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  • Venerdì 17 gennaio 2020

Il ritorno di Conor McGregor

Il lottatore irlandese che ha reso famose le arti marziali miste torna a combattere in UFC a oltre un anno di distanza dall'ultimo incontro, che non andò affatto bene

Cono McGregor a Las Vegas nel 2018 (Getty Images)
Cono McGregor a Las Vegas nel 2018 (Getty Images)

Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 gennaio, dopo oltre un anno di inattività, il lottatore irlandese Conor McGregor tornerà a combattere in UFC, la miglior lega di arti marziali miste al mondo (MMA). A Las Vegas affronterà l’esperto lottatore statunitense Donald “Cowboy” Cerrone nella categoria pesi welter. McGregor è stato l’atleta che ha fatto sconfinare la popolarità delle arti marziali miste, un tempo considerate una pratica di nicchia, raggiungendo una fama simile a quella dei più grandi pugili professionisti. Per questo motivo qualsiasi cosa lo riguardi attira subito grandi attenzioni, anche se il suo miglior periodo da atleta potrebbe essere passato.

McGregor è stato campione del mondo in due diverse categorie di peso e compirà 32 anni il prossimo luglio, non troppi per un lottatore di MMA. Tuttavia, si presenterà a Las Vegas dopo oltre un anno dall’ultimo incontro disputato, perso per sottomissione contro il russo Khabib Nurmagomedov, attuale campione dei pesi leggeri, con il quale fu coinvolto in una celebre rissa al termine del match che costò a entrambi multe e squalifiche. Lo scorso marzo annunciò il suo ritiro dalle arti marziali miste, salvo cambiare idea poco tempo dopo: non una novità nella sua carriera.

C’è chi ritiene che il suo ritorno in UFC sia un modo per allontanarsi dai guai, che in effetti in questo periodo non gli sono mancati. A novembre McGregor è stato condannato al pagamento di una multa di 1.000 euro per aver aggredito un uomo in un pub di Dublino. L’aggressione risaliva allo scorso aprile e McGregor si era già scusato con l’uomo aggredito per aver rifiutato un bicchiere del whisky da lui prodotto. È stata la terza condanna ricevuta per violenze, dopo quelle per l’aggressione di alcuni lottatori a Brooklyn e per aver rotto il telefono di un tifoso a Miami. Oltre a questo, da marzo McGregor è sotto indagine per violenza sessuale in Irlanda, un caso di cui però si sa ancora poco.

Conor McGregor e Donald “Cowboy” Cerrone (AP Photo/John Locher)

Negli ultimi tempi McGregor è sembrato in buona forma anche per combattere nella categoria 77 chilogrammi, circa dieci in più di quanto pesava in occasione della sconfitta contro Nurmagomedov valida per i pesi leggeri. I suoi allenatori hanno parlato più volte di come McGregor conosca le arti marziali miste a un punto tale che non possono insegnargli più niente, ma solo seguirlo nelle sedute. Negli eventi pubblici in presentazione dell’incontro di Las Vegas, è sembrato inoltre molto più calmo del solito, anche quando un giornalista gli ha rivolto una domanda sulle indagini per violenza sessuale in cui è coinvolto: un tempo probabilmente avrebbe passato dieci minuti a insultarlo.

Il suo sfidante, Donald Cerrone, ha quattro anni più di lui, ha più incontri all’attivo (50 contro 25) ma un tasso di sconfitte più alto e nessun titolo vinto in UFC. È comunque considerato un ottimo atleta, probabilmente superiore a McGregor negli elementi di muay thai e nella sottomissione. Il punto di forza dell’irlandese rimangono però i pugni, soprattutto il sinistro, uniti a rapidità e alta precisione. In caso di vittoria, McGregor potrebbe guadagnarsi l’opportunità di tornare a combattere altri incontri di cartello, se non addirittura validi per i titoli della UFC.

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L’incontro tra Conor McGregor e Donald Cerrone è in programma domenica alle 4 del mattino. Verrà trasmesso in diretta e in esclusiva dalla piattaforma online Dazn, accessibile in abbonamento al costo di 9,99 euro mensili. Si potrà poi rivedere in qualsiasi momento. Il Post ha un’affiliazione con Dazn e ottiene un piccolo ricavo se decidete di provare il servizio di streaming partendo dai link presenti in questa pagina.