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  • Martedì 3 novembre 2020

Foto da una campagna elettorale mai vista

In quella tra Trump e Biden sono mancati abbracci e selfie con la folla, ma ci sono comunque alcune immagini memorabili

(Nicole Hester/Mlive.com/Ann Arbor News via AP)
(Nicole Hester/Mlive.com/Ann Arbor News via AP)

La campagna elettorale per la presidenza negli Stati Uniti è un momento imperdibile, fotogenicamente parlando: folla variegata ai comizi, candidati che stringono mani, sollevano neonati strillanti, si fanno selfie, divorano hot dog e gelati, e poi ancora i dietro le quinte con quelli dello staff, gli abbracci con i familiari, un momento di stanchezza, uno di sconforto, un altro in cui si scherza. Niente di tutto questo si è visto nelle immagini arrivate quest’anno, dove Donald Trump, presidente degli Stati Uniti e candidato Repubblicano, e il suo sfidante Democratico Joe Biden sono rimasti quasi sempre rigorosamente al riparo dalla folla, su un palco asettico, per evitare il contagio da coronavirus.

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Va detto che mentre Biden e molti suoi sostenitori si sono mostrati rispettosi del distanziamento fisico e con il viso coperto dalle mascherine, Trump e i suoi compaiono spesso ammucchiati, a volto scoperto, perfino a bocca spalancata. Ma a parte questo, sono mancati i momenti imprevedibili che negli anni passati facevano apparire il lato umano e autentico dei candidati.

I fotografi se ne sono rammaricati, come ha raccontato CNN raccogliendo le opinioni di alcuni di loro con molte campagne elettorali alle spalle. Secondo la fotografa Callie Shell «non ci sono momenti veri. Nessuno interagisce con questi candidati. Abbiamo solo degli avanti e indietro, due campagne che combattono l’una contro l’altra». Dan Habib, che in passato ha seguito sette primarie in New Hampshire, si è lamentato della mancanza di «momenti dove [i candidati] diventano autentici e sono persone normali: penso vogliamo conoscere e dovremmo poter conoscere i nostri leader politici in quanto esseri umani: la fotografia può mostrare come sono nei loro momenti più sinceri e non affettati».

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«Ero con Hillary Clinton la scorsa volta – ha raccontato Doug Mills del New York Times, che a questo giro sta seguendo Trump – Poteva passare ore tra la folla, a stringere mani e farsi selfie: tutte cose che quest’anno non ci sono più. Anche il vicepresidente Biden lo fa sempre, è davvero bravo a farsi i selfie, a posare per una foto, e non potrà farlo perché è persino più isolato dalla folla del presidente Trump». Mills ha 60 anni e si fa un test del coronavirus ogni giorno da quando segue il presidente Trump: dice di averne fatti almeno 75. Indossa una mascherina tutto il giorno, tranne quando mangia e beve: «ho 60 anni, sono considerato ad alto rischio e cerco di non avvicinarmi troppo».

Comunque sia, anche quest’anno i fotografi sono riusciti ad afferrare momenti più memorabili o quantomeno scenografici: Trump che parla sotto la pioggia, Biden in ginocchio davanti a un bambino nero o accompagnato in Pennsylvania da Lady Gaga, una sostenitrice Repubblicana vestita da Statua della libertà, le Converse appropriate di Kamala Harris, candidata alla vicepresidenza con i Democratici, e un po’ di folla, ordinata o bizzarra.

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