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  • Domenica 20 settembre 2020

Le cose da sapere per votare

Si vota in tutta Italia per il referendum costituzionale, in sette regioni per le elezioni regionali, in quasi mille comuni per le amministrative e anche per due elezioni suppletive

(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

Domenica e lunedì in tutta Italia si vota per il referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato, ma anche per altro: in sette regioni (Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia) si vota per rinnovare i consiglieri regionali, in quasi mille comuni per le elezioni amministrative e in due collegi di Sardegna e Veneto per le elezioni suppletive del Senato. I seggi saranno aperti oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15.

Come ha ricordato il ministero dell’Interno, «tutti gli elettori dovranno recarsi al voto muniti di mascherina e indossarla nel rispetto delle normative vigenti». Ci saranno inoltre gel disinfettanti all’ingresso dei seggi e saranno prese misure per il distanziamento tra persone e per la sanificazione delle matite e degli spazi.

Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno, «sono 46.641.856 gli elettori chiamati ad esprimersi per il referendum costituzionale e 18.473.922 quelli per le elezioni regionali». I cittadini residenti nei 962 comuni in cui si vota sono invece un po’ meno di 6 milioni.

Le schede saranno scrutinate in quest’ordine: suppletive, referendum e regionali; e poi, dalla mattina di martedì, ci sarà lo scrutinio dei voti per le elezioni comunali.

Il referendum sul numero dei parlamentari
È un referendum costituzionale sulla riduzione di un terzo del numero dei parlamentari di Camera e Senato, successivo alla riforma costituzionale approvata all’inizio di ottobre 2019 con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. Si è reso necessario dopo che 71 senatori di vari partiti avevano firmato la richiesta per indire un referendum costituzionale, che è stato possibile richiedere perché le riforme costituzionali hanno un iter parlamentare speciale. È il referendum che avrebbe dovuto svolgersi lo scorso 29 marzo, ma che era stato rimandato a causa dell’epidemia da coronavirus.

Il referendum sul numero dei parlamentari è il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana: gli altri tre sono stati il referendum sul Titolo V del 2001, quello sulla riforma costituzionale del centrodestra nel 2006 e quello sulla riforma costituzionale voluta dal PD nel 2016. I referendum costituzionali non prevedono il quorum, cioè il voto di una percentuale minima di aventi diritto: il risultato è quindi valido indipendentemente dal numero di votanti.

Sul sito del ministero dell’Interno si può trovare una serie di domande e risposte sul referendum e sulle modalità di voto per particolari categorie di persone. La scheda, molto semplice, è fatta così.

– Leggi anche: Il referendum sul numero dei parlamentari, spiegato

Le elezioni regionali
Si vota, con gli stessi orari del referendum costituzionale, in sette regioni: sei a statuto ordinario (Toscana, Puglia, Marche, Campania, Veneto, Liguria) e una a statuto speciale (la Valle d’Aosta). Nelle sei regioni a statuto ordinario il nuovo presidente si elegge direttamente: si vota in un turno unico in tutte le regioni, a eccezione della Toscana dove è previsto il ballottaggio nel caso nessuno al primo turno raggiunga il 40 per cento dei voti. Il discorso è ancora diverso per la Valle d’Aosta, dove il presidente non è eletto dai cittadini ma scelto all’interno del nuovo Consiglio regionale. Ci saranno inoltre cinque nuovi comuni, in cui quindi si voterà per la prima volta.

Anche nel caso delle elezioni regionali, il ministero ha previsto una serie di domande e risposte. Maggiori informazioni si possono trovare sui siti delle singole regioni.

– Leggi anche: Breve guida alle elezioni regionali

Le elezioni comunali
Tra i quasi mille comuni in cui si vota ci sono 18 capoluoghi di provincia, tre dei quali – Venezia, Trento e Aosta – sono anche capoluoghi di regione. Il comune più grande al voto è quello di Venezia. Anche in questo caso, sul sito del ministero dell’Interno si trovano domande e risposte sulle amministrative.

Le elezioni suppletive
Come spiega il sito del ministero dell’Interno, nel caso di queste elezioni – il cui scopo è eleggere i rappresentanti di collegi rimasti vacanti – «gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna (Collegio plurinominale 01 – Collegio uninominale 03 Sassari) e 352.696 per il Veneto (Collegio plurinominale 02 – Collegio uninominale 09 Villafranca di Verona)». I seggi sono rimasti vacanti dopo la morte di Vittoria Bogo Deledda e Stefano Bertacco.