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  • Lunedì 23 settembre 2019

Cos’è questo inquietante video che arriva dalla Cina

Mostra centinaia di persone, probabilmente musulmani uiguri, legate e bendate in attesa di essere caricate su un treno dalla polizia cinese

La scorsa settimana è stato caricato su YouTube un video che mostra centinaia di persone bendate e con le mani legate, circondate da quelli che sembrano poliziotti cinesi. Il video è stato probabilmente girato da un drone nella regione cinese dello Xinjang; quelli che si vedono sono quasi sicuramente musulmani uiguri, una minoranza etnica e religiosa che il regime cinese perseguita da anni.

Il video è stato caricato su un account chiamato “War on fear”, “guerra alla paura”. Non si conoscono il proprietario del canale, l’autore del video e i dettagli della sua realizzazione. Da tempo la comunità uigura sta cercando di mostrare – soprattutto all’estero – le prove delle intimidazioni, degli abusi e delle incarcerazioni di massa a cui è sottoposta dal regime cinese.

Il Guardian scrive che un ricercatore dell’Australian Strategic Policy Institute, Nathan Ruser, è riuscito a ottenere diverse informazioni analizzando i vari indizi presenti nel video (come la posizione del sole e alcuni punti di riferimento mostrati dalle immagini). Secondo la sua indagine, il video sarebbe stato girato nell’agosto dell’anno scorso vicino a una stazione ferroviaria nei pressi di Korla, una città dello Xinjang sudorientale. Secondo il Guardian, è probabile che quello che si vede nel video sia un trasferimento di persone provenienti dalla città di Kashgar, dove la repressione è stata particolarmente brutale, verso la prigione di Korla. Spesso il governo cinese effettua i trasferimenti di prigionieri tenendoli legati e bendati per gran parte del viaggio.

Il governo cinese giustifica la sua repressione nello Xinjang sostenendo che sia una campagna antiterrorismo non diversa da quella portata avanti da diversi paesi occidentali. Lo Xinjang è uno dei luoghi più videosorvegliati al mondo e, secondo gli esperti, il governo cinese utilizza da tempo sistemi di riconoscimento facciale e altri software per tenere traccia costante delle attività di centinaia di migliaia di persone. Accanto ai sistemi tecnologici, però, la repressione nello Xinjang utilizza strumenti meno sofisticati. Secondo gli analisti, al momento più di un milione di uiguri e altre persone appartenenti a minoranze etniche di religione musulmana si trovano all’interno di campi di prigionia e rieducazione. Tra 2017 e 2018 oltre 230 mila uiguri sarebbero stati condannati da tribunali locali. Gli uiguri rappresentano appena il 2 per cento della popolazione cinese, ma costituiscono oltre il 20 per cento di tutte le persone arrestate nel paese.

– Leggi anche: I campi di rieducazione per uiguri in Cina

Negli ultimi mesi il governo cinese ha cercato di respingere le accuse di sistematiche violazioni dei diritti umani nello Xinjang. Alla fine di luglio aveva annunciato di aver chiuso la maggior parte dei campi di rieducazione, una dichiarazione considerata poco affidabile dalla maggior parte degli analisti. La diffusione del video in questo momento ha probabilmente anche lo scopo di contrastare queste affermazioni.