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  • Sabato 3 novembre 2018

Le nuove rivelazioni di “Football Leaks”

L'ultima puntata della grossa indagine sul calcio mondiale parla molto di Gianni Infantino e della creazione di una Superlega europea, una specie di Champions League alternativa

(KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images)
(KARIM JAAFAR/AFP/Getty Images)

Sono uscite alcune nuove rivelazioni dell’inchiesta nota come “Football Leaks”, fatta dalle testate giornalistiche europee che formano l’European Investigative Collaborations (EIC) sulla base di diciotto milioni di documenti finanziari riservati consegnati da una fonte anonima al settimanale tedesco Der Spiegel.

Le nuove rivelazioni parlano di un progetto messo in piedi da alcune delle più importanti squadre europee per creare una Superlega europea, anche abbandonando i rispettivi campionati nazionali. L’inchiesta riguarda inoltre l’attuale presidente della FIFA, Gianni Infantino, che quando era segretario generale dell’UEFA si impegnò affinché il Paris Saint-Germain e il Manchester City non subissero pesanti sanzioni per non aver rispettato il cosiddetto “Fair play finanziario”. Ci sono anche documenti che mostrano come Infantino abbia cercato di depotenziare il comitato che si occupa di vigilare sul rispetto del codice etico della FIFA.

Il Paris Saint-Germain e il Manchester City
Il Financial fair play (FFP), il Fair play finanziario, è un insieme di regole che l’UEFA, l’organizzazione che regola e governa il calcio europeo, approvò nel 2010 e iniziò ad applicare dal 2013. Stabiliscono che le squadre debbano, per farla breve, fare in modo che le uscite non siano troppo superiori alle entrate: l’obiettivo è impedire che le squadre guidate da società o persone particolarmente ricche comprino i giocatori migliori senza doversi troppo preoccupare di venderne altri, rendendo quasi impossibile una competizione vera tra club. L’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA (il CFCB) vigilia, tra le altre cose, sul fatto che le squadre non abbiano contratti di sponsor fuori mercato, in cui un marchio paga cifre fuori da ogni logica economica giusto per coprire le alte spese del club.

Mentre Infantino era segretario generale dell’UEFA (allora guidata da Michel Platini), il CFCB permise al Manchester City e al Paris Saint-Germain di accettare, sotto forma di sponsor, fondi provenienti dagli Emirati e dal Qatar. Erano sponsorizzazioni retroattive (antecedenti alle regole del fair play finanziario) o fuori dalle logiche di mercato, e arrivavano dagli stessi paesi dei ricchi proprietari dei due club.

Il Paris Saint-Germain è di proprietà del Qatar Sports Investments, un fondo statale il cui principale responsabile è l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al Thani. L’UEFA permise alla squadra di farsi sponsorizzare dalla Qatar Tourism Authority per 100 milioni di euro all’anno. Il Manchester City è controllato dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, di Abu Dhabi. È un ex primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e l’UEFA accettò che a sponsorizzare la squadra, con contratti considerati fuori mercato, fossero diverse società di Abu Dhabi.

Secondo i documenti di “Football Leaks”, Infantino era a conoscenza della cosa e, anche dopo gli incontri con i presidenti delle due squadre agì per evitare che Paris Saint-Germain e Manchester City venissero punite con alte multe o sanzioni di altro tipo, come l’esclusione dalla Champions League. I documenti dicono che Infantino non solo sapeva che le squadre avevano agito contro le regole, ma aiutò anche le rispettive dirigenze a evitare le sanzioni. Fu stabilito che il Manchester City dovesse pagare 60 milioni di euro di multa, ma grazie al lavoro dei suoi avvocati finì per pagarne solo una parte. Il Paris Saint-Germain non dovette pagare niente.

Il 31 ottobre – prima di queste pubblicazioni, quando però si sapeva già che qualcosa stava per essere diffuso – Infantino aveva detto, intervistato da Associated Press: «Il mio lavoro è fatto anche di conversazioni, discussioni, scambi di documenti, bozze, idee, ogni cosa: su molti, molti, molti argomenti. Altrimenti non si va da nessuna parte. Voglio dire, se stessi solo nel mio ufficio senza parlare con nessuno non farei niente».

Dopo la pubblicazione delle rivelazioni, la FIFA ha risposto con un comunicato in cui afferma: «NESSUNA delle informazioni contiene qualcosa che sia anche lontanamente in violazione di qualche legge, regola o statuto».

 

Infantino e il comitato etico della FIFA
Il comitato etico della FIFA – che sospese o bandì decine di funzionari, dopo lo scandalo legato alla corruzione dell’ex presidente Sepp Blatter – è l’organo che dovrebbe vigilare sull’operato di ogni membro della FIFA, l’associazione che regola e governa il calcio mondiale. Alcuni documenti di “Football Leaks” mostrano che Infantino, da quando è presidente FIFA, ha agito per limitare i poteri del comitato, per esempio cambiando il codice etico in modo tale che le indagini interne su casi di corruzione possano essere fatte solo per qualcosa successo negli ultimi 10 anni. La FIFA ha detto che è normale che il presidente di un’associazione proponga modifiche al codice etico di quell’associazione, e che non c’è quindi niente di male.

La Superlega europea
I documenti di “Football Leaks” mostrano che nel 2016 i dirigenti di alcune squadre europee, tra cui la Juventus e il Milan, si riunirono per parlare di una possibile Superlega, un’alternativa alla Champions League che però dovrebbe funzionare in modo simile alla NBA: senza necessità di qualificarsi o rischio di retrocessione, e con possibilità per le squadre di negoziare liberamente i contratti di sponsorizzazione della lega. Andrea Agnelli, presidente della Juventus e presidente dell’associazione dei principali club europei, sembra essere tra le persone che più si sono interessate a una possibile Superlega.

Lo Spiegel scrive che il Bayern Monaco, la più forte squadra tedesca, chiese anche alcuni pareri legali per sapere se sarebbe potuta uscire dalla Bundesliga, il più importante campionato tedesco. Si parla di una lettera mandata lo scorso ottobre al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, e scritta dalla società di consulenza Key Capital Partners, che proponeva la creazione di una possibile società con principali azionisti alcune tra le più importanti squadre europee: Juventus, Milan, Paris Saint-Germain, Bayern Monaco, Real Madrid, Barcellona, Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City e Manchester United. La società in questione sarebbe servita per poter organizzare il torneo della Superlega e negoziare i contratti con le tv. Secondo altri documenti, nella società avrebbero dovuto aggiungersi Inter, Roma, Atletico Madrid, Olympique Marsiglia e Borussia Dortmund.