In Finlandia le ragazzine hanno inventato uno sport con i cavalli bastone

Si chiama "hobbyhorsing" e c'è da circa dieci anni, con tanto di allenamenti e campionati

Due ragazzine impegnate nei campionati finlandesi di "hobbyhorsing" del 29 aprile 2017 a Vantaa (AP Images/LEHTIKUVA / HEIKKI SAUKKOMAA)
Due ragazzine impegnate nei campionati finlandesi di "hobbyhorsing" del 29 aprile 2017 a Vantaa (AP Images/LEHTIKUVA / HEIKKI SAUKKOMAA)

Circa dieci anni fa in alcuni forum online finlandesi gruppi di ragazzine cominciarono a inventarsi una nuova pratica sportiva attorno a un tipo di giocattolo che apparentemente non aveva nulla di contemporaneo: i cavalli bastone, cioè quei bastoni che su un’estremità hanno una riproduzione della testa di un cavallo e che si “cavalcano” per giocare. Nel tempo l’hobbyhorsing, come è chiamato dal nome inglese dei cavalli bastone, hobby-horse, si molto è diffuso in Finlandia e oggi vengono organizzati campionati nazionali, oltre al fatto che il ministero degli Esteri finlandese ha realizzato un sito pieno di tutorial per spiegare lo sport.

All’estero se n’era un po’ parlato nel 2017, grazie al documentario Hobbyhorse Revolution, presentato anche in Italia al Giffoni Film Festival. Ora tutta la storia è stata raccontata da un articolo del New York Times.


L’hobbyhorsing si compone di due tipi di attività: la prima è artigianale e creativa e consiste nella realizzazione casalinga dei propri cavalli bastone. A grandi linee servono un bastone, del tessuto, un gomitolo di lana per la criniera, ovatta o un altro materiale simile per l’imbottitura, pelle finta e qualche anello di metallo per le briglie. Online si trovano molti tutorial per capire come fare.

Una cosa che forse può stupire è che nonostante l’hobbyhorsing si fondi principalmente sull’immaginazione, i cavalli bastone che si vedono nelle competizioni sono tutti piuttosto realistici: i loro colori riproducono quelli di cavalli reali e non ci sono unicorni in giro. Come dei cavalli veri hanno nomi propri e caratteristiche diverse: ad alcuni piace saltare più che ad altri, ad esempio.

La seconda e più peculiare parte dell’hobbyhorsing, che lo rende diverso da altre attività creative diffuse tra i ragazzini con video di YouTube, come lo slime, è quella competitiva. È basata sul dressage, la disciplina equestre presente anche alle Olimpiadi in cui cavallo e cavaliere devono eseguire esercizi, spostamenti e piroette con grazia e precisione davanti a una giuria. La parte alta del corpo rappresenta il busto del cavaliere, perciò deve rimanere eretta e piuttosto ferma (salvo negli esercizi di galoppo), mentre le gambe imitano l’andamento delle zampe del cavallo. Una particolare attenzione è dedicata ai movimenti delle punte dei piedi, che imitano quelli degli zoccoli, e all’altezza che devono raggiungere le ginocchia.


Una cosa importante da dire sull’hobbyhorsing è che viene praticato solo da ragazze. La maggior parte ha un’età da scuola media, anche se nelle competizioni se ne vedono di più piccole e più grandi. Le più grandi, quelle che di fatto si sono inventate per prime l’hobbyhorsing, hanno circa vent’anni; non partecipano più alle competizioni, ma allenano le più piccole, perché oltre ai tornei e alle atlete ci sono anche le allenatrici.

Non c’è una data d’inizio esatta per la nascita dell’hobbyhorsing. Selma Vilhunen, la regista autrice di Hobbyhorse Revolution, aveva cominciato a interessarsi al fenomeno leggendo le discussioni sui forum online nel 2012: dice che all’epoca l’hobbyhorsing sembrava «una società segreta». Sul suo profilo Instagram Alisa Aarniomäki, forse la più nota praticante dell’hobbyhorsing (è la ragazza con i capelli rossi del video di Associated Press qui sopra), dice di aver cominciato a costruire cavalli bastone nel 2008, quando aveva 11 anni.

Quello che è certo è che per un po’ di tempo la passione per l’hobbyhorsing si è diffusa tra le ragazzine senza che ci fossero adulti coinvolti.

Il trailer del documentario Hobbyhorse Revolution:


Una delle ragazze intervistate dal New York Times ha risposto a una domanda sul tipo di persone che si avvicinano all’hobbyhorsing: «Alcune sono ragazze sportive. Altre ragazze molto sole. Alcune sono le ragazze più fiche della loro scuola». Nel 2017 Aarniomäki aveva spiegato ad Associated Press che la cosa migliore dell’hobbyhorsing è il senso di comunità che esiste tra le ragazze che lo praticano. Secondo lei peraltro lo sport ha una «agenda femminista», perché dato che i ragazzi non sono coinvolti le ragazze sono libere di fare quello che vogliono e decidere le regole.

Quando aveva 12 anni Aarniomäki veniva presa in giro per la sua passione per l’hobbyhorsing e non parlava del suo passatempo con le persone che frequentava nella vita di tutti i giorni. Nel frattempo, però, l’hobbyhorsing è diventato una cosa molto più diffusa e accettata. Aarniomäki ha raccontato al New York Times che una cosa che la infastidisce molto è quando qualcuno dice che l’hobbyhorsing è un gioco: «Distrugge tutto quello che abbiamo fatto, distrugge la realtà». Tuttavia, grazie al successo che ha avuto, questa cosa succede sempre meno di frequente: molte meno persone pensano che sia ridicolo.

Una pubblicità per una collezione di vestiti sul tema dell’hobbyhorsing realizzata per il sito ufficiale per la promozione dell’immagine della Finlandia all’estero:


Oggi Aarniomäki ha 22 anni e vive a Helsinki con il suo fidanzato, ma continua a frequentare il mondo dell’hobbyhorsing. In un certo senso ne è diventata una portavoce: in diverse occasioni è andata all’estero a fare dimostrazioni dello sport, in Svezia, in Russia e nei Paesi Bassi. Il ministero degli Esteri finlandese le ha chiesto di fare dei cavalli bastone per i principi inglesi George e Charlotte, i figli del principe William e Kate Middleton.

Una volta, nella sua veste di portavoce dell’hobbyhorsing, Aarniomäki ha partecipato a una festa in Francia in cui agli invitati adulti erano stati regalati dei cavalli bastone: servivano «per farli scappare dalla loro vita normale, noiosa e forse estenuante».