia e Belgio, la nazionale al primo posto nel ranking mondiale, giocano il quarto di finale sulla carta più competitivo e atteso di questi Europei.
Belgio e Italia sono le uniche due nazionali che a Euro 2020 hanno saputo soltanto vincere. Tra qualificazioni e fase finale detengono il maggior numero di vittorie consecutive. Entrambe ne hanno 14, e chi passerà il turno stasera stabilirà il nuovo record di imbattibilità del torneo, staccando la Germania, già eliminata.
Per l’Italia questo quarto di finale si presenta come la partita più impegnativa del suo torneo, finora. Dopo tre vittorie nette ai gironi, agli ottavi la Nazionale di Mancini è stata messa inaspettatamente in difficoltà dall’Austria, dominata inizialmente nel primo tempo di Wembley. L’impressione però è che l’Italia si sia persa al ritorno dall’intervallo, in cui ha avuto molti momenti di difficoltà, per poi riprendersi ai supplementari, dopo aver saputo soffrire. Ha comunque concluso la partita con quasi trenta tiri verso la porta avversaria, a conferma del carattere offensivo del suo gioco, anche nelle difficoltà.
Quella di stasera sarà una partita completamente diversa, dato che il Belgio unisce prestanza fisica a qualità tecnica come poche altre nazionali al mondo. Non è più la squadra che riuscimmo a sorprendere sul piano tattico cinque anni fa agli Europei in Francia, da sfavoriti. Allora era ancora in fase di costruzione e aveva un allenatore diverso da quello che c’è ora, lo spagnolo Roberto Martinez, con il quale è arrivata terza ai Mondiali in Russia e con cui ora punta a vincere un torneo.
Potrebbe essere l’ultima possibilità per la cosiddetta “generazione d’oro” del calcio belga, nata da una profonda ristrutturazione del sistema calcistico nazionale oltre un decennio fa. Giocatori di livello mondiale come Romelu Lukaku, miglior giocatore dell’ultima Serie A, Kevin de Bruyne, punto di forza del Manchester City campione d’Inghilterra, Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid, e Axel Witsel, mediano del Borussia Dortmund, sono all’apice della loro forma. Altri come Dries Mertens, Eden Hazard e i tre difensori titolari Jan Vertonghen, Thomas Vermaelen e Toby Alderweireld sembrano vicini alla fase calante delle loro carriere, e a maggior ragione cercheranno di dare tutto nel loro ultimo torneo in nazionale.
Per questi motivi, come si è già potuto vedere nella sofferta vittoria contro il Portogallo, il Belgio è una squadra che si muove preparata e unita verso un unico obiettivo, la vittoria del primo trofeo nella storia del paese.
Anche l’Italia però è altrettanto unita come squadra, dietro un obiettivo non da meno: riscattare una delusione storica come quella della mancata qualificazione agli ultimi Mondiali. È questo forse che ha permesso a Mancini di costruire una nazionale che gioca in modo fluido e quasi a memoria, come fosse una squadra di club che sta insieme tutto l’anno. Alla partita di stasera si presenterà nuovamente con tutta la rosa al completo, dopo i recuperi di Alessandro Florenzi e Giorgio Chiellini. Il primo dovrebbe partire dalla panchina, ancora sostituito da Giovanni Di Lorenzo, il secondo sarà probabilmente titolare. Il resto della formazione dovrebbe essere la stessa usata fin qui da Mancini, ma Federico Chiesa dopo il gol all’Austria potrebbe iniziare al posto di Domenico Berardi.
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