Cosa cambierà in Lombardia con le vaccinazioni

Le prenotazioni sono state affidate a Poste Italiane, dopo i fallimenti di ARIA: l'obiettivo è arrivare a 170mila somministrazioni al giorno

Le vaccinazioni alla Fabbrica del Vapore, a Milano (Claudio Furlan/LaPresse)
Le vaccinazioni alla Fabbrica del Vapore, a Milano (Claudio Furlan/LaPresse)

Entro la metà di aprile in Lombardia cambierà completamente il sistema di prenotazione delle vaccinazioni: la Regione ha affidato il servizio a Poste Italiane per sostituire ARIA, la società regionale ritenuta colpevole della gestione approssimativa nella prima fase della campagna vaccinale. Ci sarà un nuovo portale online, una nuova procedura per scegliere e confermare il luogo del centro vaccinale e saranno aggiunte nuove modalità di prenotazione, non solo online come è stato finora.

Dopo le dimissioni dei vertici di ARIA, una mossa più politica che operativa, la Regione ha accelerato la transizione tra il vecchio sistema gestito dalla società regionale e Poste Italiane, che già da dicembre ha messo a disposizione gratuitamente la sua piattaforma alle regioni. Oggi Poste Italiane viene usata da Sicilia, Marche, Calabria, Abruzzo e Basilicata, che finora non hanno segnalato intoppi.

L’obiettivo della Lombardia è evitare che si ripetano i disagi dell’ultimo mese: in molti centri vaccinali sono stati fissati più appuntamenti rispetto alle dosi a disposizione oppure si sono presentate poche decine di persone rispetto alle centinaia previste, perché gli appuntamenti non erano stati confermati via sms. Molti anziani e insegnanti, inoltre, sono stati mandati a centinaia di chilometri di distanza a causa di errori nei CAP, i codici di avviamento postale.

– Leggi anche: Il caos delle vaccinazioni in Lombardia

Questi errori sono stati definiti «inaccettabili» dall’assessora regionale al Welfare, Letizia Moratti, e dal consulente per l’attuazione della campagna vaccinale, Guido Bertolaso. Già a metà marzo Moratti aveva anticipato l’intenzione di affidare le prenotazioni a Poste Italiane.

Il nuovo sistema di Poste sarà operativo a partire dalla fascia tra 70 e 80 anni, quando sarà conclusa la fase di prenotazione di tutte le persone con più di 80 anni. Non c’è ancora una data precisa: i più prudenti in Regione dicono entro l’11 aprile, giorno in cui termineranno le somministrazioni delle prime dosi agli anziani, altre fonti regionali spiegano che si potrebbe partire già da venerdì 2 aprile, anche se al momento sembra essere una data piuttosto ottimistica.

Dall’assessorato al Welfare fanno sapere che verranno date informazioni più precise durante la visita del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, e del capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, prevista per mercoledì 31 marzo. Curcio ha detto: «La Regione sta modificando l’infrastruttura di prenotazione e andremo alla presentazione del nuovo sistema. I numeri della Lombardia sono ragguardevoli, è la Regione che ha vaccinato di più. La sua performance condiziona molto la campagna nazionale»

(LaPresse – Claudio Furlan)

La differenza più rilevante tra il vecchio sistema di ARIA e quello nuovo di Poste Italiane è che al termine della procedura di prenotazione si potrà già avere la certezza del luogo e dell’orario dell’appuntamento senza aspettare un sms di conferma inviato dopo giorni di attesa, come è accaduto finora. Il sito realizzato da Poste e con un unico indirizzo nazionale è prenotazioni.vaccinicovid.gov.it, ma come avviene nelle altre regioni ci sarà anche un indirizzo a cui si potrà accedere dal sito ufficiale della Regione.

Basta inserire il numero di tessera sanitaria e il codice fiscale (che si può leggere sulla tessera sanitaria) per entrare nella pagina in cui il sistema proporrà le sedi dei punti vaccinali più vicini al luogo di residenza. Verranno indicate automaticamente anche possibili date e orari. Dopo aver scelto l’opzione più comoda, verrà generato un QrCode da stampare o salvare sullo smartphone: lo si dovrà presentare al momento della vaccinazione. Verrà anche inviato un sms istantaneo con la conferma delle scelte.

Allo stesso modo funzionano anche le prenotazioni eseguite dai Postamat e dai postini, le altre due novità possibili grazie alla piattaforma di Poste: chi non vuole o non può accedere al portale online, può prenotarsi in uno dei migliaia di Postamat che si trovano in quasi tutti i comuni lombardi oppure può chiedere direttamente al postino che inserirà i dati nel suo palmare e stamperà direttamente la ricevuta. Nelle cinque regioni che utilizzano la piattaforma di Poste è stato attivato anche un unico numero verde – 800 00.99.66, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 – da cui si può prenotare la vaccinazione.

Nei giorni scorsi i responsabili di Poste Italiane hanno svolto alcuni sopralluoghi nei centri vaccinali di molte province lombarde per iniziare la transizione dal sistema di ARIA a quello di Poste: sono stati verificati gli aspetti tecnici e operativi insieme ai funzionari delle aziende sanitarie.

Prima di vaccinare le persone tra 70 e 80 anni, però, si dovranno terminare le somministrazioni agli anziani. Per farlo, dalla scorsa settimana la Regione ha iniziato a richiamare tutte le persone con più di 80 anni che non avevano ancora ricevuto un sms o una telefonata di conferma. È una procedura “manuale” molto complessa e inusuale, ma anche l’unica che consente di superare i problemi tecnici.

Secondo una nota inviata dall’ufficio stampa regionale, tra la nottata di domenica 28 marzo e lunedì 29 marzo sono stati inviati 115mila sms e sono iniziate le chiamate a 50mila persone che avevano lasciato come recapito un numero fisso. Inoltre è stato chiesto alle aziende sanitarie di compilare liste di persone che erano state inviate a oltre trenta chilometri da casa per poterle richiamare e fissare un nuovo appuntamento.

Al momento, però, risulta che moltissimi anziani stiano ancora aspettando una chiamata. «L’invio di questi messaggi ci porterà a calendarizzare le somministrazioni agli ultimi over 80 ancora da immunizzare in questa fase della campagna vaccinale che si avvia alla conclusione», ha detto Moratti. «La vaccinazione agli over 80 nei centri vaccinali si completerà entro l’11 aprile. Un risultato importante che ci consentirà di concentrarci immediatamente sulla fase massiva della campagna anti Covid con l’obiettivo confermato di vaccinare tutti i lombardi per l’estate».

Martedì 30 marzo Moratti e il presidente Attilio Fontana erano attesi in Consiglio regionale per riferire in merito al caos che ha portato alle dimissioni dei vertici di ARIA: la loro assenza per motivi istituzionali ha causato la protesta dei gruppi di opposizione, che chiedevano chiarimenti sulla gestione della campagna vaccinale.

L’assessora al Welfare Letizia Moratti e il presidente Attilio Fontana (LaPresse – Claudio Furlan)

L’obiettivo della Regione, come dichiarato più volte, è di vaccinare 6,6 milioni di lombardi entro l’estate. All’inizio di marzo l’assessorato al Welfare aveva stimato di poter somministrare 170mila dosi al giorno: 140mila nei centri vaccinali e 30mila da ospedali privati, farmacie, aziende, medici di base e unità mobili.

Nell’ultima settimana in Lombardia c’è stato un deciso aumento dei ritmi di vaccinazione, anche se l’obiettivo di 170mila vaccinazioni al giorno è ancora molto lontano: dalle circa 30mila somministrazioni di inizio marzo si è passati a una media di circa 40mila vaccinazioni nell’ultima settimana. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono state somministrate in totale 1,5 milioni di dosi, l’85 per cento degli 1,8 milioni di dosi consegnate finora. Sono 484mila le persone che hanno ricevuto la seconda dose. Il 54,2 per cento delle persone con più di 80 anni ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino.