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  • Mercoledì 10 febbraio 2021

La missione OMS ha escluso l’origine in laboratorio del coronavirus

È la conclusione delle ricerche condotte finora a Wuhan: le analisi saranno estese al Sudest asiatico

Peter Ben Embarek, capo della missione OMS in Cina (AP Photo/Ng Han Guan)
Peter Ben Embarek, capo della missione OMS in Cina (AP Photo/Ng Han Guan)

I responsabili della missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in Cina, incaricati di indagare le origini dell’attuale coronavirus, hanno concluso che sia “estremamente improbabile” che il virus abbia avuto origine in un laboratorio cinese. Dopo alcune settimane di lavoro a Wuhan, la prima città in cui furono segnalati casi di COVID-19 più di un anno fa, la missione ha quasi concluso le proprie indagini e dovrebbe a breve estendere le verifiche in altre aree del Sudest asiatico, dove si sospetta potrebbe avere avuto origine la causa della pandemia.

Peter Ben Embarek, il capo della missione dell’OMS, ha spiegato martedì 9 febbraio in una conferenza stampa che le indagini svolte finora hanno consentito di scoprire qualche nuovo dettaglio sulle origini dei primi contagi, ma che le evidenze raccolte non hanno cambiato in modo significativo le conoscenze sull’epidemia a Wuhan. L’ipotesi più condivisa continua a essere quella di un passaggio del coronavirus dai pipistrelli agli esseri umani, probabilmente con un’altra specie che avrebbe fatto da tramite.

La missione non ha inoltre trovato prove sul fatto che il coronavirus fosse in circolazione a Wuhan prima del dicembre 2019, quando furono rilevati i primi casi di polmonite atipica poi ricondotti alla diffusione del virus. Non è però escluso che nei mesi precedenti il coronavirus fosse già in circolazione in altre aree del paese, o che fosse arrivato in Cina tramite lo scambio di merci con un paese del Sudest asiatico.

Da tempo si ritiene che una delle fonti del contagio possa essere stato il mercato ittico all’ingrosso “Huanan” di Wuhan, verso il quale convergevano consegne da numerose regioni cinesi e dall’estero. La gestione del mercato era piuttosto caotica e sarà difficile ricostruire gli scambi che avrebbero potuto favorire la diffusione del coronavirus. Nelle prossime settimane la missione si concentrerà comunque sulla catena di distribuzione delle merci al mercato.


Le dichiarazioni di Embarek e dei suoi colleghi ridimensionano ulteriormente le teorie diffuse lo scorso anno circa la possibilità che il virus fosse stato diffuso da uno dei laboratori dell’Istituto di virologia di Wuhan, uno dei più importanti della Cina. Senza fornire prove, i sostenitori di queste teorie avevano ipotizzato che il coronavirus fosse stato creato appositamente in un laboratorio cinese, o che fosse finito per errore tra la popolazione in seguito a un incidente in un centro di ricerca. Queste speculazioni erano state riprese anche dall’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, senza che ci fossero elementi per sostenerle.

La missione OMS ha visitato i laboratori di Wuhan e non ha riscontrato anomalie, ed Embarek ha detto di ritenere “molto improbabile” che qualcosa fosse uscito per errore dal centro di ricerca. Ha aggiunto che la commissione consiglierà di non considerare quelle teorie per futuri studi e indagini sulle origini della pandemia.