La Giunta per le immunità del Senato ha votato contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Open Arms

ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI

La Giunta per le immunità del Senato ha votato contro l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Open Arms. La relazione del presidente della Giunta Maurizio Gasparri contraria al processo ha ottenuto 13 voti favorevoli e 7 voti contrari. Il voto della Giunta non è però definitivo perché deve essere l’aula del Senato a decidere se Salvini debba essere processato o meno.

Il risultato era diventato scontato dopo che Italia Viva aveva annunciato che non avrebbe partecipato al voto e dopo che il senatore Michele Giarrusso, espulso dal Movimento 5 Stelle e ora nel Gruppo Misto, aveva dichiarato il suo parere favorevole alla relazione di Gasparri in «coerenza con quanto deciso e votato dal Movimento e sulla piattaforma Rousseau» nella vicenda della nave Diciotti. Hanno votato a favore della relazione di Gasparri i 5 senatori della Lega, i 4 di Forza Italia, quello di Fratelli d’Italia, quello delle Autonomie, Giarrusso e la senatrice del M5s Alessandra Riccardi, che ha votato in dissenso rispetto alle indicazioni del suo gruppo parlamentare.

Il capogruppo di Italia Viva in Giunta Francesco Bonifazi aveva spiegato che «non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria» come era stato chiesto dal partito fondato da Matteo Renzi. «La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto – aveva detto ancora Bonifazi – risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex ministro dell’Interno dei fatti contestati». In sostanza, secondo Italia Viva le responsabilità nel caso della Open Arms non sarebbero solo da imputare solo a Matteo Salvini, ma anche ad altri ministri del primo governo guidato da Giuseppe Conte e sostenuto da Lega e M5S.

Il leader della Lega ha commentato su Twitter: «Ora la palla passa al Senato dove Pd e 5 Stelle hanno la maggioranza. Io non avevo e non ho paura».

Il tribunale dei ministri di Palermo lo scorso febbraio aveva chiesto che si potesse procedere nei confronti del senatore Salvini per i reati di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio, per aver impedito alla nave della ONG spagnola Open Arms di attraccare a Lampedusa lo scorso agosto. La nave aveva soccorso 151 migranti e Salvini, in qualità di ministro dell’Interno, aveva vietato alla maggior parte di loro di sbarcare per 19 giorni. Il TAR del Lazio aveva poi sospeso il divieto ma c’era voluta un’altra settimana, dopo la sentenza, perché i migranti potessero sbarcare.

Ieri è stato rinviato ad ottobre l’inizio di un altro processo nei confronti di Salvini, quello per il caso della nave Gregoretti. Il processo, in cui Salvini è imputato per sequestro di persona, doveva iniziare il 4 luglio, ma è stato rimandato a causa dei problemi legati al rallentamento della giustizia dovuto all’epidemia da coronavirus. Il 12 febbraio di quest’anno il Senato aveva approvato la richiesta di processo per Salvini arrivata a dicembre 2019 da parte del Tribunale dei ministri di Catania. Salvini era accusato di non aver fatto sbarcare 116 migranti dalla nave Gregoretti della Guardia costiera, a fine luglio dello scorso anno quando ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno.