Il più grande campo per migranti della Grecia, quello di Moria, nell’isola di Lesbo, è stato completamente distrutto da un incendio. I migranti sono stati tutti evacuati, ma alcuni sono rimasti intossicati dal fumo. Il campo ospitava quasi 13.000 persone, più di quattro volte la capienza massima prevista. «Migliaia di persone non hanno un posto dove andare», ha fatto sapere il viceministro greco all’Immigrazione, Giorgos Koumoutsakos. Anche prima dell’incendio le condizioni a Moria erano assai precarie fra insediamenti fatiscenti, condizioni igieniche deficitarie e pochissime prospettive per i richiedenti asilo ospiti del campo.
Secondo BBC News, anche se non è stato confermato ufficialmente, l’incendio sarebbe stato appiccato dai migranti che protestavano contro la quarantena imposta dalle autorità dopo che la scorsa settimana un migrante era risultato positivo al coronavirus. Al momento dell’incendio i casi confermati erano diventati una trentina. Secondo recenti stime di InfoMigrants, circa il 70 per cento delle persone che vivevano nel campo proveniva dall’Afghanistan.
People escaping out of #Moria.
We pray that these people will have had enough trauma for tonight as we simultaneously are getting reports of some locals attacking and blocking people's passage into the nearby village. https://t.co/CvtHGQ2zMt | #StandingTogetherForLesvos pic.twitter.com/ADoOMw2wcu— Stand by Me Lesvos (@standbymelesvos) September 8, 2020
La polizia ha chiuso le strade che collegano il campo ai paesi vicini per impedire che i migranti, a migliaia senza più un alloggio, li raggiungano. Il governo greco ha dichiarato lo stato di emergenza per l’isola di Lesbo per quattro giorni a partire da mercoledì. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha definito l’incendio un «disastro umanitario».
Was in #Moria passiert, ist eine humanitäre Katastrophe. Mit der EU-Kommission und anderen hilfsbereiten EU-Mitgliedstaaten müssen wir schnellstens klären, wie wir Griechenland unterstützen können. Dazu gehört auch die Verteilung von Geflüchteten unter Aufnahmewilligen in der EU.
— Heiko Maas ???????? (@HeikoMaas) September 9, 2020
Sempre secondo BBC News alcuni residenti avrebbero impedito ai migranti scappati dall’incendio di attraversare un paese vicino al campo. L’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in una nota ha confermato che l’agenzia è a conoscenza del fatto che esistano tensioni fra la popolazione locale e i migranti, ma ha invitato tutti a mantenere la calma e ha chiesto ai rifugiati di allontanarsi il meno possibile dal campo mentre verrà cercata una soluzione abitativa temporanea.
Abbiamo dispiegato il nostro personale e offerto assistenza alle autorità greche a seguito dell'incendio al centro per richiedenti asilo di #Moria
La nostra priorità è la sicurezza dei richiedenti asilo, tra cui oltre 4000 bambini, donne incinte e anziani https://t.co/sPZHgB7E4r
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) September 9, 2020
Alcune ore dopo l’incendio il governo greco ha annunciato che i migranti più vulnerabili saranno ospitati in traghetti e navi che arriveranno a Lesbo nei prossimi giorni, mentre entro giovedì dovrebbero arrivare circa 3.500 tende di emergenza per le persone rimaste senza alcun alloggio. Non è chiaro dove si trovino le persone scappate dall’incendio: il Guardian scrive che molte di loro si sono sistemate nella strada principale che conduce al campo, mentre il vicesindaco della città principale dell’isola ha detto che gli ospiti del campo ora sono «sparpagliati ovunque».