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  • Sabato 6 luglio 2019

Cos’è Malta

È grande come Brindisi e ha una delle densità abitative più alte d'Europa: se ne parla spesso a proposito di navi e migranti ma è interessante anche per molto altro, racconta Rivista Studio

Malta
(Klaus Rose/picture-alliance/dpa/AP Images)
Malta (Klaus Rose/picture-alliance/dpa/AP Images)

Chi si oppone allo sbarco in Italia dei migranti soccorsi dalle ong usa spesso come argomento “perché non li portano a Malta”, l’isola nel Mediterraneo che si trova a 80 chilometri a sud dalle coste della Sicilia. Molti non sanno che Malta è grande quanto Brindisi, ha una delle densità abitative più alte d’Europa, i suoi centri di accoglienza posso ospitare non più di 1.500 persone e in proporzione accoglie già oggi più migranti dell’Italia. Malta è il più piccolo stato dell’Unione Europea, ha un’economia in crescita, è governata da anni dal centrosinistra e ha una posizione che potrebbe renderla sempre più importante per il futuro dell’Unione, come ha raccontato il giornalista Davide Coppo sull’ultimo numero di Rivista Studio.

«Le pietre dei muri lasciano la polvere sui vestiti. Sono calcaree, del materiale con cui è stata costruita da sempre l’intera l’isola. Il silenzio che c’è a Valletta, mentre guardiamo il riverbero dell’ultima luce sulle Tre Città davanti a noi (Vittoriosa, Cospicua, Senglea) trasformare il colore dei palazzi da giallo a oro rosa, fa pensare alla vastità di questo Mediterraneo tutto intorno. Arrivando a Malta in nave, da lontano si possono seguire con gli occhi i bordi dell’isola. Siamo a sud di Tunisi, a meno di 100 chilometri dalla Sicilia, nella prima città pianificata d’Europa.

Da quattro anni questo arcipelago, il più piccolo Stato membro dell’Unione (il Lussemburgo è grande otto volte Malta), gode della maggiore crescita economica di tutto il continente. Le previsioni per la primavera 2019 della Commissione europea stimano che il prodotto interno lordo maltese salirà, nel corso dell’anno, del 5,5 per cento, il miglior risultato tra i 28 Stati membri. L’Italia è all’ultimo posto, con una stima dello 0,1 per cento. Malta fa parte della piattaforma continentale sottomarina sicula, si dice che qui naufragò Paolo di Tarso mentre cercava di arrivare a Roma per convertire l’impero alla parola di Cristo, e che la seconda isola dell’arcipelago, Gozo, sia la Ogigia in cui visse Calipso, affascinante stalker di Ulisse di Itaca nell’Odissea. A Malta piove pochissimo, non nevica mai – è anche la nazione con le temperature medie più alte d’Europa – e a maggio, fuori dalla stagione turistica, è calda ma ventosa. Si guida all’inglese – è stata colonia dell’impero britannico dal 1813 al 1964 – ma si parla l’unica lingua semitica al mondo scritta in alfabeto latino. Mentre il Regno Unito scivola verso l’uscita dall’Europa, Malta è uno degli Stati più fiduciosi nel futuro dell’Unione: nel report Eurobarometer dell’autunno 2018, il 63 per cento dei maltesi si è detto “molto ottimista” sul futuro dell’Unione, contro il 58 per cento della media degli Stati.

Malta ha una superficie pari a quella del comune di Brindisi e la sua densità abitativa è la più alta d’Europa. Da quando il governo guidato da Giuseppe Conte si è instaurato a Roma, in Italia si sente spesso parlare di Malta in riferimento all’accoglienza di navi che trasportano migranti dalle coste nordafricane, ma i suoi centri di accoglienza possono ospitare appena millecinquecento esseri umani. Mentre guido dall’aeroporto di Luqa verso Valletta e ascolto la radio che parla di elezioni europee – e capisco molte parole: quelle che riguardano le questioni tecniche e politiche sono quasi tutte romanze, sono arabe quelle che riguardano l’uomo, la casa, il cibo – sono ancora più convinto che si conosce troppo poco di questo posto in mezzo al mare, isola e Stato, che è oggi cruciale per il presente dell’Europa e, mi dirò dopo una settimana, il cui modello, sotto certi aspetti, potrebbe essere ancora più importante per il suo futuro».

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