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  • Mercoledì 10 giugno 2020

Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia

Sono stati comunicati 202 nuovi casi positivi e 71 morti nelle ultime 24 ore. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 249

Il regista teatrale Stefano Tè dirige le prove di uno spettacolo ancora senza titolo al Teatro dei Venti di Modena. Lo spettacolo debutterà il 31 luglio a Gombola, in provincia di Modena. 9 giugno 2020 (ANSA / ELISABETTA BARACCHI)
Il regista teatrale Stefano Tè dirige le prove di uno spettacolo ancora senza titolo al Teatro dei Venti di Modena. Lo spettacolo debutterà il 31 luglio a Gombola, in provincia di Modena. 9 giugno 2020 (ANSA / ELISABETTA BARACCHI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 202 casi di contagio da coronavirus e 71 morti, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 249, 14 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.381.349, 62.699 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.293, per un totale di 169.939. Oggi sette regioni non hanno registrato contagi: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e altre otto regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna.

In Lombardia sono stati registrati 99 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 90.680 casi di contagio e 16.349 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati oggi sono stati 27 (ieri 46), di cui 10 a Milano città (ieri 17).

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Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, che dall’inizio dell’epidemia tiene conto del totale dei casi positivi e dei morti per coronavirus registrati nel mondo, l’Italia è il terzo paese europeo per numero di contagiati, con 235.278 casi accertati, dietro il Regno Unito e la Spagna, e il secondo per numero di morti (33.964), dietro solo al Regno Unito.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

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Le altre notizie di oggi

Oggi il Corriere della Sera ha reso noto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri della Salute Roberto Speranza e dell’Interno Luciana Lamorgese saranno ascoltati dai pm di Bergamo sulla mancata istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo nei primi giorni dell’epidemia di coronavirus. Lo scorso 29 maggio la procura aveva ascoltato il presidente della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Fontana aveva affermato che era «pacifico» che spettasse al governo nazionale imporre l’isolamento ai due comuni. Il presidente Conte invece aveva sostenuto che la regione avrebbe potuto istituire una zona rossa in autonomia. Il governo l’8 marzo aveva poi classificato l’intera Lombardia come “zona arancione”.

Nella stessa Bergamo oggi il comitato per le vittime della Bergamasca, «Noi denunceremo», ha presentato alla procura circa cinquanta denunce per chiedere chiarezza sul percorso clinico dei parenti morti durante le fasi più acute dell’epidemia. Il presidente e fondatore dell’associazione Luca Fusco ha detto che lo scopo delle denunce è quello di arrivare alla «verità su quello che è accaduto in Lombardia e non solo in Lombardia, per poter identificare i responsabili ed avere giustizia»

Fusco ha fatto riferimento anche ai presunti ritardi nell’isolamento di Nembro e Alzano Lombardo. «La prima reponsabilità politica– ha detto Fusco – è quella di non aver chiuso la Valseriana quando doveva essere chiusa, cioè il 23 febbraio, lasciando trascorrere 15 criminali giorni fino all’8 marzo».

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L’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nella sua scheda sulle prospettive economiche dedicata all’Italia, prevede che, nel caso in cui nel nostro paese ci dovesse essere una seconda ondata di virus in autunno, il PIL dell’Italia potrebbe ridursi del 14 per cento nel 2020 prima di risalire del 5,3 per cento nel 2021.

«Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa – si legge nella scheda dell’OCSE – Il settore del turismo in Italia è particolarmente vulnerabile ad una crisi prolungata dello scenario cosiddetto a ‘doppio impatto’ (vale a dire con una seconda ondata di virus nel 2020, ndr), perché il turismo rischia di indebolirsi a medio termine come anche le piccole imprese del settore, 52.000 solo per quanto riguarda gli alloggi».

Per quanto riguarda il debito pubblico italiano, con una seconda ondata potrebbe passare dal 134,8 per cento del PIL del 2019, al 169,9 per cento del 2020. Nel 2021 dovrebbe scendere nuovamente al 165,5 per cento. Se invece non ci dovesse essere un nuovo picco di casi di contagio, il debito pubblico passerà dal 134,8 per cento del 2019 al 158,2 per cento del 2020, per poi riscendere al 152,2 per cento del 2021.

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Da lunedì 15 giugno potranno essere organizzati congressi e grandi fiere e riapriranno sale teatrali, cinematografiche e da concerto, discoteche, sale giochi e le attività ricreative in generale, dopo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia di COVID-19; si aggiungono ad altre attività come biblioteche, spiagge, estetisti e parrucchieri, che erano già aperti dal 18 maggio, e a palestre, piscine e centri sportivi, aperti dal 25 maggio.

Le linee guida per la riapertura di cinema, teatri, sagre e aree giochi per bambini erano state annunciate già alcuni giorni fa, ma martedì la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha pubblicato un documento di aggiornamento che aggiunge anche le linee guida per congressi e grandi fiere, sale slot, sale giochi, sale bingo e discoteche, da rispettare per evitare i contagi da coronavirus (qui si possono leggere per intero).

Per quanto riguarda l’allentamento delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus degli altri paesi in rapporto con l’Italia, il governo austriaco ha comunicato che dal 16 giugno aprirà i confini con il nostro paese. Resterà invece in vigore un invito alla cautela per la Lombardia.

Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg. Da martedì prossimo saranno consentiti gli spostamenti in 31 paesi europei ad eccezione di Svezia, Regnio Unito, Portogallo e Spagna. «Oggi abbiamo aperto una grande finestra verso la libera circolazione», ha detto Schallenberg che ha ricordato ai turisti di «non dimenticare il buonsenso facendo le valigie». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha accolto positivamente la decisione dell’omologo austriaco, definendola «di buon senso».

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