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  • Lunedì 21 dicembre 2020

I dati sulla natalità in Italia nel 2019

Dal 2008 le nascite sono costantemente in calo e lo scorso anno sono state quasi 20mila in meno rispetto al 2018

Milano, Italia (ANSA/MILO SCIAKY)
Milano, Italia (ANSA/MILO SCIAKY)

L’ISTAT (L’Istituto Nazionale di Statistica) ha pubblicato il suo report annuale sulla natalità in Italia. Nei dati riferiti all’anno 2019 l’istituto rileva come continui la tendenza alla diminuzione delle nascite, che va avanti ormai dal 2008. Nel 2019 ci sono state 420.084 nascite, quasi 20mila in meno rispetto al 2018 (meno 4,5 per cento) e oltre 156mila in meno rispetto al 2008. ISTAT rileva anche come, per il settimo anno consecutivo, nel 2019 ci sia stato un nuovo superamento del record di diminuzione della natalità.

Sono diminuite soprattutto le nascite da genitori entrambi italiani: 327.724 nel 2019, oltre 152mila in meno rispetto al 2008. ISTAT nota come questo fenomeno sia da attribuire in parte agli effetti “strutturali” delle modificazioni della popolazione femminile in età feconda, che è convenzionalmente fissata tra i 15 e i 49 anni. In questa fascia di età ci sono sempre meno donne che fanno figli: da un lato perché le cosiddette baby boomers (cioè le donne nate tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta) stanno uscendo dalla fase riproduttiva, dall’altro perché le donne italiane più giovani «scontano l’effetto del cosiddetto baby-bust, ovvero la fase di forte calo della fecondità del ventennio 1976-1995, che ha portato al minimo storico di 1,19 figli per donna nel 1995».

Il baby-bust, secondo l’ISTAT, nei primi anni Duemila è stato contenuto grazie all’apporto dell’immigrazione, con l’ingresso di popolazione giovane: tuttavia, questo apporto positivo dell’immigrazione «sta lentamente perdendo efficacia man mano che invecchia anche il profilo per età della popolazione straniera residente».

Si nota anche come gli effetti sociali della crisi economica abbiano agito direttamente sull’età della madre al momento della gravidanza, con le donne residenti in Italia che hanno rinviato la scelta di fare figli verso età sempre più avanzate: «rispetto al 1995, l’età media al parto aumenta di oltre due anni, arrivando a 32,1 anni; in misura ancora più marcata cresce anche l’età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,3 anni nel 2019 (3,3 anni in più rispetto al 1995)»

L’ISTAT rileva anche che a diminuire sono soprattutto le nascite all’interno del matrimonio (279.744 nel 2019, 18 mila in meno rispetto al 2018 e 184 mila in meno rispetto al 2008). Il motivo è il forte calo che hanno avuto i matrimoni negli ultimi dieci anni, seppur con un andamento altalenante.

Per quanto riguarda il 2020, anno fortemente segnato dalla pandemia da coronavirus, per ora ci sono solo dati provvisori, che però confermano la tendenza al calo della natalità: nel periodo gennaio-agosto 2020, le nascite sono già oltre 6.400 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo l’ISTAT ci si può attendere una riduzione ulteriore delle nascite almeno di 10mila unità a fine dicembre, anche senza tenere conto degli effetti della pandemia.