(Kiran Ridley/Getty Images)

Le manifestazioni per Samuel Paty, in Francia

Sono state organizzate a Parigi e in altre città, dopo la decapitazione dell'insegnante di scuola media che aveva mostrato in classe alcune caricature del profeta Maometto

Domenica 18 ottobre nelle principali città francesi migliaia di persone hanno partecipato alle manifestazioni organizzate per ricordare e celebrare Samuel Paty, l’insegnante di scuola media decapitato venerdì pomeriggio nella periferia nord di Parigi, in quello che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito un «attacco terroristico islamista». Paty – che insegnava storia, geografia ed educazione civica – aveva mostrato alcune caricature del profeta Maometto in una lezione sulla libertà d’espressione. Il sospettato dell’omicidio, un 18enne russo di origine cecena, è stato ucciso dalla polizia durante un tentativo di arresto.

La manifestazione più grande – alla quale si sono uniti la sindaca Anne Hidalgo e il primo ministro Jean Castex – è stata organizzata a Place de la République. Oltre ai tanti cartelli, le migliaia di persone presenti hanno fatto un minuto di silenzio e hanno anche cantato la Marsigliese (l’inno della Francia). Alcune di loro hanno poi intonato la canzone “Adieu Monsieur Le Professeur”, una canzone degli anni Sessanta di Hugues Aufray.

I resoconti di chi era presente in piazza parlano di un clima pacifico, seppur – come ha scritto France 24 – «con un genuino senso di tristezza e frustrazione». Sempre France 24 ha parlato della presenza di diverse categorie di persone: molti professori ma anche anziani e famiglie. Le immagini mostrano che praticamente ogni persona presente indossava correttamente la mascherina.

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L’uccisione di Paty – del quale si era parlato dopo che alcuni genitori avevano criticato e discusso sui social la sua scelta di mostrare le immagini di Maometto, seppur con determinate ragioni e in preciso contesto – segue l’accoltellamento, il 25 settembre a Parigi vicino alla vecchia redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo, di due persone, da parte di un 25enne di origine pakistana. L’attacco era stato collegato all’inizio del processo – cominciato il 2 settembre – alle persone accusate di essere coinvolte nell’attentato del 2015 alla redazione del settimanale satirico, oltre che nella successiva sparatoria a sud di Parigi in cui rimase uccisa una poliziotta, e nel seguente attacco a un supermercato kosher, dove vennero uccise altre quattro persone. Il processo è tuttora in corso.

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