La sfilata di Gucci ai Musei Capitolini

Femminista: con un utero fiorito disegnato su un vestito e la data dell'approvazione della legge 194 su una felpa

Gucci cruise 2020, Musei Capitolini, Roma, 28 maggio 2019
(AP Photo/Andrew Medichini)
Gucci cruise 2020, Musei Capitolini, Roma, 28 maggio 2019 (AP Photo/Andrew Medichini)

«Roma è un luogo difficile da definire anche per un romano. È un po’ disordinata come lo erano alcuni dei ragazzi che sfilavano stasera, è libera, è artistica, è anarchica. La libertà è un’idea romantica, il sogno di essere come vogliamo», ha detto Alessandro Michele, il direttore artistico di Gucci, al termine della presentazione della sua nuova collezione martedì ai Musei Capitolini di Roma. La formula di Michele è sempre la stessa e sempre di successo: mescolare stili, gusti ed epoche diversi e lontani tra loro e creare uno stile, anzi un mondo, personale e unico, decisamente camp, cioè volutamente esagerato e artificioso.

La collezione – la cruise 2020, pensata per la mezza stagione e le vacanze – «è come al solito un omaggio a molte cose, a culture diverse e momenti storici diversi», ha raccontato Michele al sito di moda WWD. «Ci sono citazioni degli anni Settanta, un periodo in cui i confini erano confusi, rispetto a ora», e anche un momento di liberazione delle donne, a cui Michele ha reso omaggio in molti modi: con una felpa con scritto sopra “22.5.78”, la data in cui venne approvata la legge 194 sull’interruzione di gravidanza in Italia; con un vestito bianco con ricamato sul ventre un utero fiorito; con una giacca viola con scritto sopra «My Body My Choice».

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Michele, che è romano, ha raccontato di aver scelto i Musei Capitolini – inaugurati nel 1734 e considerati il primo museo al mondo aperto al pubblico a non solo ai proprietari – perché da piccolo ci andava ogni weekend con suo padre, e perché «a mio modo di vedere, l’arte è la cosa meno esclusiva al mondo». La sfilata ha mescolato i modelli vivi e le statue antiche, quasi una rappresentazione dello stile creativo di Michele che unisce e confonde passato e presente: «tutto è contemporaneo, perché tutto esiste insieme. Se ogni giorno vedi statue e monumenti antichi, come puoi dire che non siano vivi? Sono qui, ogni giorno, come me e te». Gucci ha anche annunciato che finanzierà i lavori di restauro della Rupe Tarpea, la parete rocciosa da cui si racconta venissero gettati i traditori della patria condannati a morte.

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Alla sfilata erano presenti celebrità italiane e internazionali come Harry Styles (dal 2018 testimonial di Gucci), Salma Hayek (moglie di François-Henri Pinault, l’amministratore delegato di Kering, il gruppo francese che possiede Gucci), Elton John, Naomi Campbell, il cantante milanese Ghali, Alessandro Borghi e Valeria Golino.

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