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  • Martedì 22 gennaio 2019

Un partito spagnolo di estrema destra nacque con i soldi dell’opposizione iraniana in esilio

Vox ricevette finanziamenti da sostenitori di un gruppo considerato "terroristico" fino a pochi anni fa, ha rivelato un'inchiesta del Pais

Santiago Abascal, attuale leader di Vox, e diversi esponenti del suo partito durante un evento a Madrid, il 7 ottobre 2018 (AP Photo/Manu Fernandez)
Santiago Abascal, attuale leader di Vox, e diversi esponenti del suo partito durante un evento a Madrid, il 7 ottobre 2018 (AP Photo/Manu Fernandez)

Un’inchiesta del País ha rivelato che il partito di estrema destra spagnolo Vox fu fondato grazie ai finanziamenti di centinaia di sostenitori di un gruppo iraniano di opposizione in esilio, il Consiglio nazionale della resistenza iraniana (NCRI), considerato fino a pochi anni fa un’organizzazione terroristica da diversi governi, tra cui gli Stati Uniti. L’inchiesta ha seguito una precedente indagine che mostrava come Vox avesse finanziato l’80 per cento della sua campagna per le elezioni europee del 2014 con i soldi dei sostenitori del NCRI.

Le inchieste sui rapporti tra Vox e il NCRI stanno ottenendo una copertura significativa sulla stampa spagnola, non solo per la stranezza di questo legame.

Vox, partito nazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista, ha fatto molto parlare di sé dopo le elezioni locali nella regione autonoma spagnola dell’Andalusia, il 2 dicembre scorso, quando ottenne un risultato sorprendente e inaspettato, oltre che i voti necessari per essere rappresentato in un Parlamento spagnolo per la prima volta dalla sua fondazione, nel 2013.

Un video di Vox diffuso per la campagna elettorale in Andalusia: mostra Santiago Abascal (leader di Vox) a cavallo in territorio andaluso, con in sottofondo la musica del Signore degli Anelli

Il NCRI è un’organizzazione che, come Vox, ha avuto nel corso dell’ultimo anno una notorietà inaspettata in Europa. A fine giugno la polizia belga arrestò due persone di origine iraniana accusate di preparare un attentato terroristico durante un evento del NCRI nella cittadina francese di Villepinte, vicino a Parigi, al quale avevano partecipato anche Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e oggi avvocato del presidente statunitense Donald Trump, e diversi iraniani in esilio. Nelle settimane successive le polizie di diversi paesi europei fermarono altre persone legate al regime iraniano e accusate di voler colpire esponenti e simpatizzanti del NCRI attivi in Europa.

In passato il NCRI è stato definito controverso, perché la sua componente più importante e potente è il MEK (Mojahedin-e Khalq), un gruppo con una storia particolare. Il MEK nacque a metà degli anni Sessanta come movimento di opposizione allo scià Reza Pahlavi: la sua ideologia si basava sulla religione islamica, sull’antiamericanismo e sui movimenti rivoluzionari militanti dell’epoca, spesso influenzati dal marxismo. A partire dalla sua fondazione, il MEK organizzò diversi atti di terrorismo contro il regime dello scià, ma dopo la Rivoluzione islamica, nel 1980, ruppe anche con il nuovo governo e si avvicinò al dittatore iracheno Saddam Hussein, trasferendo la sua sede in Iraq. Per molti anni il MEK fu incluso nella lista delle organizzazioni terroristiche stilata dal dipartimento di Stato americano e dall’Unione Europea, ma poi è stato rimosso grazie a intense attività di lobbying.

Manifestazione di fronte alla Casa Bianca, a Washington, per chiedere la rimozione del MEK dalla lista dei gruppi terroristici stilata dal governo americano, 22 ottobre 2011 (AP Photo/Jose Luis Magana)

I primi finanziamenti ottenuti da Vox e provenienti da sostenitori del NCRI risalgono al 17 dicembre 2013, giorno in cui Vox si iscrisse al registro dei partiti politici del ministero dell’Interno spagnolo.

Il primo trasferimento di denaro fu di 1.156,22 euro e tra il dicembre 2013 e l’aprile 2014 i finanziamenti arrivarono quasi al milione di euro (971.890,56), stando ai registri segreti delle donazioni visti dal País: i soldi furono usati per affittare la sede del partito, in via Diego de León di Madrid, per comprare computer e mobili e pagare i primi stipendi, tra cui quello dell’attuale leader Santiago Abascal, che nel 2014 era segretario generale del partito. I finanziamenti arrivavano da sostenitori del NCRI che abitavano in diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Germania e Italia, per lo più attraverso una quindicina di persone che si occupavano di raccogliere le donazioni e di trasferirle sui conti del partito.

La presidente del NCRI, Maryam Rajavi, e l’europarlamentare spagnolo Alejo Vidal-Quadras, durante un evento al Parlamento europeo a Bruxelles l’11 novembre 2009. Nel 2014 Vidal-Quadras lasciò il Partito Popolare spagnolo e fondò il partito di estrema destra Vox (AP Photo/Thierry Charlier)

Le donazioni furono legate fin da subito a Alejo Vidal-Quadras, fondatore e primo presidente di Vox, oltre che vicepresidente del Parlamento europeo tra il 2004 e il 2014.

Durante la sua esperienza di eurodeputato, Vidal-Quadras incontrò una delegazione di oppositori al regime iraniano, si appassionò alla causa del NCRI e cominciò a partecipare assiduamente all’incontro annuale organizzato dall’organizzazione a Parigi. Quando lasciò il Partito Popolare per fondare Vox, nel 2014, Vidal-Quadras cominciò a ricevere fondi dai sostenitori del NCRI per avviare il nuovo partito: solo per la campagna delle elezioni europee del 2014, Vox ricevette 800mila euro di finanziamenti. I trasferimenti di denaro si interruppero però nel 2015, quando Vidal-Quadras decise di lasciare il partito dopo non essere stato rieletto eurodeputato.

Non è chiaro se queste operazioni finanziarie siano state del tutto legali. Il País ha scritto che nessun trasferimento di denaro superò il limite di 100mila euro annuali individuali fissato dalla legge spagnola che regola il finanziamento dei partiti politici, né tanto meno arrivò direttamente dall’organizzazione del NCRI, ma solo dai suoi sostenitori. Abascal, l’attuale leader di Vox, ha sostenuto che le donazioni furono legali perché il partito dichiarò tutto al tribunale competente, cosa che però il tribunale ha negato.