Perché questi loghi sono cambiati

A partire da quello di Pfizer, una delle aziende più discusse del momento, che ha sostituito la sagoma della pillola con qualcosa di più attuale

In un periodo in cui l’attenzione generale sembra essersi ristretta ad alcuni temi in particolare, su tutti l’andamento della pandemia e lo stato delle vaccinazioni che potrebbero farla finire, nel mondo cose che cambiavano prima continuano a farlo ora: e tra queste le identità visive delle grandi aziende, che spesso accompagnano l’inizio di nuove strategie, come nel caso del settore automobilistico, con la sua generale riconversione verso la produzione di mezzi più sostenibili. E nelle scorse settimane a cambiare logo è stata anche quella che forse è la società più discussa del momento: Pfizer, produttrice proprio del primo vaccino contro il coronavirus approvato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.

Pfizer
L’azienda farmaceutica statunitense fondata a Brooklyn nel 1849 era già da tempo una delle compagnie più grandi al mondo: negli ultimi mesi è diventata anche una delle più conosciute, per via dell’epidemia da coronavirus e del vaccino che ha iniziato a produrre e di cui si parla quotidianamente. A gennaio, proprio nel momento di massima visibilità, in concomitanza con l’inizio delle vaccinazioni, Pfizer ha cambiato logo. L’agenzia newyorkese Team incaricata del lavoro ha mantenuto il logotipo e “spezzato” la sagoma della pillola in uso dal 1940 — che simboleggiava i prodotti più famosi dall’azienda— per creare una spirale che ricorda la struttura del DNA e trasmette un senso di movimento ascendente. Per Pfizer il nuovo logo «ispira il progresso, il cambiamento e il ribaltamento di vecchie realtà alla ricerca delle innovazioni di domani».

Intel
È il più noto e longevo produttore di hardware per computer, in particolare microprocessori, le “menti” di tanti dispositivi elettronici che utilizziamo ogni giorno. Lo scorso settembre, in occasione del lancio dell’undicesima generazione di processori, la multinazionale ha presentato una nuova identità visiva, marcatamente diversa dalla precedente, per dare l’idea di come «Intel stia entrando in una nuova era». Secondo gli osservatori, il cambiamento di un’immagine così riconoscibile come quella di Intel (spesso accompagnata dal famoso slogan “Intel Inside”), è stato dettato anche dalla volontà dell’azienda di dare un segnale di rottura con il recente passato, caratterizzato da vicende negative come la multa di 1 miliardo di euro ricevuta dalla Commissione europea per concorrenza sleale e dai gravi problemi di sicurezza che hanno interessato buona parte dei suoi processori prodotti nei vent’anni precedenti.

Kia
Con oltre 50.000 dipendenti e tre milioni di veicoli venduti annualmente, Kia è il secondo maggiore produttore di automobili sudcoreano dopo Hyundai, azienda con cui condivide il gruppo proprietario, la Hyundai Motor Company. Come tante altre aziende automobilistiche — vedi Volkswagen e BMW — Kia ha rinnovato la propria immagine per assecondare la ricerca di una produzione più sostenibile e sempre più orientata verso i motori elettrici: per questi motivi ha eliminato la dicitura “Motors” dal nome e assunto un aspetto più moderno a metà tra una sigla fatta a mano e una ripetizione simmetrica.

Medium
Inizialmente Medium era uno strumento usato dagli utenti di Twitter per pubblicare saltuariamente dei post più lunghi. Nel tempo si è evoluto e oggi è usato per le comunicazioni di personaggi influenti, ospita svariate riviste ed è diventato popolare come piattaforma alternativa ai blog. Lo scorso ottobre, per meglio rappresentare l’ultima evoluzione della piattaforma, più orientata alla condivisione e al confronto, il logo è stato integrato con tre puntini di sospensione «che indicano il cambio di prospettiva necessario per accogliere nuove opinioni».

Burger King
A gennaio la catena fast food Burger King ha presentato un ampio rebranding della sua immagine ispirato allo stile usato nei suoi punti vendita tra gli anni Sessanta e Settanta. Fondata nel 1954 a Jacksonville, in Florida, nel corso degli anni Burger King è diventata la seconda più grande catena di hamburger fast food al mondo: attualmente è proprietaria di 18.800 punti vendita in oltre cento paesi. La nuova identità, realizzata dallo studio Jones Knowles Ritchi di New York, ha semplificato e reso più naturale l’immagine della catena, in passato più legata a colori artificiali. Il rebranding segue la recente decisione di ridurre colori, aromi e conservanti artificiali nei prodotti venduti e una nuova visione aziendale dedicata alla sostenibilità ambientale.

Nissan
L’azienda automobilistica giapponese si trova da tempo in un momento di difficoltà. Negli ultimi due anni ha tagliato 12.500 posti di lavoro in tutto il mondo e ridotto del 10 per cento il numero di modelli prodotti entro il 2022: misure rese necessarie dal crollo nelle vendite e dai discussi guai giudiziari del suo ex CEO Carlos Ghosn. La scorsa estate l’azienda ha cercato di rilanciarsi presentando il suo primo crossover SUV elettrico e contemporaneamente un nuovo logo, descritto come il punto di partenza di un nuovo capitolo aziendale. Come nei casi citati in precedenza, lo scudo metallico comune ai loghi automobilistici degli ultimi quarant’anni è stato rimpiazzato da una figura più leggera e adattabile agli usi, pur conservando la sua forma tradizionale.

General Motors
L’ultima grande azienda automobilistica ad aver rinnovato la propria immagine è stata General Motors, il più grande produttore di auto degli Stati Uniti. A gennaio l’azienda ha annunciato l’intenzione di smettere di vendere auto, SUV e furgoni diesel e a benzina entro il 2035. Ha presentato anche il piano con il quale prevede di diventare carbon neutral, cioè con un bilancio complessivo di emissioni di gas serra nullo, entro il 2040. I dirigenti hanno inoltre spiegato che l’azienda intende offrire una versione completamente elettrica di ogni suo veicolo entro la metà degli anni Venti. Per l’occasione, il vecchio logo in uso dal 1964 è stato alleggerito e reso più moderno.

CIA
Anche le agenzie di spionaggio hanno delle identità visive e anche le agenzie di spionaggio le cambiano. A gennaio la Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti— probabilmente l’intelligence più conosciuta al mondo — ha presentato la sua nuova immagine coordinata. Presentato si fa per dire, però: come prevedibile, l’agenzia non ha dato spiegazioni e si è limitata ad effettuare il cambiamento. Secondo Under Consideration, sito di grafica specializzato, la nuova immagine della CIA «ha provocato ironie per lo sforzo evidente di creare un aspetto interessante e alla moda attraverso l’uso di uno stuolo di modelli di linee concentriche che annegano tutta la grafica cercando troppo di essere cool. Nonostante questo, si intravede lo sforzo di far apparire la CIA come qualcosa di più coinvolgente, rilevante e contemporaneo».