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  • Giovedì 6 giugno 2019

C’è un caso “UnoMattina”

Sembra che in estate sarà condotto dall'ex direttore di Radio Padania e biografo di Matteo Salvini, tra molte critiche e polemiche

STEFANO GUATELLI / ANSA / PAL
STEFANO GUATELLI / ANSA / PAL

Domani, venerdì 7 giugno, saranno presentati i palinsesti estivi di Rai 1, ma da giorni si parla molto di uno dei nomi dei giornalisti a cui – secondo diverse voci e indiscrezioni, per ora non c’è niente di ufficiale – sarà affidata la conduzione di UnoMattina Estate, il programma “contenitore” che andrà in onda su Rai 1 dalle 6.40 circa fino alle 10, dal lunedì al venerdì. Il conduttore dovrebbe essere infatti il giornalista Roberto Poletti, noto per essere stato direttore di Radio Padania, organo ufficiale della Lega, e autore nel 2015 del libro Salvini & Salvini. Il Matteo-pensiero dall’A alla Z.  

La possibile scelta di un biografo di Salvini e direttore della testata di partito come Poletti come conduttore della versione estiva di uno dei più seguiti programmi della Rai, che va in onda dagli anni Ottanta, è stata criticata da molti e vista come l’ennesimo passo di Salvini per influenzare e condizionare la Rai, nonostante avesse passato anni a criticare chi, a sua detta, l’aveva fatto prima di lui. Salvini peraltro critica spesso i giornalisti che lavorano in Rai e hanno posizioni politiche diverse dalla sua, alimentando spesso polemiche accusandoli per i loro compensi; di recente, dopo mesi di critiche anche molto dure da parte di Salvini e della Lega, la Rai ha deciso di spostare il suo programma di maggior popolarità e successo – Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio – da Rai 1 a Rai 2.

Peraltro è già strano che la Rai presenti i suoi palinsesti estivi solo domani, visto che riguardano programmi che dovranno partire tra pochi giorni. La presentazione sarebbe dovuta avvenire il 15 maggio ma era stata rimandata di tre settimane senza motivazioni ufficiali. Prima Comunicazione ipotizzò che lo spostamento fosse dovuto all’insoddisfazione dell’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, nei confronti delle proposte per i palinsesti estivi fatte dalla direttrice di Rai 1 Teresa De Santis, considerata vicina alla Lega. Prima Comunicazione parlò di un Salini «apertamente indispettito, per non dire imbufalito» per via delle questioni che hanno riguardato Fabio Fazio ma anche per una programmazione che il sito definì «senza un briciolo di idee innovative, con proposte poco edificanti o dallo smaccato gradimento sovranista». Già allora, a metà maggio, Prima Comunicazione parlò di Poletti come del futuro conduttore di UnoMattina Estate, aggiungendo che lo avrebbe affiancato Valentina Bisti, giornalista del Tg1 e già conduttrice di due edizioni di UnoMattina Estate.

Il primo sito a riparlare dell’affidamento a Poletti della conduzione di UnoMattina Estate è stato Dagospia, la sera del 4 giugno. Sempre la sera del 4 giugno la notizia è stata ripresa e commentata da Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico e segretario della Commissione di Vigilanza che commenta molto e spesso aggressivamente le vicende che riguardano la Rai. Anzaldi ha scritto: «Come fa la Corte dei Conti, che ha un proprio rappresentante che partecipa alle riunioni del Cda Rai, a non intervenire? Come fa la magistratura contabile a non dire nulla, di fronte alla notizia anticipata da Dagospia?».

La notizia è stata poi commentata anche dall’UsigRai (il potente sindacato dei giornalisti Rai) e da Rita Borioni, uno dei sette membri del consiglio di amministrazione Rai. L’UsigRai ha scritto che la scelta di Poletti è «uno schiaffo ai 1.700 giornalisti Rai e agli oltre 200 che da tempo attendono il ‘giusto contratto’ giornalistico», visto che è anche un giornalista esterno all’azienda. Borioni ha detto che «l’inserimento di nuovi professionisti esterni ed estranei alla Rai non può essere trasformato nell’occupazione militare di intere trasmissioni». Sempre a livello di indiscrezioni e anticipazioni, i giornali parlano anche di altre scelte per i palinsesti estivi di Rai 1 (sintetizzate da Giovanna Vitale su Repubblica).

Roberto Poletti è nato nel 1971 a Feltre, in provincia di Belluno. Poletti iniziò a lavorare nei primi anni Novanta al giornale L’indipendente, quando a dirigerlo era Vittorio Feltri, ma fece carriera soprattutto a Telelombardia e in seguito a Radio Padania, di cui divenne direttore. Negli anni Poletti ha condotto alcuni programmi televisivi su canali locali o minori come 7 Gold, TeleLombardia e Antenna3: per esempio “Aria Pulita”, “Carta straccia” e “Forte e chiaro”. Nel 2006 divenne deputato dopo essere stato eletto come candidato indipendente nella lista dei Verdi, ma lasciò il seggio nel 2008. Nell’ultimo decennio Poletti ha collaborato con Libero, è stato inviato per il programma di Rete 4 “Quinta Colonna”, ha condotto su Radio Lombardia il programma “Magna Magna – Le Porcherie della Settimana”, è stato opinionista in diverse trasmissioni e, appunto, autore di un libro su Salvini descritto come «il primo libro, facile da leggere, che vi permetterà di conoscere meglio il leader che ha scelto di rifiutare il politichese da tutti utilizzato per fare spazio al “salvinese”, più vicino alla gente ma soprattutto alla pancia dell’elettore».

Oriana Liso ha raccontato su Repubblica che Poletti diventò anche «l’ombra» di Letizia Moratti quando lei era sindaca di Milano, e che «era stato nominato direttore di ‘Milano 2015’, il canale sul digitale terrestre sostenuto dall’associazione ‘Milano Fuori dal Comune’ (onlus vicina alla Moratti nata per la campagna elettorale) sul quale le immagini della sindaca ripresa nella sua “quotidianità” erano protagoniste». Vitale scrive anche che Poletti è stato «consulente del presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni» e che ha lavorato, sempre quando Moratti era sindaca di Milano, come «consulente per lo sviluppo dei media di Atm» ricevendo «uno stipendio di 160mila euro l’anno» e che è in seguito passato a Trenord, «con un compenso di oltre 100mila euro annui sempre come consulente». Si sta parlando anche di un video in cui Poletti, ospite di un programma di Radio Padania, disse a un extracomunitario che chiamò per intervenire: «A naso mi stai sui coglioni», aggiungendo «tu hai un atteggiamento un po’ troppo arrogante». Ci sono anche altri momenti di simile tenore tra le sue trasmissioni del passato: