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  • Sabato 29 giugno 2019

Anche in Francia fa caldissimo

Ieri per la prima volta nella storia si sono registrate temperature superiori ai 45 °C, e migliaia di scuole sono rimaste chiuse

Alcune ragazze si rinfrescano nella fontana dei giardini del Trocadero, poco distanti dalla Torre Eiffel, Parigi, 28 giugno 2019 (Kyodo via AP Images)
Alcune ragazze si rinfrescano nella fontana dei giardini del Trocadero, poco distanti dalla Torre Eiffel, Parigi, 28 giugno 2019 (Kyodo via AP Images)

Uno dei paesi più colpiti dall’aumento straordinario delle temperature che sta causando problemi e disagi in tutta Europa è la Francia. Ieri, venerdì 28 giugno, si sono registrate temperature ben al di sopra delle medie stagionali nelle principali città, mentre a Gallargues-le-Montueux, un paese nei pressi di Montpellier, si è arrivati fino a 45,9 °C. Il meteorologo Etienne Kapikian dell’istituto Météo-France lo ha definito un momento «storico»: «è la prima volta che in Francia viene registrata una temperatura superiore ai 45 gradi».

È ancora presto per legare l’aumento delle temperature di questi giorni al riscaldamento globale, per cui serviranno più studi e analisi, ma sebbene sia normale che d’estate faccia caldo, temperature che per giorni superano di 3-6 °C la media stagionale destano preoccupazioni sia sullo stato del nostro pianeta sia, nell’immediato, sulla salute delle persone più fragili come bambini e anziani.

Il Guardian scrive che ieri in tutta la Francia sono rimaste chiuse circa 4.000 scuole, mentre diversi eventi legati alla fine della scuola sono stati cancellati. «Questa ondata di calore è eccezionale per la sua intensità e per quanto presto sia arrivata», ha detto il primo ministro francese Edouard Philippe. Già alcuni giorni fa il  presidente francese Emmanuel Macron aveva detto che il governo si era “mobilitato” per affrontare eventuali emergenze: in Francia, peraltro, è ancora diffuso il ricordo dell’estate del 2003, nella quale si stima morirono circa 15mila persone a causa di complicazioni dovute al caldo con una tardiva reazione delle istituzioni sanitarie.

Il caldo eccezionale ha alimentato anche una serie di incendi, così come in Spagna: Le Monde scrive che venerdì sera ce n’erano almeno 30 attivi nel dipartimento francese del Gard, a nord di Montpellier. Fra le raccomandazioni delle autorità c’è anche quella di non immergersi in acqua in bacini non adeguati. Secondo il ministero della Salute francese dall’inizio della settimana quattro persone sono morte annegate probabilmente per questa ragione.

In Francia fra l’altro sono ancora in corso i Mondiali di calcio femminile, le cui partite si giocano spesso di pomeriggio (come il quarto di finale fra Italia e Paesi Bassi, previsto per oggi alle 15).

Le temperature al di sopra della media, soprattutto nella parte centrale dell’Europa, sono in primo luogo dovute a un fronte di aria calda proveniente dall’Africa, combinato con una fase di alta pressione sul continente e una nuvolosità ridotta. Questi fattori si uniscono a quelli tipici della stagione estiva con più ore di luce e quindi un’esposizione prolungata alla radiazione solare per 10-12 ore al giorno.

L’Europa è soggetta a estati calde, per la sua posizione e conformazione geografica, ma ci sono altri elementi che peggiorano la situazione. Il nostro è un continente densamente urbanizzato, circa il 72 per cento degli abitanti dell’Unione Europea vive in città, dove asfalto, cemento e la scarsa presenza di aree verdi favoriscono la formazione di isole di calore con temperature più alte rispetto alle zone rurali. In città fa tendenzialmente più caldo e c’è una minore escursione termica tra le ore diurne e quelle notturne, condizione che espone in modo continuativo al caldo milioni di persone. Lo si è visto in questi giorni in Italia, dove si sono toccate punte di 40 °C a Milano, Torino, Bologna, Firenze, ma anche nei principali centri urbani di Spagna, Germania, Ungheria e appunto in Francia.