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  • Domenica 12 gennaio 2020

La squadra più ricca del mondo non vince mai

Se la vostra squadra vi dà qualche patema, pensate che almeno non siete tifosi dei Dallas Cowboys

(Tom Pennington/Getty Images)
(Tom Pennington/Getty Images)

Fra le migliori leghe sportive al mondo, la National Football League, il campionato di football statunitense, è probabilmente la più competitiva e imprevedibile. Anche nell’ultimo decennio segnato principalmente dalle vittorie dei New England Patriots, una delle squadre più forti nella storia del football americano, otto squadre diverse sono comunque riuscite a vincere il Super Bowl almeno una volta. In passato non era sempre stato così, motivo per il quale la NFL non aveva mai attirato tanti investimenti come in questo periodo.

È stato dimostrato che investendo in una squadra con le giuste strategie si può contare di arrivare a giocare un Super Bowl – il singolo evento sportivo più redditizio nello sport professionistico – nel giro di un paio di stagioni: attualmente solo poche squadre del campionato non possono pensare realisticamente di vincere nel breve termine. Lo stato attuale del football americano è stato confermato di recente dalla classifica redatta da Forbes sulle organizzazioni sportive più ricche del mondo. Al primo posto, con una valutazione di 5 miliardi di dollari, ci sono i Dallas Cowboys, la terza squadra più vincente nella storia della NFL.

Di proprietà del petroliere Jerry Jones, che li gestisce in prima persona assieme ai figli Stephen, Jerry Jr. e Charlotte, i Cowboys si sono confermati come squadra più ricca di tutte con un valore di 5 miliardi di dollari – uno più di quanto stimato da Forbes quattro anni prima – e un utile netto di 365 milioni di dollari registrato nel 2018. Il valore dei Cowboys si deve soprattutto alla grande popolarità guadagnata nel Novecento in tutto il paese, specialmente in Texas e negli stati del sud, motivo per il quale sono soprannominati America’s Team. Oltre ai successi del passato, rimangono un autentico simbolo di quella regione del continente nordamericano: l’altra squadra texana di NFL, gli Houston Texans, esistono dal 2002 e devono ancora vincere un Super Bowl.

Jerry Jones (Tom Pennington/Getty Images)

Nel valore dei Cowboys incide molto l’AT&T Stadium di Arlington, un enorme impianto coperto costruito nel 2009 in grado di ospitare 80.000 spettatori e svariati eventi oltre alle partite di football. Allo stadio di Arlington, nel 2016 è stato aggiunto un nuovo centro sportivo, il Ford Center at The Star, costato circa un miliardo e mezzo di dollari, che ha aumentato ulteriormente il valore della squadra. I Cowboys sono quindi un’organizzazione ricchissima, che gode di una popolarità inscalfibile e che può contare sulle migliori strutture sportive del continente. Eppure, paradossalmente, sono più di vent’anni che vincono pochissimo.

La famiglia Jones è proprietaria della squadra dal 1989. Nel suo primo decennio, la ricca gestione familiare favorì la vittoria di tre Super Bowl e una presenza pressoché stabile ai playoff. Quel periodo fu segnato da un formidabile trio di giocatori che partecipò a tutte le vittorie, formato dal quarterback Troy Aikman, dal wide receiver Michael Irvin e dal running back Emmitt Smith. I tre lasciarono Dallas alla fine degli anni Novanta, dopo aver vinto il loro ultimo Super Bowl nel 1995. Da allora i Cowboys non sono più riusciti a formare una squadra vincente, anche se di ottimi giocatori ne hanno avuti e ne hanno tuttora.

Amari Cooper (Patrick Smith/Getty Images)

Negli ultimi venticinque anni, Dallas non ha mai giocato un Super Bowl, ha partecipato ai playoff soltanto in sette stagioni, fermandosi al primo turno cinque volte e limitandosi a vincere in tre occasioni il titolo della Divisione Est. Con l’attuale gruppo di giocatori, ha concluso tre stagioni identiche, senza mai qualificarsi ai playoff e con un bilancio mediocre di otto vittorie e otto sconfitte nella stagione regolare. La lunga assenza della squadra dai momenti decisivi del campionato si sta notando sempre di più e sta lentamente cambiando la sua immagine negli Stati Uniti, un tempo prestigiosa ma oggi presa come esempio non così positivo e a volte anche ridicolizzata.

Al termine dell’ultima stagione regolare, la proprietà ha deciso di prendere provvedimenti. Jason Garrett, ex giocatore dei Cowboys e capo allenatore da nove anni, è stato licenziato. Al suo posto è stato assunto Mike McCarthy, vincitore di un Super Bowl nel 2010 con i Green Bay Packers, da cui però era stato licenziato nel 2018. Il suo ingaggio non ha convinto molto, proprio per come si concluse la sua ultima esperienza. Con McCarthy, tuttavia, la proprietà conta di rimediare alle delusioni di questi anni attraverso la conferma dell’apprezzato quarterback Dak Prescott, il draft di aprile e il rinforzo della squadra nei prossimi mesi.

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