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  • Domenica 9 febbraio 2020

Sono morte più persone per il nuovo coronavirus che per la SARS

Sono morte 780 persone nella sola regione di Hubei, da cui è partito il contagio, e 812 in tutta la Cina

Personale sanitario e pazienti in un ospedale di Wuhan, in Cina, il 6 febbraio 2020 (Chinatopix via AP)
Personale sanitario e pazienti in un ospedale di Wuhan, in Cina, il 6 febbraio 2020 (Chinatopix via AP)

Il numero di persone morte a causa del nuovo coronavirus (2019-nCoV) ha superato quello dei morti per la SARS tra il 2002 e il 2003: nella sola regione di Hubei, da dove si è diffuso il contagio, sono morte 780 persone, sei in più rispetto a quelle morte per la SARS in più di venti paesi del mondo. In totale i morti per il nuovo coronavirus sono 813, di cui solo uno è morto al di fuori della Cina (nelle Filippine).

Per quanto riguarda le persone infettate, ora i casi accertati sono più di 37mila, di cui la stragrande maggioranza sempre in Cina. Sabato il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che negli ultimi cinque giorni c’è stata una stabilizzazione nel numero di nuovi infetti: è ancora presto per dire se proseguirà, ma secondo Ghebreyesus può essere un’occasione per lavorare meglio sul contenimento della diffusione del virus.

A Hong Kong sono state fatte sbarcare le 3.600 persone che da cinque giorni erano in quarantena a bordo della nave da crociera World Dream: tutti i 1.800 membri dell’equipaggio, che si temeva potessero aver contratto il coronavirus durante un viaggio precedente, sono risultati negativi ai test. Un’altra nave da crociera su cui erano presenti persone contagiate è tuttora in quarantena vicino a Yokohama, in Giappone.

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Le persone infettate al di fuori della Cina sono almeno 314, in 24 paesi diversi, oltre che a Hong Kong, Macao e Taiwan. Il paese con il maggior numero di contagi è il Giappone (96), seguito da Singapore (40) e Thailandia (32). Negli Stati Uniti sono stati confermati 12 casi mentre in Europa ci sono infezioni in Germania (14), Francia (11), Italia, Regno Unito (3), Spagna (2), Belgio, Svezia e Finlandia (1): qui c’è un elenco aggiornato con tutti i casi di contagio paese per paese.

I tre casi in Italia sono quelli di due turisti cinesi, marito e moglie, in terapia intensiva e sempre con prognosi riservata ma in condizioni stabili, e quello di un informatico 29enne di Luzzara (provincia di Reggio Emilia) che vive in California ed era stato in Cina per vedere la fidanzata cinese: le sue condizioni sono buone, ha sintomi leggeri. Tutti e tre sono ricoverati all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.

Una donna tra le persone isolate alla cittadella militare della Cecchignola dopo essere rientrate dalla Cina era stata portata all’Istituto Spallanzani perché aveva la congiuntivite, uno dei sintomi del nuovo coronavirus, ma ieri sera i medici hanno fatto sapere che è risultata negativa ai test per il virus. Sempre ieri sera erano stati portati all’Istituto, per precauzione, due bambini di 4 e 8 anni (accompagnati da un genitore) che si trovavano alla Cecchignola. Avevano un po’ di febbre, ma nessuno dei due è risultato positivo al test per il virus. Ora sono stati riportati alla Cecchignola.

Intanto otto italiani che si trovavano a Wuhan, la città della regione di Hubei da dove è partita la diffusione del nuovo coronavirus, sono rientrati in Italia con un volo militare; sono atterrati a Pratica di Mare e staranno in quarantena nell’ospedale militare del Celio a Roma. Il 17enne italiano che era già stato trattenuto a Wuhan perché aveva la febbre non è partito nemmeno con questo volo, perché la sua temperatura era di nuovo aumentata, ma sta bene.

Ieri in Francia la ministra della Salute Agnès Buzyn ha fatto sapere di cinque nuovi casi (per un totale di 11 nel paese), che coinvolgono cittadini britannici ora ricoverati in isolamento. Queste cinque persone, tra cui un bambino di 9 anni, soggiornavano in una località sciistica dell’Alta Savoia, vicino al Monte Bianco, alloggiando tutte nello stesso chalet: probabilmente sono state contagiate da un altro cittadino britannico che ci era stato dopo aver fatto un viaggio a Singapore e che ora si trova nel Regno Unito. Altre sei persone che hanno alloggiato nello chalet sono al momento sotto osservazione. Le condizioni delle sei persone ricoverate comunque non sono gravi.