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  • Venerdì 23 aprile 2021

Le ricerche del sottomarino scomparso in Indonesia

Secondo le stime delle autorità l'ossigeno a bordo potrebbe finire entro sabato, e ancora non si sa dove sia

Un ufficiale militare davanti a una mappa in cui si vede il mare a nord dell'isola di Bali, dove è scomparso il sottomarino indonesiano (EPA/MADE NAGI/ANSA)
Un ufficiale militare davanti a una mappa in cui si vede il mare a nord dell'isola di Bali, dove è scomparso il sottomarino indonesiano (EPA/MADE NAGI/ANSA)

Diversi paesi stanno collaborando alla ricerca del sottomarino della marina indonesiana scomparso mercoledì con 53 persone a bordo, mentre navigava nelle acque a nord dell’isola di Bali. Il tempo rimasto è poco: secondo le autorità entro sabato potrebbe esaurirsi l’ossigeno disponibile a bordo, spegnendo le speranze di salvare i marinai.

Giovedì in tarda sera l’esercito indonesiano ha detto di aver trovato le tracce di un oggetto non identificato a una profondità tra i 50 e i 100 metri, che potrebbe essere il sottomarino scomparso. Per verificarlo ha mandato sul posto due navi dotate di sonar, cioè un dispositivo che utilizza la propagazione del suono sott’acqua per individuare la presenza di oggetti o la distanza dal fondale. Al momento nelle ricerche sono impiegate almeno sei navi militari, un elicottero e complessivamente 400 persone. Malaysia e Singapore, paesi vicini all’Indonesia, sono stati i primi a inviare delle navi in aiuto, mentre giovedì si sono aggiunti gli Stati Uniti e sono arrivate le offerte di Australia, Francia e Germania.

La marina militare indonesiana aveva sostenuto fin da subito che il sottomarino potesse essere affondato a una profondità molto maggiore rispetto a quella del corpo individuato nelle ricerche, ossia tra i 600 e i 700 metri. Esperti e analisti stanno discutendo su cosa possa essere successo al sottomarino se davvero fosse stato esposto a 60-70 bar, la pressione sott’acqua a una profondità del genere. Un’ipotesi è che sia imploso, come si crede sia avvenuto nel 2017 a un sottomarino argentino scomparso in modo simile, e i cui resti erano stati trovati solo l’anno successivo.

Frank Owen, il segretario del Submarine Institute of Australia, un istituto che fa ricerca sulle attività dei sottomarini, ha detto che a 500 metri di profondità il sottomarino potrebbe essere recuperato in maniera sicura, mentre non ha saputo dire se a 700 metri imploderebbe. Ma un problema, ha spiegato Owen, è che se anche si trovasse integro a una tale profondità sarebbe molto difficile soccorrerlo, forse impossibile. I sistemi di soccorso infatti potrebbero anche raggiungerlo, ma poi non riuscirebbero a operare per far uscire l’equipaggio dal sottomarino.

Il sottomarino scomparso è il KRI Nanggala 402, uno dei cinque della marina indonesiana, costruito in Germania nel 1977. Mercoledì stava conducendo un’esercitazione con dei siluri a circa 96 chilometri dalla costa nord di Bali, ma a un certo punto è saltata comunicazione e i risultati dell’esercitazione non sono stati ricevuti. Sono state trovate delle tracce di carburante vicino alla posizione in cui si trovava prima di immergersi: non è sicuro siano riconducibili al sottomarino, ma hanno fatto ipotizzare un danno al serbatoio alla base dell’incidente.