Tutti i migranti sono scesi dalla Diciotti

La maggior parte di loro verrà accolta in strutture della Chiesa italiana, quindi in pratica in Italia

(Andrea Di Grazia/LaPresse)
(Andrea Di Grazia/LaPresse)

Nella notte fra sabato e domenica tutti i migranti sono scesi dalla Diciotti, la nave militare italiana che da cinque giorni era bloccata nel porto di Catania per decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri sera ha infine autorizzato lo sbarco. La decisione è arrivata in serata, appena si è saputo che Salvini è indagato dalla procura di Agrigento molto probabilmente per sequestro di persona. Una volta arrivati a terra, i 137 migranti che ancora si trovavano a bordo sono stati trattati dalla Croce Rossa italiana per una prima assistenza e poi trasferiti allo hotspot di Messina, una vicina struttura adatta alla primissima accoglienza.

La Diciotti era bloccata nel porto di Catania da lunedì: a bordo aveva decine di migranti soccorsi a Ferragosto. Per decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini, prima di rilasciarli il governo italiano ha voluto aspettare che altri stati europei si facessero carico di esaminare la loro richiesta di protezione internazionale (cosa che di norma spetterebbe all’Italia, visto che i migranti sono in Italia). Mercoledì erano stati fatti scendere i 27 minori non accompagnati che si trovavano a bordo, molti dei quali malati o malconci. Ieri pomeriggio erano poi stati fatti scendere altri 13 migranti fra cui diverse donne che avevano subito violenza.

Venti migranti che si trovavano a bordo della Diciotti verranno poi trasferiti in Albania, uno dei pochi paesi che hanno accettato di esaminare la loro richiesta di protezione internazionale (il ministro degli Esteri albanese ha commentato: «ieri eravamo noi gli eritrei che soffrivano giorno e notte in alto mare, oggi siamo pronti a dare una mano»). Anche l’Irlanda ha accettato di accoglierne «venti o venticinque». Sembra che anche la Serbia e il Montenegro ne otterranno alcuni. Nessuno dei due paesi fa parte dell’Unione Europea. Al momento la maggior parte dei migranti sbarcati verrà ospitato nelle strutture della Conferenza Episcopale Italiana, l’assemblea che riunisce i vescovi italiani: Avvenire chiarisce che i migranti saranno accolti da varie diocesi sul territorio italiano, e quindi faranno richiesta di protezione in Italia.

A detta di tutti gli esperti di accoglienza, la nave Diciotti non era attrezzata per fornire adeguate cure mediche e psicologiche per i migranti che si trovavano a bordo: si presume che le 137 persone rimaste a bordo fino alla fine – e che in questi giorni hanno dormito per terra – siano traumatizzate dai mesi passati in Libia e dal viaggio, e si sa che circa la metà di loro ha contratto la scabbia, una fastidiosa infestazione della pelle.