Giuseppe Conte ha ricevuto di nuovo l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare il governo, dopo avergli presentato la lista dei futuri ministri. A meno di grossissime sorprese, sarà la volta buona: il giuramento del nuovo governo è in programma per domani alle 16. Tra i ministri proposti da Conte ci sono: Paolo Savona alle Politiche europee, Giovanni Tria all’Economia, Matteo Salvini agli Interni e vicepremier, Luigi di Maio al Lavoro e vicepremier, ed Enzo Moavero Milanesi agli Esteri.
Nel tardo pomeriggio era stato Carlo Cottarelli a incontrarsi con Mattarella. Cottarelli aveva rimesso il mandato di presidente del Consiglio incaricato, perché Lega e Movimento 5 Stelle avevano annunciato di avere raggiunto un accordo per la formazione di un governo politico guidato da Giuseppe Conte, opzione che fino a ieri veniva considerata archiviata.
Le precedenti trattative per formare un governo Lega-M5S si erano incartate con l’irrigidimento della Lega sul nome dell’economista anti euro Paolo Savona, alla cui nomina a ministro dell’Economia il presidente della Repubblica aveva messo un veto. Le basi per il nuovo accordo prevedono un governo guidato da Conte, e senza Savona all’Economia.
Il Post ha seguito le notizie di oggi con un liveblog. Per vedere gli ultimi aggiornamenti, riaggiorna la pagina; o, se leggi da un cellulare, tocca qui.
Per chi se lo fosse chiesto: i nuovi ministri entreranno ufficialmente in carica domani, al termine della cerimonia di giuramento, ma il governo entro dieci giorni deve chiedere la fiducia alle camere.
Qui la lista completa dei ministri del governo Conte, con foto e biografie.
https://www.ilpost.it/2018/05/31/ministri-governo-giuseppe-conte/
C'è una novità principale rispetto alla lista circolata nel pomeriggio: il deputato del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli è stato scelto come ministro per le Infrastrutture.
Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico del Lavoro e delle Politiche sociali
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno
Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e per la Democrazia diretta
Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica amministrazione
Erika Stefani, ministra degli Affari regionali e Autonomie
Barbara Lezzi, ministra per il Sud
Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e Disabilità
Paolo Savona, ministro delle Politiche europee
Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri
Elisabetta Trenta, ministra della Difesa
Giovanni Tria, ministro dell'Economia
Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole
Sergio Costa, ministro dell'Ambiente
Marco Bussetti, ministro dell'Istruzione
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali
Giulia Grillo, ministro della Salute
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti
Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Sta parlando il presidente del Consiglio incaricato Conte.
Il segretario del Quirinale ha annunciato che Conte ha ricevuto l'incarico e che tra poco comunicherà la lista dei ministri. Domani alle 16 si terrà il giuramento del governo.
Carlo Cottarelli sta parlando a 1/2 h in più su Rai 3, programma condotto da Lucia Annunziata. Tra le altre cose, Cottarelli ha detto che negli ultimi giorni ha trovato Mattarella piuttosto sereno, nonostante le tensioni con Lega e Movimento 5 Stelle.
Durante una sessione di domande e risposte tenuta a Bruxelles, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha detto: «Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere dell’Italia. Questo significa più lavoro; meno corruzione; serietà. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si deve giocare a caricare di responsabilità l’Unione Europea. Un paese è un paese, una nazione è una nazione. I paesi vengono prima, poi viene l’Europa».
Giuseppe Conte ha appena attraversato il cortile del Quirinale
Stanno girando diverse liste dei possibili ministri del governo Conte. Tutte prevedono Luigi Di Maio al Lavoro, Matteo Salvini all’Interno, Enzo Moavero Milanesi agli Esteri, Elisabetta Trenta alla Difesa, Giovanni Tria all’Economia e Paolo Savona alle Politiche europee, tra gli altri.
Intanto, per chi si era appassionato agli aggiornamenti sulla crisi di governo in Spagna, ne abbiamo uno nuovo. I baschi del Partito Nazionalista Basco (PNV, di centrodestra) hanno confermato che domani voteranno a favore della mozione di sfiducia al governo spagnolo guidato dal primo ministro conservatore Mariano Rajoy. Il PNV si è aggiunto a diverse forze politiche – tra cui indipendentisti catalani e il partito di sinistra Podemos – che avevano già detto di voler appoggiare la mozione presentata dal leader del Partito Socialista (PSOE), Pedro Sánchez.
Insomma: domani in Spagna potrebbe finire l'era di Mariano Rajoy, che governa il paese dal 2011.
Qualcosa in più su quello che ha detto oggi Giorgia Meloni, chiarendo la posizione di Fratelli d’Italia rispetto al nuovo governo. Dopo avere incontrato Matteo Salvini a Montecitorio, Meloni ha detto: «Non abbiamo mai chiesto di entrare nella squadra del nascente governo. Abbiamo detto e ribadiamo che più per patriottismo che per condivisione politica avremmo dato una mano a questo governo a nascere, perché l’Italia è sotto attacco».
• Alle 21 Giuseppe Conte è stato convocato al Quirinale per ricevere l'incarico di formare il governo;
• Intorno alle 18 e 30 Lega e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l'accordo che ha reso possibile la nascita del suo governo;
• In seguito all'accordo, Carlo Cottarelli, presidente del Consiglio incaricato da lunedì mattina, ha rimesso l'incarico al presidente della Repubblica poco prima delle 20;
• Fratelli d'Italia ha annunciato che si asterrà durante il voto di fiducia al governo Conte;
• Paolo Savona, il professore di economia che la Lega aveva candidato a ministro dell'Economia ed aveva subito il veto del presidente della Repubblica, dovrebbe diventare ministro delle Politiche europee;
Il presidente Mattarella ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale per le 21.
Sta parlando il capo dell'ufficio stampa del Quirinale.
Cottarelli ha detto che un governo politico è «la soluzione migliore» per il paese, poiché evita l'incertezza di nuove elezioni.
Cottarelli: «Esprimo i miei migliori auguri al governo che spero si formerà e vi chiedo scusa se in questi giorni sono stato un po' troppo silenzioso». Dopo aver terminato di parlare, Cottarelli ha ricevuto un applauso. I giornalisti presenti dicono che non era mai accaduto prima in una simile circostanza.
Cottarelli: «Ringrazio le persone che si erano rese disponibili per far parte del governo e i dipendenti della Camera e delle altre istituzioni che mi hanno aiutato nel mio lavoro».
Cottarelli: «Non risulta più necessario formare un governo tecnico e così ho rimesso al presidente della Repubblica il mandato che mi era stato affidato».
Sta parlando Cottarelli.
Alessandra Sardoni, giornalista di La7, dice che entro stasera dovrebbe essere conferito l'incarico a Giuseppe Conte e domattina alle 11 dovrebbe tenersi il giuramento dei ministri.
Cottarelli ha ufficialmente rimesso il mandato al presidente della Repubblica.
Sta parlando il segretario del Quirinale Zampetti.
Qui potete vedere la diretta dal Quirinale.
https://www.youtube.com/watch?v=fgw-PQltqmM
Carlo Cottarelli è arrivato al Quirinale dove, tra pochi minuti, dovrebbe comunciare la rinuncia al suo mandato.
Il primo post su Facebook di Salvini dopo aver raggiunto l'accordo con il Movimento 5 Stelle.
https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10155806502703155
Alle 19 e 30 Carlo Cottarelli dovrebbe salire al Quirinale per rimettere il suo mandato.
È uscito un comunicato congiunto di Salvini e Di Maio: «Ci sono tutte le condizioni per un governo politico Movimento 5 Stelle - Lega».
Il nome che viene fatto come possibile ministro degli Esteri nell'accordo Lega - Movimento 5 Stelle è quello di Enzo Moavero Milanesi, che era ministro degli Affari Europei durante il governo Monti che, per usare un eufemismo, non era molto gradito proprio a Lega e Movimento 5 Stelle.
Rimane quindi questa sera e domattina per:
1. Rimettere il mandato di Cottarelli, attuale presidente del Consiglio incaricato;
2. Incaricare Giuseppe Conte e approvare la sua lista di ministri;
3. Far giurare il governo Conte;
Il problema ora è di tempistica: venerdì pomeriggio e sabato, il presidente della Repubblica è impegnato nei festeggiamenti per il 2 giugno, quindi non potrà seguire l'insediamento del nuovo presidente del Consiglio e del suo governo. Qui trovate l'agenda del Quirinale di domani.
Mentana riferisce anche l'orario della chiusura dell'accordo: 18 e 31.
L'incontro Di Maio, Conte e Salvini è terminato e, secondo numerosi fonti giornalistiche, l'accordo sarebbe stato raggiunto.
Secondo Alessandra Sardoni, Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza aver rimesso il mandato di presidente del Consiglio incaricato.
In un post su Facebook, Matteo Salvini ha scritto che sono in corso le «ultime ore di lavoro per il governo». In allegato ha postato un video di propaganda contro i migranti.
Per chi se l'è chiesto, ecco il curriculum di Tria. Questo invece è un articolo che ha scritto qualche giorno fa in cui spiegava quale avrebbe dovuto essere la politica economica del governo M5S-Lega.
Paolo Celata del TG La7 dice che quasi tutti i ministri su cui Lega e M5S avevano trovato l'accordo saranno confermati, con alcune piccole eccezioni. Paolo Savona, l'economista sul cui nome si era incartato il tentativo precedente, sarà spostato dall'Economia agli Affari Europei. Il suo posto dovrebbe essere preso da Giovanni Tria, che insegna economia politica a Tor Vergata. Al ministero degli Esteri non dovrebbe esserci Luca Giansanti ma Enzo Moavero Milanesi, ex ministro degli Affari europei del governo Monti.
Alessandra Sardoni dice che Carlo Cottarelli si trova al Quirinale e fra poco potrebbe rimettere il mandato del suo "governo neutrale".
si è unito all'incontro fra Di Maio e Salvini. ">
Una prova fotografica dell'arrivo di Giuseppe Conte a Montecitorio.
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Giuseppe Conte è arrivato a Montecitorio insieme ad Alfonso Bonafede del Movimento 5 Stelle. Intanto, sempre a Montecitorio, è ancora in corso l'incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Oggi è girata molto la notizia che Claudio Borghi, dirigente della Lega e sostenitore dell'uscita dall'euro, ha investito i suoi risparmi in titoli di stato stranieri (che, diciamo, non è proprio molto confortante).
Mentre ci si avvicina all'accordo sul governo si avvicinano anche i dazi del governo americano sull'Unione Europea: entreranno in vigore a partire da mezzanotte e qui trovate tutto quello che bisogna sapere.
Qui trovate l'articolo della Stampa in cui si dice che l'accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega sarebbe stato raggiunto. Come ministro dell'Economia viene citato Giovanni Tria, professore di economia dell'Università di Tor Vergata.
Questa nuova alleanza a tre, Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d'Italia, ha ovviamente un bel problema da risolvere: il famoso "contratto", cioè il programma di governo. Crosetto, dirigente di Fratelli d'Italia, dice che il suo partito vorrà apportare qualche cambiamento, mentre dal Movimento 5 Stelle fanno sapere che l'alleanza sarà possibile solo se il programma sarà firmato così com'è da Fratelli d'Italia.
Oggi Giorgia Meloni ha detto di voler entrare a far parte del governo Lega - Movimento 5 Stelle, che sarebbe guidato da Giuseppe Conte. Appena una settimana fa, però, definivia Conte «Conte è un tecnico di sinistra amico della Boschi e Napolitano».
https://www.youtube.com/watch?v=NFSFEZet3k4
Ora, sui giornali e siti internet circola una nuova voce: il professor Paolo Savona non sarebbe disponibile ad accettare alcun incarico che non fosse quello di ministro dell'Economia.
Secondo l'Huffpost, nell'incontro con Salvini Di Maio ha messo il veto all'ingresso di Fratelli d'Italia nella maggioranza.
La senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Fattori, considerata una sorta di "dissidente interna" ha scritto su Facebook che il governo può essere solo tra Lega e Movimento 5 Stelle, la presenza di Fratelli d'Italia farebbe saltare l'accordo.
Secondo fonti del Movimento 5 Stelle citate da giornali e agenze, l'accordo finale con la Lega di Matteo Salvini potrebbe essere raggiunto già questa sera oppure domani.
Tutti i giornali e le agenzie dicono che l'incontro tra Salvini e Di Maio è in realtà cominciato soltanto ora, dopo l'incontro tra il solo Salvini e Giorgia Meloni.
Nel frattempo la Corte d'Appello di Milano ha confermato la sentenza di assoluzione per i sei carabinieri e due poliziotti accusati di aver ucciso Giuseppe Uva nel 2008.
Dove siamo? Sempre lì. Lega, Movimento 5 Stelle e, oggi, anche Fratelli d'Italia, stanno discutendo della possibilità di accordarsi per formare un governo politico. Nel frattempo, il presidente incaricato Cottarelli è in attesa con la lista dei ministri del suo "governo neutrale" pronta ad essere presentata al presidente della Repubblica.
Giuseppe Conte, professore di diritto e candidato presidente del Consiglio di Lega e Movimento 5 Stelle, nel polo di Novoli dell'Università di Firenze (LaPresse - Pietro Masini)
Non è chiaro, ma sembra che Salvini, Di Maio e Meloni siano in riunione alla Camera. Alcuni riportano che alle 15 dovrebbe arrivare anche Conte.
La situazione non è cambiata: Lega e Movimento 5 Stelle sono tornati a trattare sulla possibile formazione di un governo politico. Salvini, che ha annullato una serie di comizi in Lombardia, è diretto a Roma, dove dovrebbe incontrarsi con Di Maio e forse con Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che ha annullato i suoi appuntamenti in Puglia.
Nel frattempo rimane "congelato" il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli, chiamato a risolvere la crisi domenica sera dal presidente Mattarella, ma il cui "governo neutrale" è stato messo in pausa prima della presentazione della lista dei ministri per verificare se non è invece possibile far nascere un governo politico.
Quale segnale sul futuro del governo può essere nascosto nell'ultimo post su Facebook di Matteo Salvini?
https://www.facebook.com/salviniofficial/posts/10155805887988155
Contrariamente a quanto era stato detto questa mattina, Giuseppe Conte (candidato di Lega e Movimento 5 Stelle all'incarico di presidente del Consiglio) non è andato a Roma, ma si trova a Firenze dove sta svolgendo regolarmente lezione. Alcuni scrivono che partirà per Roma nel pomeriggio.
L'ex segretario del PD ha commentato così gli ultimi dati ISTAT sul lavoro (che raccontano una storia più complessa di come potrebbe sembrare in apparenza).
Il Movimento 5 Stelle ora ha un bel problema da gestire: pochi giorni fa avevano convocato per il 2 giugno una manifestazione contro il presidente della Repubblica e a favore della sua messa in stato di accusa. Ora però che Di Maio ha rinunciato al cosiddetto "impeachment" ed è tornato a trattare con il presidente resta il problema della manifestazione convocata per il 2 giugno.
Sul blog del Movimento, Riccardo Fraccaro, deputato e collaboratore di Di Maio, ha cercato di dare una nuova lettura alla manifestazione: «Siamo in un momento storico, dobbiamo passare dalla seconda alla terza repubblica. Per questo ci dobbiamo riunire e vorremmo che veniste tutti a Roma sabato 2 giugno per sventolare insieme la bandiera italiana».
In tarda mattinata o nel primo pomeriggio è atteso un nuovo incontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il segretario della Lega che oggi ha annulato tutti gli impegni della campagna elettorale per tornare a Roma e trattare sulla possibilità di un nuovo governo tecnico.
All'incontro potrebbe partecipare anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. Meloni ha annullato tutti gli impegni della campagna elettorale in Puglia ed è rimasta a Roma. Ieri aveva detto, per la prima volta, di essere disponibile a entrare nel governo Lega-Movimento 5 Stelle.
Alcuni, come il giornalista del Corriere Tommaso Labate, sostengono che simile insoddisfazione, anche se non altrettanto grave, ci sarebbe anche all'interno della Lega. Roberto Calderoli, ad esempio, ieri non avrebbe apprezzato che Salvini fosse in Toscana e Liguria a fare comizi, invece che a Roma a trattare.
L'insoddisfazione sarebbe anche legata alla base della Lega che in alcune regioni non sarebbe del tutto soddisfatta dal ritorno alla retorica anti-euro e anti-Germania.
Tutti i principali quotidiani riportano che, come era prevedibile, ieri, nel corso di una serie di riunioni del Movimento 5 Stelle, la leadership di Di Maio è stata per la prima volta apertamente criticata.
I quotidiani fanno i nomi di diversi esponenti, anche piuttosto conosciuti, che avrebbero attaccato la gestione Di Maio, non solo per i risultati, ma anche per il fatto che i parlamentari non sono quasi mai stati interpellati e l'intera vicenda è stata gestita da Di Maio e un ristretto gruppo di consiglieri.
Di Maio ha dovuto restare sulla difensiva e diverse agenzie e giornali oggi riportano che durante una riunione con i gruppi parlamentari ieri sera, Di Maio avrebbe ammesso alcune colpe e avrebbe detto: «Ci hanno fregato tutti? Preferisco passare per brava persona che per furbo».
Oggi sono usciti i nuovi dati ISTAT sul lavoro e diversi dirigenti del PD hanno colto l'occasione per sottolineare come l'operato dei loro governi continui a produrre risultati positivi. Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera esperto di lavoro, spiega però che quel che ci dicono i dati non è del tutto positivo.
Intanto un altro paese europeo ha un serio problema con il suo governo: è la Spagna, dove oggi si è iniziata a discutere in Parlamento una mozione di sfiducia al governo guidato dal primo ministro conservatore Mariano Rajoy. La mozione è stata presentata dal leader del Partito Socialista spagnolo, Pedro Sánchez, dopo una serie di condanne per corruzione di diversi esponenti del Partito popolare, forza a cui appartiene Rajoy. In Spagna la mozione di sfiducia è di tipo “costruttivo”: significa che la sua approvazione implica automaticamente la sostituzione del vecchio primo ministro con uno nuovo, che in questo caso sarebbe Sánchez.
Non è ancora chiaro se la mozione di sfiducia otterrà in Parlamento la maggioranza richiesta per essere approvata: si sa che sarà appoggiata dal partito di sinistra Podemos e dagli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana (ERC, di sinistra). Nelle ultime ore sembra che un altro partito indipendentista catalano, il PDeCAT (di centrodestra), abbia deciso di appoggiare la mozione di sfiducia e abbia fatto pressioni sul Partito Nazionalista Basco (PNV, di centrodestra) per fare altrettanto. Con questi voti la mozione di Sánchez dovrebbe passare, ma per il momento sono solo ipotesi.
Lo spread intanto, dal record di 300 punti base toccato nei giorni scorsi, è sceso fino a 230.
Di fatto ci sono due governi pronti o quasi pronti a partire (da qui il titolo del live blog). Da un lato c'è il "governo neutrale" di Carlo Cottarelli, che secondo giornali e agenzie ha oramai pronta la lista dei ministri.
Dall'altro c'è il governo politico di Lega e Movimento 5 Stelle, che dovrebbe essere guidato da Giuseppe Conte e la cui lista dei ministri è quasi completa. L'unico nodo che rimane da risolvere è quello di Paolo Savona, che la Lega vorrebbe al ministero dell'Economia ma su cui il presidente della Repubblica ha messo il veto.
Qualcosa si muove sul fronte della Lega: Matteo Salvini ha annullato tutti gli impegni per tornare a Roma.
Nel frattempo, Giuseppe Conte è stato brevemente intervistato da un giornalista di Corriere.it e ha rilasciato una sola dichiarazione relativa al suo possibile governo: «Di no-euro mai si è parlato».
Dare un'occhiata all'agenda di Salvini è un buon esercizio per comprendere il suo stile di leadership. Ieri, ad esempio, ha fatto cinque comizi: ha iniziato a Pisa, poi è stato a Massa Carrara, Sarzana, Sestri Levante e infine, alle 18 e 30, a Imperia. Oggi ne ha in agenda nove: Bareggio, Arese, Lazzate, Cogliate, Seveso, Seregno, Brugherio, Calolziocorte e infine, alle 21, Sondrio.
A proposito di spread: sembra che le cose si stiano mettendo molto meglio di qualche giorno fa. È in calo anche oggi ed è sceso a circa 250 punti base.
E proprio come nel 2011 non solo è tornato lo spread, ma sono tornati anche gli avvisi a pagamento degli imprenditori che, sui grandi quotidiani, spiegano ai politici come uscire da questa situazione.
Un punto importante che molti giornalisti fanno notare in queste ultime ore è quello della data delle elezioni. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno entrambi detto, in settimana, che per loro l'ideale sarebbe andare tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. La Lega invece preferirebbe andare al voto a settembre od ottobre.
Per andare al voto immediatamente, però, c'è bisogno di sciogliere il Parlamento questa settimana, altrimenti, visto che servono 60 giorni per andare al voto, non si farebbe in tempo: tutti sono d'accordo nel dire che non è possibile votare nel mezzo di agosto, con buona parte del paese in vacanza. È quindi possibile che Salvini stia tenendo aperte le trattative solo per far tramontare definitivamente l'ipotesi di un voto a luglio o agosto?
La Repubblica decide invece di criticare Movimento 5 Stelle e Lega con un duro editoriale del direttore Mario Calabresi intitolato, appropriatamente, "Il giorno della marmotta".
In Italia in questo momento ci sono tre governi e nessun governo. Gentiloni e soci hanno fatto gli scatoloni, i saluti di rito, ma non riescono ad andare a casa. La lista dei ministri di Carlo Cottarelli è pronta ma è congelata in attesa di capire finalmente cosa pensa Salvini. Il governo Conte, liquidato domenica scorsa, è invece tornato in campo con il possibile spostamento di Savona ad altro ministero.
È una situazione surreale, ogni mattina da 88 giorni ci svegliamo e assistiamo attoniti a piroette e giravolte di cui tutti paghiamo un prezzo, non solo economico ma di credibilità e fiducia. Sembra di vivere nel giorno della marmotta, in cui gli eventi si ripetono sempre uguali. Di Maio e Salvini chiedono alternativamente di dar vita a un governo, poi le elezioni, poi di nuovo un governo politico.
Assistiamo a prove di forza inutili e sterili e si è perso il conto dei voltafaccia, ma tutti proviamo stanchezza e sfinimento. Questa politica in campagna elettorale permanente, schiava dei social media, obbligata a dichiarare ogni mezz’ora, non è capace né di visione né di compromessi. E ha messo a dura prova la stabilità del Paese, distruggendo quel patrimonio di credibilità che a fatica avevamo recuperato.
La pazienza di Mattarella e la capacità di passare sopra le minacce e i peggiori insulti sono quasi eroiche, ma lo spettacolo è indecente. Salvini e Di Maio promettevano il governo del cambiamento, per ora ci hanno regalato solo ansia e paura e hanno coltivato rabbia e frustrazione. Questa mattina scopriremo se il film è cambiato o se l’irresponsabilità è il loro Dna.
Ora che il Movimento 5 Stelle ha ritirato la sua proposta di mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica ed è tornato a trattarlo con deferenza, anche i commentatori dei principali quotidiani hanno cambiato argomento. Sul Corriere della Sera, ad esempio, nell'editoriale di prima pagina Ernesto Galli della Loggia parla delle radici "costituzionali" della crisi di questi giorni.
Il confronto non proprio diplomatico tra il Quirinale e la coalizione incaricata di formare il governo a proposito della nomina del professor Paolo Savona a ministro dell’Economia ha messo ancora una volta in luce i limiti e la fragilità della seconda parte della nostra Costituzione, quella che riguarda l’ordinamento della Repubblica. In particolare laddove si parla dei poteri politico-istituzionali e dei rapporti tra questi.
Qui trovate le prime pagine dei giornali di oggi, che aprono quasi tutti con il ritorno alla trattativa di ieri. Il Corriere dice che sarà l'ultima, ma sembra più un augurio che una previsione.
Buongiorno! Sono passati 88 giorni dalle elezioni e oggi chi chiediamo: sarà governo Conte o governo Cottarelli?