“Avengers: Endgame” per chi lo ha visto

Recensioni e storie su quel che succede nell'imponente film della Marvel, che solo in Italia è stato già visto da un milione di persone

Avengers: Endgame è il film più visto del giorno in tutti i paesi in cui è uscito, e in molti è anche quello che ha incassato di più nel suo primo giorno nei cinema.

Avengers: Endgame ha già incassato circa 200 milioni di dollari: è possibile che entro domenica sera raggiungerà il miliardo di dollari. Da quando esistono i cinema, meno di quaranta film hanno raggiunto in tutto il tempo in cui sono stati in programmazione quello che Avengers: Endgame potrebbe raggiungere in un fine settimana. Solo in Italia, Avengers: Endgame è già stato visto da circa un milione di spettatori e diventerà presto il film più visto dell’anno. Qui avanti se ne parla: sarete avvisati prima che inizino gli spoiler (qui un riassunto delle puntate precedenti).

Avengers: Endgame è il 22esimo film dell’Universo cinematografico Marvel, che prosegue – e in gran parte conclude – la storia iniziata in Avengers: Infinity War. È il più imponente film di un progetto ambizioso e di straordinario successo iniziato più di dieci anni fa, che l’Hollywood Reporter ha descritto come «la cosa più vicina, tra quelle create nel mondo moderno, alla mitologia greca». È difficile parlare di Endgame come di un normale film, ed è difficile non valutarlo anche come fenomeno culturale, cioè senza considerare l’attesa che lo ha preceduto (il trailer ha avuto più di 100 milioni di visualizzazioni) e il successo che sta avendo (certi cinema statunitensi resteranno aperti 24 0re su 24 per mostrarlo a più orari possibili).

Per quanto può valere, Endgame sta piacendo anche a tanti critici. Su Vox, Alex Abad-Santos ne ha parlato come di un «miracolo della Marvel» i cui registi Anthony e Joe Russo hanno capito che “migliore” non vuol dire solo “più forte”, ma anche “più veloce, più intelligente, più potente”. Tradotto: il film non è solo effetti speciali e azione, fa anche emozionare.

Peter Bradshaw del Guardian gli ha dato cinque stelle su cinque: ha scritto che sì, «la trama è insensata», ma il film porta la Marvel a un nuovo livello. Mischia serio e comico, garantisce un «euforico godimento». Su per giù, è l’opinione di molti critici: se lo si valuta come singola entità cinematografica, Endgame è un film spettacolare, con qualche buco di trama e con certi stratagemmi narrativi non particolarmente originali; ma il fatto è che non è solo una singola entità cinematografica.

Vince Mancini ha scritto su Uproxx che Endgame è «un giro della vittoria, più che un film»: è la Marvel – la società di fumetti diventata casa di produzione della più imponente e proficua serie di film della storia del cinema – che celebra se stessa e, allo stesso tempo si congratula con i suoi spettatori.

Seppur duri tre ore (ci sono articoli che dicono quando si può andare a fare pipì senza perdere granché), David Edelstein ha scritto su Vulture che il film «riesce a essere leggero» e persino «più intelligente di quanto servisse esserlo». David Sims dell’Atlantic ha scritto nel titolo del suo articolo che Endgame «è un perfetto addio». L’Economist, nel suo, ha parlato di Endgame scrivendo che «è solo l’inizio».  Per spiegare perché, bisogna parlare della trama. Siamo quindi arrivati alla gif oltre la quale iniziano gli spoiler.

Rapido ripasso della trama, prima di arrivare alle questioni aperte e dibattute, agli addii e a quel che potrebbe iniziare o continuare.

Dopo le botte e i drammi della fine di Infinity War, Endgame inizia lento e triste, tanto che Edelstein ha scritto che «sembra quasi un vero film»: la scena con Occhio di Falco mostra, nel piccolo, cosa vuol dire vedere i tuo cari polverizzati da Thanos; quelle con quel che resta degli Avengers mostrano com’è vivere in un mondo in cui una forma di vita su due è sparita in uno schiocco di dita. In pochi minuti gli Avengers trovano e uccidono Thanos senza troppa fatica, ma scoprono che le gemme non ci sono più. Passano cinque anni e intanto arrivano Captain Marvel e Ant-Man: le premesse del loro arrivo erano chiare sin dalle scene dopo i titoli di coda degli ultimi due film Marvel. A proposito, per chi è uscito dalla sala a fine film: questa volta non c’è nessuna scena dopo i titoli di coda.

Per farla breve, gli Avengers rimasti in vita viaggiano nel tempo, in alcuni dei momenti più noti dei loro film del passato, e si riprendono una per una le Gemme dell’Infinito grazie alle quali fanno tornare in vita tutti i polverizzati da Thanos. Solo che il Thanos del passato arriva nel 2023 e con il suo esercito sfida tutti gli Avengers e le truppe di Wakanda. Il Thanos del passato sta per distruggere tutto quanto – questa volta tutto tutto, non solo metà – quando Iron Man si immola e, morendo, distrugge Thanos e tutto il suo esercito. Poi, dopo il funerale di Tony Stark, Capitan America va indietro nel tempo a rimettere a posto le gemme, e sceglie di restarci.

Quindi: muore Tony Stark e prima muore anche Vedova Nera. E Capitan America è un ultracentenario. Tre dei sei Avengers originali quindi non ci sono praticamente più.

Il film è una specie di addio, la fine di qualcosa. Ma Endgame è un film che mostra che nell’Universo cinematografico Marvel i viaggi nel tempo si possono fare e che, forse, possono esistere diverse realtà parallele. Insomma: ci sono molte cose da chiarire sul film e sono cose da cui potrebbe dipendere l’evoluzione che l’Universo cinematografico Marvel prenderà nei prossimi anni. In questo senso, il film è anche un nuovo inizio.

I viaggi nel tempo
È pieno di film che ne parlano e persino i personaggi di Endgame parlano di quei film mentre progettano i loro viaggi nel tempo attraverso il Regno Quantico scoperto da Ant-Man. Il Post si è già occupato di teoria e tecnica del viaggio del tempo cine-televisivo e già stanno uscendo dettagliati articoli di analisi, ma per ora basta dire che Endgame teorizza che i viaggi nel passato non cambiano la realtà di partenza, ma possono, cambiando il passato, creare una sorta di realtà parallela.

La miglior spiegazione dei viaggi del tempo così come li intende il film è fatta dall’Antico, prima di decidere se prestare a Hulk la Gemma del Tempo. L’Antico spiega che può farlo solo a patto che Hulk la riporti indietro, perché se non dovesse farlo quella realtà ne risentirebbe in modo imprevedibile e probabilmente tragico. Hulk può quindi prendere la Gemma in prestito per sistemare le cose nella sua realtà, ma deve riportarla all’Antico per evitare di incasinare le cose in quell’altra realtà. I paradossi temporali aperti dai viaggi nel tempo sono alla base di molte delle questioni aperte, o comunque poco chiare, di Endgame.

Capitan America
Slate ha fatto tutti i conti e ha scritto che, essendo nato nel 1918, Capitan America fu ibernato a 27 anni. Poi, scongelato, ha vissuto diversi anni dopo il Duemila, fino al 2023, da cui parte e sceglie di restare nel passato. Quindi va nel passato che ha 40 anni e ritorna nel 2023, dopo diversi decenni. Non è specificato in che anno nel passato vada: probabilmente è il 1945, ma non è certo. È però certo che il Capitan America che si vede sulla panchina a fine film abbia poco meno o poco più di 100 anni. Ma, a prescindere dall’età: come ha fatto Capitan America a vivere tutto quel tempo senza alterare nessun evento? Come ha fatto Peggy Carter, l’amata da cui fa ritorno, a continuare la sua vita senza cambiamenti? Ci sono stati anni, dopo il Duemila, in cui nel mondo c’erano due Capitan America: uno anziano, in incognito, e l’altro giovane appena disibernato? Per ora, ci sono tante cose poco chiare.

Capitan America è quello che già prima fa più casino viaggiando nel tempo, perché quando torna nella New York del 2012 (quella di questa scena di Captain America: The Winter Solder) incontra il Capitan America del 2012, ci combatte e gli dice pure che «Bucky è vivo». Però – sta per arrivare una di quelle frasi che farebbero venire il mal di testa a chi non conosce i film Marvel – forse il Capitan America del 2012 pensa che il Capitan America del futuro sia in realtà solo Loki trasfigurato e allora non gli crede.

Gamora
Anche nel suo caso, i viaggi nel tempo fanno danni. La Gamora del presente non c’è in Endgame, perché fu uccisa da Thanos in Infinity War. Ma quando Thanos arriva nel 2023, si porta dietro anche Gamora (quella del passato, che non ha ancora conosciuto il suo fidanzato Star-Lord). Quella Gamora arriva con Thanos, ma gioca nella squadra dei buoni. Chissà quindi se Iron Man riesce a non farla polverizzare. Una delle ultime scene di Endgame mostra Star-Lord che cerca Gamora: forse è viva, forse è morta, per ora è “X”. E se dovesse esserci un Guardiani della Galassia 3 potrebbe parlare di Star-Lord che la cerca e, nel caso, provare a farla di nuovo innamorare di lui.

Loki
Il fratello di Thor veniva ucciso da Thanos all’inizio di Infinity War, ma quando gli Avengers viaggiano nella New York del 2012 causano una serie di eventi che permettono a Loki di scappare: quindi, in quella realtà, Loki cambia il suo futuro. Si sa tra l’altro che Loki sarà tra i protagonisti di una serie di Disney+: forse sarà un prequel, o forse sarà ambientata in quella realtà parallela in cui lui scappa e chissà cosa fa.

Vedova Nera
Lei muore, di una morte definita irreversibile e c’è pure il suo amico Hulk che dice di aver provato a farla tornare in vita con le Gemme e di non esserci riuscito. Quindi sembra proprio che Vedova Nera sia morta: davvero, per sempre. Ma anche in questo caso si sa che è in programma un film sul suo personaggio. Sarà un prequel? O racconterà di come altri proveranno a farla tornare in vita: in qualche modo, in qualche tempo, in qualche realtà?

Il ragazzo che si vede al funerale di Tony Stark
In mezzo a tanti volti noti, al funerale si vede un ragazzo, che in molti non hanno riconosciuto, pensando a strane teorie. In realtà, almeno per questa volta, è semplice: è Harley Keener, il ragazzo di 10 anni che diventa amico di Stark in Iron Man 3. Niente viaggi nel tempo e paradossi temporali.

Il problema dei cinque anni
In Endgame succede che mezzo mondo viva cinque anni senza l’altra metà, provando a tirare avanti. Poi, grazie agli Avengers, quell’altra metà ritorna. Ma ci sono svariati problemi, se uno si mette a pensarci. Mezzo mondo ha vissuto, è invecchiato, magari si è risposato. L’altra metà ricompare nello stato in cui aveva lasciato il mondo cinque anni prima. E uno dei ricomparsi, Spider-Man, dice che quei cinque anni gli sono sembrati un istante. Immaginate il casino, nel mondo alla fine del film. Ci starebbero le premesse drammatiche per delle grandi storie, non solo di supereroi.

Qualche risposta in questo caso potrebbe arrivare da Spider Man – Far From Home, che uscirà a luglio e sarà ambientato dopo gli eventi di Endgame.