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  • Venerdì 18 settembre 2020

Le nuove restrizioni nel Regno Unito

Riguardano, in vario modo, 10 milioni di persone e oggi il ministro della Sanità ha detto che un nuovo lockdown nazionale non è escluso

Edimburgo, 14 settembre 2020
(Jeff J Mitchell/Getty Images)
Edimburgo, 14 settembre 2020 (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Nel Regno Unito circa 10 milioni di persone, pari al 15 per cento degli abitanti del Paese, si trovano sotto qualche forma di limitazione per contenere il coronavirus, dopo che giovedì a mezzanotte sono entrate in vigore nuove misure in 7 zone molto popolose dell’Inghilterra nord-orientale: Newcastle, Northumberland, North Tyneside, South Tyneside, Gateshead, Durham e Sunderland.

Le nuove restrizioni riguardano in tutto 2 milioni di persone, che si aggiungono a quelle che già sono sottoposte a qualche forma di restrizione: non potranno incontrarsi con altri al di fuori del proprio nucleo abitativo, mentre chi vive solo potrà frequentare soltanto un nucleo familiare esterno. Inoltre è imposto un coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino: significa che locali, pub e ristoranti dovranno restare chiusi in questo periodo di tempo. Non sarà possibile assistere a spettacoli ed eventi sportivi e si potranno prendere i mezzi pubblici solo se necessario, come per andare a scuola o al lavoro. Il governo non ha detto fino a quando resteranno in vigore le restrizioni, ma nei mesi precedenti erano state riviste ogni due settimane quindi è possibile, scrive il Guardian, che dureranno almeno fino al primo ottobre.

Le misure sono state annunciate mercoledì dal ministro della Sanità britannica Matt Hancock in seguito a un preoccupante aumento di contagi nell’area. Secondo un’analisi del Guardian, in queste 7 zone il numero dei contagi accertati è triplicato nelle ultime tre settimane, un aumento molto maggiore che nel resto del paese; nell’ultima settimana, il numero di casi positivi ha rappresentato il 15 per cento dei casi di coronavirus dell’Inghilterra, anche se la popolazione complessiva dell’area rappresenta il 3 per cento della popolazione inglese.

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Le restrizioni entrate in vigore nel nordest dell’Inghilterra sono al momento le più restrittive, ma precauzioni simili sono state imposte negli ultimi giorni in altre zone del Regno Unito. Per esempio nella Greater Manchester, nel West Yorkshire e nel Lancashire non ci si può incontrare con nessuno al di fuori del proprio nucleo familiare, tranne chi vive da solo, che si può appoggiare a un nucleo esterno; a Leicester non ci si può incontrare al di fuori del proprio nucleo abitativo in un luogo pubblico al chiuso ma si può farlo all’aperto; a Glasgow, in Scozia, non si possono invitare ospiti in casa. Dal 14 settembre in Inghilterra, in Galles e in Scozia non si possono riunire gruppi più grandi di sei persone, sia all’aperto che al chiuso, nelle case, nei parchi, nei pub e nei ristoranti: sono comunque previste eccezioni per le famiglie numerose. A scuola, nei luoghi di lavoro, durante i funerali, i matrimoni o gli sport di squadra restano invece in vigore le norme precedenti.

In generale, la situazione del contagio si sta aggravando in tutto il Regno Unito. Giovedì i casi accertati positivi erano 3.995, contro i 2.420 di dieci giorni prima e, per la prima volta da luglio, in Inghilterra ci sono stati più di 100 pazienti positivi ricoverati che avevano bisogno del ventilatore per respirare. Oggi Hancock ha commentato a SkyNews la notizia che il Comitato scientifico avrebbe consigliato al governo britannico un lockdown nazionale di due settimane a ottobre dicendo che «il lockdown nazionale è l’ultima linea di difesa e non voglio vederlo arrivare, ma faremo tutto il necessario per tenere la gente al sicuro», specificando quindi che «non è escluso».