Oggi la Camera dei deputati ha votato la fiducia al governo Conte. Ci sono stati 350 voti a favore, 236 contrari e 35 astenuti. Il governo Conte ha quindi ottenuto la fiducia da entrambe le camere ed è entrato in carica formalmente con pieni poteri. Ieri, il Senato aveva votato la fiducia al governo con 171 voti a favore e 117 contrari, con 25 astensioni. Il dibattito è durato per tutta la mattina, e nel pomeriggio Conte ha risposto alle principali questioni emerse nel confronto tra i deputati. Come per il voto di ieri al Senato, non c’erano molti dubbi sul risultato. M5S e Lega potevano contare su 346 voti, 30 più della maggioranza fissata a 316. In più potevano contare sull’astensione dei 32 deputati di Fratelli d’Italia e di altri esponenti del Gruppo misto.
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Il governo Conte ha ottenuto la fiducia della Camera con 350 voti a favore, 236 contrari e 35 astenuti.
Terminata la prima chiama, ci siamo quasi.
Siamo alla "b" di Bersani, dobbiamo tornare alla "f" e sarà conclusa la prima chiama. A quel punto seguirà la seconda chiama, più rapida, riservata a chi non ha risposto alla prima.
Probabilmente le votazioni si concluderanno tra poco meno di un'ora.
Ricordiamo che la fiducia passerà in maniera pressoché sicura. Il governo Conte ha dalla sua i 346 voti di Lega e Movimento 5 Stelle (che sono già più della maggioranza) più altri 6 del Movimento associativo degli italiani all'estero. Il governo può contare anche sull'astensione dei 32 deputati di Fratelli d'Italia e di altri esponenti del Gruppo misto.
Mentre i deputati procedono alle operazioni di voto si sente un grido con forte accento romano: «Vittorio, ma già ci hai tradito?». Probabilmente è partito da una deputata di Forza Italia ed era rivolto a Vittorio Sgarbi.
Qui trovate l'intervento di Delrio del PD, particolarmente duro nei confronti del presidente del Consiglio Conte, soprattutto perché Conte si era dimenticato il nome del fratello del presidente Mattarella, ucciso dalla mafia.
https://www.youtube.com/watch?v=p5ERNF9stkE
Sta iniziando il voto per la fiducia. Si procede per appello nominale (ci sarà una prima chiama e una seconda chiama per chi non ha risposto alla prima). Si parte dal deputato "Fugatti".
Sgarbi: «Inglobiamo i 5 Stelle e facciamoli morire!». Con queste parole Sgarbi conclude il suo intervento.
Sgarbi annuncia che darà la fiducia perché questo governo finirà presto nel caos: «E proprio perché dove c'è disordine e ignoranza io prospero, voterò la fiducia a questo governo».
Sgarbi dice che: «Salvini ha reso Di Maio il prossimo Alfano».
Sta parlando Vittorio Sgarbi.
D'Uva conclude dicendo che il Movimento «voterà la fiducia al governo del cambiamento». Il Movimento 5 Stelle si alza in piedi per applaudire.
«I cittadini possono tornare a sperare nel futuro dopo il discorso del presidente Conte», dice D'Uva.
«Le trattative tra Lega e Movimento 5 Stelle sono state dedicate ai temi, non alle poltrone», dice D'Uva. Brusio e risate nell'aula da parte dell'opposizione.
Sta parlando Francesco D'Uva, nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera.
Molteni dice che Lega e Movimento 5 Stelle hanno trovato un'intesa per combattere l'Europa come Sparta e Atene trovarono un'intesa per combattere l'Impero persiano (ma la storia non finì bene per nessuna delle due città).
Nicola Molteni, deputato della Lega, dice che «oggi nasce il governo del popolo». Il suo partito, ovviamente, voterà la fiducia.
Ci sono molti commenti su Twitter a proposito dell'energia e della decisione che Delrio sta mettendo nel discorso (Delrio è considerato in genere piuttosto mite).
«Abbiamo creato più di un milione di posti di lavoro», dice Delrio suscitando un boato tra le fila della maggioranza.
Il gruppo del PD si alza in piedi per applaudire e dopo poco anche dai banchi del governo cominciano ad applaudire.
«Piersanti si chiamava, presidente, Piersanti!», scandisce Delrio riferendosi al fratello del presidente della Repubblica Mattarella, ucciso dalla mafia, che Conte ha citato poco fa, ma senza ricordarsene il nome.
Annuncia subito che il PD non voterà la fiducia al governo e aggiunge: «Non venga a parlare di cose che non conosce» e inizia a elencare una serie di provvedimenti approvati dal PD che Conte aveva detto di voler introdurre.
Sta parlando Graziano Delrio, capogruppo del PD alla Camera.
«Ora il palazzo siete voi, tocca a voi dimostrare di sapere guidare il paese», conclude Gelmini dicendo che il suo partito non voterà la fiducia.
«Questa Italia non vuole sentir parlare di uscire dall'euro!», dice Gelmini.
«Non viviamo nel mondo delle fake news», dice Gelmini: «Viviamo nel paese reale».
Gelmini poi attacca Di Maio perché «nello stesso giorno ha espresso fiducia nel presidente della Repubblica e ha minacciato di metterlo in stato di accusa».
Anche lei come Meloni critica il presidente della Repubblica per non aver mai affidato al centrodestra la formazione del governo.
Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, annuncia il voto contrario del suo partito alla fiducia.
«Noi siamo sempre, ovunque dalla parte degli italiani», dice Giorgia Meloni annunciando l'astensione sulla fiducia.
Meloni dice che per il suo partito le due cose più importanti sono l'elezione diretta del presidente della Repubblica e il blocco navale della Libia.
«L'unica cosa di cui l'Italia non ha bisogno è un altro governo di sinistra», dice Meloni.
«Dall'Europa e dalla Germania ci minacciavano in modo mafioso con l'arma dello spread», dice Meloni ripercorrendo gli avvenimenti delle ultime settimane.
Meloni dice che il Movimento 5 Stelle ha idee «mondialiste, a volte marxiste, certamente non sovraniste».
Meloni dice che l'ultimo governo legittimamente eletto dagli italiani è l'ultimo governo Berlusconi, caduto nel 2011 in seguito a un "colpo di stato" e seguito da numerosi governi secondo lei illegittimi.
Sta parlando Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia.
«Una flat tax progressiva è impossibile per definizione», dice Fornaro, un riferimento alle parole di Conte che ha detto che la riforma fiscale del governo sarà progressiva.
Fornaro sottolinea che il centrodestra, che si era presentato in coalizione alle ultime elezioni, oggi si presenta con tre diverse posizioni: a favore della fiducia la Lega, contraria Forza Italia, astenuti Fratelli d'Italia.
Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali, annuncia il voto contrario alla fiducia.
Alla Camera, il Maie conta su sei deputati.
Salvatore Caiata, del Movimento associativo italiani all'estero (MAIE), dopo un discorso in cui ha parlato in maniera molto positiva del governo Conte, annuncia che voterà la fiducia.
Maurizio Lupi, di Noi con l'Italia che fa parte del Gruppo misto, annuncia che voterà contro la fiducia.
Renate Gebhard, della SVP, annuncia che il suo partito si asterrà sulla fiducia.
«Da stamina ai vaccini si è messo in dubbio lo stesso metodo scientifico», dice Lorenzin, attaccando le posizioni spesso assunte da esponenti del Movimento 5 Stelle e della Lega.
Beatrice Lorenzin, membro di Civica Popolare e componente del Gruppo misto, annuncia che anche lei voterà contro la fiducia.
Alessandro Fusacchia, membro di +Europa e componente del Gruppo misto, annuncia che voterà contro la fiducia.
A questo punto i rappresentanti dei vari gruppi parlamentari prenderanno la parola per annunciare come voteranno sulla fiducia. Dopodiché si passerà alla votazione per appello nominale.
Conte termina la sua replica parlando dell'importanza del terzo settore e della sussidiarietà.
Conte dice inoltre che il suo governo non vuole che sia la politica a scegliere i manager della sanità, come avviene oggi.
Conte dice che le diseguaglianze sociali non devono tradursi in una diversità di trattamento sanitario.
Conte sta replicando agli interventi di questa mattina da circa un'ora.
Conte difende la riforma fiscale che sarà approvata dal governo (chiamata impropriamente "flat tax") dicendo che sarà mantenuta la progressività del sistema.
«Noi non arrivamo per stravolgere le cose», dice Conte parlando di immigrazione e dopo aver fatto i complimenti alla gestione del ministro dell'Interno del PD Marco Minniti.
Sembra di capire che il problema sia che Conte ha detto che ciascuno ha il suo conflitto di interessi, mentre secondo i deputati PD il più grave conflitto di interessi è quello interno al Movimento 5 Stelle a causa del ruolo di Davide Casaleggio.
«Sono stato frainteso», dice Conte appena gli viene ridata la parola. Nuovo scoppio di grida e nuova interruzione.
La questione sembra essere che il PD si è lamentato perché diversi deputati del Movimento 5 Stelle stanno facendo fotografie, cosa vietata dal regolamento della Camera.
Ci sono tafferugli e grida che hanno nuovamente interrotto il discorso di Conte.
Parlando di trasparenza della pubblica amministrazione Conte dice: «Renderemo ostensibili i dati che possono essere ostesi».
«Nella NATO vogliamo rimanerci, come diceva il poeta, "optime"», dice Conte. Un riferimento forse alla frase riportata dallo storico latino Tito Livio "Hic manebimus optime", cioè "qui staremo benissimo".
Conte: «Mi è stato contestato di non aver utilizzato due parole: pace e cooperazione. Le utilizzo adesso. Non mi sembra però che nel contratto di governo ci siano propositi bellicisti».
Conte ha appena fatto una grossa gaffe: ha detto che intende preservare i principi su cui si basa la giustizia in Italia, tra cui ha citato la "presunzione di colpevolezza" (in realtà quella che si presume in uno stato di diritto è l'innocenza).
«I detenuti non devono vivere in condizioni così al di sotto della dignità», continua Conte parlando ora dell'affolamento delle carceri.
«Oggi chi ha i soldi e può permettersi difese articolate e può permettersi indagini personali può difendere bene le sue ragioni», dice Conte: «Quella italiana è una giustizia censitaria».
Conte prova a riprendere, ma ci sono nuove interruzioni. Il presidente Fico riprende il deputato Claudio Borghi della Lega.
«Questo esecutivo è pienamente consapevole che esistono delle tutele costituzionali», prosegue Conte per poi essere subito interrotto da un lungo applauso del Movimento 5 Stelle.
«Il capitolo giustizia vedo che è un capitolo che preoccupa molto», dice Conte: «Mi posso permettere? Vi parla un giurista: io credo che sia improprio rappresentare il mondo del diritto e prospettare le misure di intervento in questo mondo del "sistema giustizia" secondo la rappresentazione manichea di garantismo contro giustizialismo».
«Il reddito di cittadinanza non sarà concepito come una misura meramente assistenziale», dice Conte: «Lo abbiamo concepito come uno strumento per il reinserimento lavorativo».
Conte dice che il governo sta pensando di inserire un qualche tipo di distinzione tra «banche che erogano credito legate al territorio e banche d'investimento, più legate alla speculazione».
«Sicuramente in questo momento dall'ANAC non abbiamo diciamo i risultati che ci aspettavamo», dice Conte, riferendosi all'autorità anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone.
Roberto Giachetti viene ripreso dal presidente Fico per aver rumorosamente interrotto Conte.
Conte dice che per quanto riguarda le imprese il governo non ha in mente un progetto dirigista, ma che il governo comunque indicherà la strada da seguire.
«Ci sarà molta attenzione da parte di questo esecutivo sui temi ambientali», dice Conte rispondendo ad alcune critiche che gli erano state mosse soprattutto dai deputati di Liberi e Uguali.
«Una delle cose che più mi hanno addolorato nei giorni scorsi è stato l'attacco sui social al fratello del presidente della Repubblica», dice Conte, riferendosi agli attacchi fatti da alcuni sostenitori del Movimento 5 Stelle a Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica ucciso dalla mafia.
Per quanto riguarda il contrasto alla mafia «non esiste maggioranza od opposizione, dobbiamo essere tutti uniti», dice Conte.
Il tema sul quale Conte vuole rispondere per primo, dice Conte, è la mafia.
Luigi Di Maio applaude alla menzione di Mattarella (Di Maio due settimane fa aveva chiesto che il presidente venisse messo in stato di accusa).
«Rivolgo anche qui un saluto al presidente della Repubblica», dice Conte e parte un applauso.
Oggi Conte ha deciso di rinunciare alla pochette, il fazzoletto che si indossa nel taschino superiore delle giacche maschili.
Sta parlando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
La seduta è ripresa.
La seduta è stata sospesa e riprenderà alle 15 e 45 con le risposte del presidente del Consiglio alle questioni sollevate nel dibattito di questa mattina. Poi, la mozione di fiducia sarà messa ai voti.
Com'è tipico del suo stile, Vittorio Sgarbi non si è presentato per svolgere il suo intervento.
Intanto è arrivata la prima proposta del ministro dell'Economia Giovanni Tria (qui trovate un suo profilo e un'analisi delle sue posizioni).
Ultimo intervento prima di quello di Vittorio Sgarbi, che sarà fatto "a titolo personale". Dopo ci sarà una pausa e alle 15 e 45 il presidente del Consiglio Conte risponderà al dibattito di questa mattina.
È stato appena citato anche Seneca, "filosofo e drammaturgo romano".
• Lega e Movimento 5 Stelle voteranno la fiducia
• PD e Forza Italia voteranno contro la fiducia
• Fratelli d'Italia si asterrà
Questo significa che la coalizione di centrodestra che si è presentata insieme alle scorse elezioni al primo voto di fiducia adotterà ben tre posizioni differenti: voterà a favore, contro e si asterrà.
Sta parlando l'ex ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, ex membro del Nuovo Centro Destra che aveva abbandonato il governo Gentiloni per poi tornare in Forza Italia, il partito che lo ha rieletto alla Camera.
A proposito dell'aumento dello spread in queste ultime ore: è probabile che più che il governo ci sia dietro il fatto che la Banca Centrale Europea sta segnalando in maniera sempre più forte che il Quantitative Easing sta per terminare.
L'ultimo intervento previsto per questa mattina al quale è stato assegnato un solo minuto di tempo è quello di Vittorio Sgarbi, che parlerà "a titolo personale". Non manca molto.
https://www.ilpost.it/2018/06/06/salvini-tasse-ricchi/
Di Stefano è considerato uno dei principali esperti di politica estera del Movimento. Al presidente Conte ha chiesto di aumentare la dotazione di fondi del ministero degli Esteri.
Sta parlando Manlio Di Stefano, del Movimento 5 Stelle, che, stando ai documenti pubblicati stamattina, dovrebbe aver ben 17 minuti a disposizione per parlare.
Stefania Pezzopane, deputata del PD, aggiunge Francesco Petrarca all'elenco di citazioni di questi due giorni di dibattiti parlamentari sulla fiducia al governo.
Sta parlando Riccardo Magi deputato di +Europa.
Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, comincia il suo intervento in maniera diretta: «Gentile presidente, noi non rosichiamo».
«Questo sarà il governo dei fatti, non delle chiacchiere», dice Bitonci in conclusione del suo intervento, usando un'espressione affatto usurata.
Sta parlando l'ex sindaco di Padova Massimo Bitonci, della Lega, la cui giunta è caduta nel 2016 in seguito a una congiura interna al centrodestra cittadino.
Quartapelle: «Le sanzioni esistono perché la Russia ha invaso l'Ucraina».
Quartapelle: «La posizione di voler rimuovere le sanzioni isolerà l'Italia. Il nostro paese sarebbe l'unico ad avere questa posizione».
Ora sta parlando Lia Quartapelle, deputata del Partito Democratico.
A proposito delle dichiarazioni di Salvini, circola un virgolettato non proprio corretto.
Ci sono contestazioni, qualcuno grida contro Martina che però riesce a terminare il suo intervento.
Martina: «Si dice che la destra e la sinistra non esistono più, ma i suoi ministri ci hanno dimostrato il contrario!».
Martina: «Se volete fare una riforma fiscale dove chi guadagna di più paga di meno noi vi daremo battaglia!».
Martina: «Il vostro programma è una gigantesca cambiale che scaricherete sulle spalle delle nuove generazioni»
Martina poi ricorda il discorso della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta dei campi di sterminio nazisti.
Sta parlando il segretariod del PD Maurizio Martina, che comincia ringraziando Mattarella e chidendo al Movimento 5 Stelle e alla Lega di scusarsi per gli insulti che gli hanno rivolto.
Ricordiamo che Marin è oro di sciabola alle Olimpiadi del 1984 e oro di sciabola ai mondiali dell'Aia del 1995.
Marco Marin, deputato di Forza Italia, attacca Conte: «Matteo Salvini avrebbe dovuto essere presidente del Consiglio!», dice con forza. Salvini, ministro dell'Interno, è seduto accanto a Conte.
Sta parlando Chiara Gribaudo, deputata del PD. Gribaudo ha ringraziato il presidente Conte per aver ricordato Sacko Soumalya, il sindacalista di origini maliane ucciso in Calabria, una cosa che, ha sottolineato, nessun ministro del suo governo aveva fatto fino a quel momento.
L'intervista sta girando molto perché Salvini ha detto a proposito della cosiddetta "flat tax" (che in realtà è una diminuzione del numero delle aliquote previste dall'imposta sui redditi che va soprattutto a favore dei più ricchi) ha detto: «È giusto che chi fattura di più e quindi investe di più e magari assume un'altra persona paghi meno tasse».
Qui intanto trovate l'intervista del ministro dell'Interno Matteo Salvini questa mattina a Radio anch'io.
Oggi Conte non ha tenuto un discorso, ma si è limitato a consegnarne una copia agli uffici della Camera. Anche per questa ragione, la Camera, scrivono le agenzie, è semivuota. Sono presenti circa metà deputati e i vuoti principali si trovano tra i banchi del centrodestra. Anche il governo è in gran parte assente.
«Mi preoccupa un presidente del Consiglio che ha bisogno di dire esplicitamente "non siamo razzisti"», dice Ascani.
Ora sta parlando la deputata del PD Anna Ascani.
Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia, attacca il governo Conte perché, dice, «Nel programma non c'è traccia di blocco navale davanti alle coste libiche!».
Durante la discussione di ieri al Senato, il discorso che ha riscosso maggiore successo è stato quello della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.
https://www.ilpost.it/2018/06/06/liliana-segre-discorso-fiducia-conte/
L'ex membro del direttorio del Movimento 5 Stelle Carla Ruocco sta rispondendo a tutte le numerose accuse mosse al governo per quanto riguarda le grandi opere pubbliche (c'è il forte sospetto che il governo voglia fermarne parecchie). Ruocco risponde con un classico argomento del Movimento: «Non si fanno opere pubbliche per aiutare gli amici degli amici!».
Nel dibattito si sta parlando parecchio di pensioni: qui abbiamo spiegato cos'è la "quota 100", la proposta di Lega e Movimento 5 Stelle.
Ora parla Luigi Marattin, del Partito Democratico.
Mulé dice a Conte: «Vuole far prevalere l'euristica della paura?»
Mulé accusa il Movimento 5 Stelle di voler fermare grandi opere come TAV e MOSE e commenta: «Voi volete portarci al Medioevo!»
Sta parlando Giorgio Mulé, deputato e importante dirigente di Forza Italia molto vicino a Silvio Berlusconi. Mulé è anche l'ex direttore del settimanale Panorama e questa è la sua prima legislatura.
Il comune di Firenze guidato dal sindaco Dario Nardella, stretto collaboratore dell'ex segretario Matteo Renzi, ha deciso di non dare il suo patrocinio al gay pride.
Il FattoQuotidiano.it ha notato che sotto l'apparente concordia, Lega e Movimento 5 Stelle hanno già iniziato a dividersi su alcuni temi. In particolare, sul ripristino dell'articolo 18 e sulla modifica del Jobs Act i dirigenti dei due partiti hanno rilasciato dichiarazioni diametralmente opposte negli ultimi giorni.
Sempre sul Corriere, Gian Antonio Stella definisce il presidente del Consiglio Conte un equilibrista costretto a camminare sullo stretto crinale che divide Lega e Movimento 5 Stelle:
Tener insieme le pretese dei grillini e le pretese dei leghisti, infatti, non sarà affatto facile. Certo, l’uomo scelto da Luigi di Maio e Matteo Salvini per fare, sia detto col massimo rispetto, il nobile servant dei due padroni, ha mostrato ieri al debutto nell’aula di Palazzo Madama, terreno di sanguinose battaglie parlamentari a dispetto di velluti e stucchi, di aver doti di trapezista. E dopo aver reso omaggio al presidente Sergio Mattarella «che rappresenta l’unità nazionale» (manco un applauso: muti) si è avviato sul filo del programma stando miracolosamente attento a non spostare il peso di un millimetro più in qua o più in là.
Il deputato Giuseppe D'Ambrosio del Movimento 5 Stelle parla del "patto del Nazareno" ed è subito 2014.
Nel frattempo alla Camera sta parlando il deputato di Fratelli d'Italia Andrea Delmastro delle Vedove che definisce l'accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega un "patto d'acciaio" e usa questa espressione in senso positivo.
Lo scetticismo sulle possibilità del futuro governo di realizzare il programma annunciato da Conte nel suo discorso è diffuso anche sul Corriere della Sera, dove Aldo Cazzullo scrive:
Il contratto, così com’è scritto, è impossibile da realizzare: non ci sono i soldi per il reddito di cittadinanza, la flat tax e l’abbassamento dell’età pensionabile (e infatti il premier ha già iniziato a prendere tempo). E perché governare non significa solo attuare un programma, ma affrontare imprevisti, adeguarsi alle circostanze, confrontarsi con i partner stranieri e i mercati, e soprattutto interpretare l’opinione pubblica.
A proposito di Russia: il segretario della Lega Matteo Salvini questa mattina era alla trasmissione Radio anch'io, dove ha detto: «Non sono né filo russo né filo americano» e poi ha aggiunto: «Con la Russia bisogna avere buoni rapporti commerciali perché è un partner strategico dal punto di vista energetico e delle nostre imprese. Poi noi rimaniamo parte di tutte le alleanze di cui facciamo parte».
Sempre su Repubblica, Stefano Folli si è concentrato invece nella parte del discorso in cui Conte ha fatto una notevole apertura di credito nei confronti della Russia:
Come molti hanno notato, il passaggio più significativo del discorso – peraltro generico – di Conte è rappresentato dall’apertura di credito alla Russia di Putin. In poche battute, nette e ricalcate dal testo del fatidico “contratto”, la politica estera dell’Italia ha conosciuto una correzione di rotta come mai nei decenni precedenti.
Quanto il richiamo all’Alleanza Atlantica è sembrato di maniera, nelle parole del presidente del Consiglio, tanto il riferimento a Mosca, al suo ruolo costruttivo nelle relazioni internazionali e all’esigenza di sospendere le sanzioni che colpiscono il popolo russo, è apparso convinto e innovativo.
Il discorso che Conte ha fatto ieri al Senato, e di cui ha consegnato una copia alla Camera, non ha entusiasmato i commentatori dei principali quotidiani. In particolare, molti notano come le promesse di Conte siano tante, ma le risorse per realizzarle molto poche. Mario Calabresi, direttore di Repubblica, scrive:
Come si possono abbassare le tasse e insieme aumentare la spesa sanitaria, sociale, pensionistica e quella per la sicurezza? Non è dato saperlo e questa obiezione non nasce da una nostra sfiducia pregiudiziale ma dalla logica. Perché ognuno di noi si augurerebbe più investimenti negli ospedali, pensioni più alte, più volanti nelle strade, più fondi per la ricerca e per l’occupazione giovanile, meno tasse. (Non è un caso che la parola «più» sia tra le maggiormente citate nel discorso). Certo è possibile cucire insieme due programmi tanto diversi — con le vecchie categorie avremmo definito quello della Lega di destra e quello dei Cinque Stelle progressista — quando è necessario dare vita a un contratto per arrivare al governo, ma come metterli in pratica difficile dirlo.
Il primo intervento è stato quello del deputato Catello Vitiello, espulso dal Movimento 5 Stelle subito prima delle elezioni perché massone, ma ugualmente eletto alla Camera dove si è iscritto al gruppo misto. Vitiello ha chiesto a Conte di intervenire per mettere fine alla "discriminazione" che lo riguarda.
Buongiorno! Oggi è il turno della Camera. Si voterà nel tardo pomeriggio: ora è in corso la discussione sulla mozione di fiducia e nel primo pomeriggio Conte risponderà alle osservazioni.