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  • Venerdì 6 luglio 2018

È in corso uno sciopero dei treni di Trenord

Si protesta contro il cattivo stato dei treni, tra le altre cose: dura otto ore, non sono previste fasce orarie di garanzia

ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI
ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI

Oggi, venerdì 6 luglio, è in corso uno sciopero di Trenord, l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario regionale della Lombardia. Indetto dalle sigle sindacali Or.SA Ferrovie e CUB Trasporti, lo sciopero di Trenord avrà una durata complessiva di 8 ore, pertanto non sono previste fasce orarie di garanzia (che per scioperi più lunghi vanno dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21).

Il Corriere della Sera scrive che dalle 9 di stamattina è stato cancellato un terzo delle corse programmate.

Nella prima ora saltati circa il 60% dei treni in partenza dalla stazione di Milano Cadorna (tra le destinazioni: Saronno, Como, Novara Nord, Asso, Laveno Mombello), e nella mattinata alla fine ha circolato circa il 50% dei treni da e per Cadorna. Alla stazione Garibaldi soppresso circa il 20% delle corse.

Gli orari dello sciopero e le altre informazioni utili

Potrebbero comunque esserci ritardi, variazioni o cancellazioni nella programmazione dei treni, che sono molto frequentati dai pendolari in arrivo e in partenza da Milano. Lo sciopero interessa il trasporto di Trenord a livello regionale, suburbano, di lunga percorrenza e aeroportuale tra le 9 e le 17. I collegamenti aeroportuali Milano Cadorna – Malpensa Aeroporto e Malpensa Aeroporto – Bellinzona potranno essere sostituiti da autobus in caso di cancellazione dei treni.

Trenord ha spiegato che potrebbero esserci ripercussioni sulla circolazione anche dopo la conclusione dello sciopero. Qui potete controllare in tempo reale lo stato dei treni della compagnia.

Le ragioni dello sciopero

Or.SA Ferrovie ha spiegato che lo sciopero è stato indetto con l’intenzione di sbloccare Trenord dalla «paralisi». Secondo il sindacato il problema è la divisione dell’azienda in due metà, possedute da comproprietari paritari e contrapposti: Trenitalia e Ferrovie Nord Milano (a sua volta partecipata come socio di maggioranza dalla Regione Lombardia).

I sindacati contestano i mancati investimenti di Trenord per il rinnovamento del parco treni (composto da «materiale inadeguato, obsoleto, privo di qualsiasi comfort per i viaggiatori e per i lavoratori» e costoso da manutenere) e per la mancanza di un piano di assunzioni. Si protesta anche contro le «differenze salariali», la presunta mancanza di volontà di Trenord di appianarle con un rinnovo del contratto di lavoro, e un clima aziendale percepito come in netto peggioramento.