Altri 13 migranti sono scesi dalla Diciotti

Lo aveva deciso l'Ufficio di sanità marittima di Catania, citando motivi di salute: Salvini dice che nelle prossime ore scenderanno tutti gli altri

(ANSA/ORIETTA SCARDINO)
(ANSA/ORIETTA SCARDINO)

Tredici migranti sono scesi oggi pomeriggio dalla Diciotti, la nave militare italiana che da cinque giorni è bloccata nel porto di Catania per decisione del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Mercoledì erano stati fatti scendere i 27 minori non accompagnati che si trovavano a bordo. Oggi, secondo le prime informazioni, sono sbarcate sette donne e sei uomini per quelle che i giornali chiamano «ragioni sanitarie». Le donne sbarcate hanno subito violenze sessuali, mentre fra gli uomini ci sono due casi di sospetta tubercolosi e due di polmonite. La decisione è stata presa dall’Ufficio di sanità marittima di Catania, che si occupa di prevenzione sanitaria su merci e persone in transito nel porto. In serata, Salvini ha fatto sapere che nelle prossime ore sbarcheranno tutti gli altri migranti a bordo della nave.

Stamattina erano saliti a bordo per un controllo sia gli ispettori del ministero della Salute sia il personale dell’Ufficio di sanità marittima, che secondo il Corriere della Sera hanno anche portato «materassini, tappetini, tende e materiale per l’igiene intima» ai passeggeri della nave. In origine i medici dell’Ufficio di sanità marittima avevano consigliato di far sbarcare 17 persone, ma sembra che cinque donne si siano rifiutate di scendere perché volevano farlo insieme ai loro compagni.

A detta di tutti gli esperti di accoglienza, la nave Diciotti non è attrezzata per fornire adeguate cure mediche e psicologiche per i migranti che si trovano a bordo: si presume che le 150 persone che sono rimaste a bordo – che dormono a terra, in questi giorni – siano traumatizzate dai mesi passati in Libia e dal viaggio, e si sa che circa la metà di loro ha contratto la scabbia, una fastidiosa infestazione della pelle.