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  • Lunedì 10 maggio 2021

Israele ha attaccato la Striscia di Gaza

In risposta al lancio di razzi di Hamas su Gerusalemme, deciso dopo gli scontri di lunedì mattina sulla Spianata delle Moschee

Razzi lanciati da Hamas su Gerusalemme (AP Photo/Khalil Hamra)
Razzi lanciati da Hamas su Gerusalemme (AP Photo/Khalil Hamra)

L’esercito israeliano ha attaccato la Striscia di Gaza in risposta a un precedente lancio di razzi su Gerusalemme da parte di Hamas, gruppo radicale palestinese che di fatto governa la Striscia. Non ci sono ancora molti dettagli sull’attacco: secondo il ministro della Salute palestinese, sarebbero stati uccisi nove palestinesi, di cui tre bambini; Israele ha confermato solo la morte di tre membri di Hamas.

Il lancio di razzi da parte di Hamas su Gerusalemme, invece, non aveva fatto grossi danni, ma l’esercito israeliano l’aveva definito un «evento significativo che non verrà ignorato», e aveva aggiunto che «tutte le opzioni sono sul tavolo: inclusa un’operazione di terra». Israele in pratica aveva detto di stare valutando l’avvio di una nuova offensiva militare nella Striscia di Gaza. Nel frattempo il Jihad Islamico, gruppo radicale palestinese molto influente nella Striscia, ha minacciato un nuovo attacco verso Israele per questa sera.

La decisione di Hamas di lanciare razzi verso Gerusalemme era stata a sua volta una risposta agli scontri avvenuti lunedì mattina tra polizia israeliana e palestinesi sulla Spianata delle Moschee, fuori e dentro la moschea di al Aqsa; negli scontri erano stati feriti almeno 300 palestinesi, secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, organizzazione che fa parte del movimento della Croce Rossa.

Fin dalla notte di domenica, secondo Haaretz, circa 8mila palestinesi erano barricati nella Spianata delle Moschee, che si trova su una collina all’interno della cosiddetta città vecchia di Gerusalemme, ed è il principale complesso religioso della città, per protestare contro una marcia israeliana nazionalista prevista per lunedì e considerata dai palestinesi una provocazione. La marcia avrebbe dovuto celebrare la conquista di Israele della parte est di Gerusalemme avvenuta durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967, e avrebbe dovuto passare nei quartieri musulmani della città.

Durante gli scontri, tra le altre cose la polizia israeliana aveva lanciato granate stordenti contro i palestinesi all’interno della moschea di al Aqsa. A causa delle violenze, le autorità avevano deciso di cancellare la marcia organizzata dagli israeliani nazionalisti.

Lunedì sera nel complesso dove si trova la moschea di al Aqsa si è sviluppato un incendio piuttosto grosso, forse iniziato in seguito al lancio di fuochi d’artificio da parte di alcuni palestinesi.

Da giorni a Gerusalemme la situazione è particolarmente tesa per via delle manifestazioni nel quartiere Sheikh Jarrah contro lo sfratto di tre famiglie palestinesi, su cui lunedì dovrebbe esprimersi in via definitiva la Corte Suprema Israeliana. La popolazione di Sheikh Jarrah è per la maggior parte palestinese ma il sito è considerato sacro anche dagli ebrei per la presenza della tomba di Simeone il Giusto. I residenti palestinesi dell’area rischiano di essere allontanati dalle loro case a causa di una lunga disputa legale sulla pertinenza del territorio.

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