Giuseppe Conte ha ricevuto di nuovo l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare il governo, dopo avergli presentato la lista dei futuri ministri. A meno di grossissime sorprese, sarà la volta buona: il giuramento del nuovo governo è in programma per domani alle 16. Tra i ministri proposti da Conte ci sono: Paolo Savona alle Politiche europee, Giovanni Tria all’Economia, Matteo Salvini agli Interni e vicepremier, Luigi di Maio al Lavoro e vicepremier, ed Enzo Moavero Milanesi agli Esteri.
Nel tardo pomeriggio era stato Carlo Cottarelli a incontrarsi con Mattarella. Cottarelli aveva rimesso il mandato di presidente del Consiglio incaricato, perché Lega e Movimento 5 Stelle avevano annunciato di avere raggiunto un accordo per la formazione di un governo politico guidato da Giuseppe Conte, opzione che fino a ieri veniva considerata archiviata.
Le precedenti trattative per formare un governo Lega-M5S si erano incartate con l’irrigidimento della Lega sul nome dell’economista anti euro Paolo Savona, alla cui nomina a ministro dell’Economia il presidente della Repubblica aveva messo un veto. Le basi per il nuovo accordo prevedono un governo guidato da Conte, e senza Savona all’Economia.
Il Post ha seguito le notizie di oggi con un liveblog. Per vedere gli ultimi aggiornamenti, riaggiorna la pagina; o, se leggi da un cellulare, tocca qui.
Per chi se lo fosse chiesto: i nuovi ministri entreranno ufficialmente in carica domani, al termine della cerimonia di giuramento, ma il governo entro dieci giorni deve chiedere la fiducia alle camere.
E questo è il breve discorso di Conte in cui ha annunciato la lista dei ministri.
#Quirinale: il Presidente Giuseppe #Conte legge alla stampa la lista dei Ministri del nuovo #Governo pic.twitter.com/MP5zLtpPnx
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
[un po’ di storia]
Ministri dello Sviluppo e del lavoro celebri
Zaccagnini
Anselmi
Andreotti
Prodi
Donat-Cattin#DiMaioMinistri dei trasporti celebri
Scalfaro
Formica
Bozzi
Treu #ToninelliMinistri sanità celebri
Anselmi
Garavaglia
Veronesi#Grillo— Voci di Palazzo (@VocidiPalazzo) May 31, 2018
Se ve le siete perse, queste sono state le dichiarazioni di Cottarelli dopo il suo incontro con Mattarella, molto lodate da commentatori e analisti.
#Quirinale: dichiarazioni alla stampa del Dott. Carlo #Cottarelli al termine dell'incontro con il Presidente #Mattarella pic.twitter.com/Qppev6OFF0
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
Una cartolina da tre giorni fa.
Risentire le urla in piazza di Di Battista e Di Maio sulla messa in stato d'accusa di Mattarella stasera fa sorridere, nella migliore della ipotesi #piazzapulita
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) May 31, 2018
Qui la lista completa dei ministri del governo Conte, con foto e biografie.
C’è una novità principale rispetto alla lista circolata nel pomeriggio: il deputato del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli è stato scelto come ministro per le Infrastrutture.
#Mattarella esce a ringraziare i giornalisti per aver seguito il “complesso itinerario” che ha portato al nuovo governo. E scatta l’applauso (anche un po’ liberatorio, dopo tanta fatica) di tutta la Loggia d’Onore #Quirinale
— luciano ghelfi (@lucianoghelfi) May 31, 2018
Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico del Lavoro e delle Politiche sociali
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno
Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento e per la Democrazia diretta
Giulia Bongiorno, ministra della Pubblica amministrazione
Erika Stefani, ministra degli Affari regionali e Autonomie
Barbara Lezzi, ministra per il Sud
Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e Disabilità
Paolo Savona, ministro delle Politiche europee
Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri
Elisabetta Trenta, ministra della Difesa
Giovanni Tria, ministro dell’Economia
Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole
Sergio Costa, ministro dell’Ambiente
Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione
Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali
Giulia Grillo, ministro della Salute
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei trasporti
Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Sta parlando il presidente del Consiglio incaricato Conte.
Il segretario del Quirinale ha annunciato che Conte ha ricevuto l’incarico e che tra poco comunicherà la lista dei ministri. Domani alle 16 si terrà il giuramento del governo.
Carlo Cottarelli sta parlando a 1/2 h in più su Rai 3, programma condotto da Lucia Annunziata. Tra le altre cose, Cottarelli ha detto che negli ultimi giorni ha trovato Mattarella piuttosto sereno, nonostante le tensioni con Lega e Movimento 5 Stelle.
Matteo Salvini sulla lista dei ministri del governo Conte.
"Ci abbiamo lavorato tanto, speriamo non ci siano altre sorprese": cosi' il segretario della Lega, Matteo Salvini, interpellato al suo arrivo a Linate sull'accordo di governo col M5S.
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 31, 2018
#Quirinale: il Presidente #Mattarella incontra il Prof. Giuseppe #Conte pic.twitter.com/UtBprlwpLS
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
Durante una sessione di domande e risposte tenuta a Bruxelles, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha detto: «Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere dell’Italia. Questo significa più lavoro; meno corruzione; serietà. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si deve giocare a caricare di responsabilità l’Unione Europea. Un paese è un paese, una nazione è una nazione. I paesi vengono prima, poi viene l’Europa».
? #Governo: Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
Intanto Cottarelli continua a ricevere parole di stima da politici e giornalisti: alla fine della conferenza stampa al Quirinale è stato applaudito un po’ da tutti. Ora Gentiloni ha scritto questo:
#Cottarelli Una lezione di stile istituzionale
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) May 31, 2018
Maurizio Martina, segretario reggente del PD, sul nuovo governo Lega – Movimento 5 Stelle:
#governoLegaM5S è populista e di destra con programma pericoloso per l'Italia. Loro azione un mix di estremismo, antieuropeismo e iniquità. @pdnetwork subito al lavoro per costruire alternativa forte e popolare
— Maurizio Martina (@maumartina) May 31, 2018
Stanno girando diverse liste dei possibili ministri del governo Conte. Tutte prevedono Luigi Di Maio al Lavoro, Matteo Salvini all’Interno, Enzo Moavero Milanesi agli Esteri, Elisabetta Trenta alla Difesa, Giovanni Tria all’Economia e Paolo Savona alle Politiche europee, tra gli altri.
Intanto, per chi si era appassionato agli aggiornamenti sulla crisi di governo in Spagna, ne abbiamo uno nuovo. I baschi del Partito Nazionalista Basco (PNV, di centrodestra) hanno confermato che domani voteranno a favore della mozione di sfiducia al governo spagnolo guidato dal primo ministro conservatore Mariano Rajoy. Il PNV si è aggiunto a diverse forze politiche – tra cui indipendentisti catalani e il partito di sinistra Podemos – che avevano già detto di voler appoggiare la mozione presentata dal leader del Partito Socialista (PSOE), Pedro Sánchez.
Insomma: domani in Spagna potrebbe finire l’era di Mariano Rajoy, che governa il paese dal 2011.
Qualcosa in più su quello che ha detto oggi Giorgia Meloni, chiarendo la posizione di Fratelli d’Italia rispetto al nuovo governo. Dopo avere incontrato Matteo Salvini a Montecitorio, Meloni ha detto: «Non abbiamo mai chiesto di entrare nella squadra del nascente governo. Abbiamo detto e ribadiamo che più per patriottismo che per condivisione politica avremmo dato una mano a questo governo a nascere, perché l’Italia è sotto attacco».
Anche ANSA, come la giornalista di La7 Alessandra Sardoni, dice che il governo giurerà domattina alle 11, mentre la fiducia alle Camere si voterà tra lunedì e martedì della prossima settimana.
? #BREAKING #GovernoConte giurerà domattina alle 11, fiducia tra lunedì e martedì (ANSA)#Governo#maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
• Alle 21 Giuseppe Conte è stato convocato al Quirinale per ricevere l’incarico di formare il governo;
• Intorno alle 18 e 30 Lega e Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l’accordo che ha reso possibile la nascita del suo governo;
• In seguito all’accordo, Carlo Cottarelli, presidente del Consiglio incaricato da lunedì mattina, ha rimesso l’incarico al presidente della Repubblica poco prima delle 20;
• Fratelli d’Italia ha annunciato che si asterrà durante il voto di fiducia al governo Conte;
• Paolo Savona, il professore di economia che la Lega aveva candidato a ministro dell’Economia ed aveva subito il veto del presidente della Repubblica, dovrebbe diventare ministro delle Politiche europee;
Il presidente Mattarella ha convocato Giuseppe Conte al Quirinale per le 21.
Sta parlando il capo dell’ufficio stampa del Quirinale.
Cottarelli ha detto che un governo politico è «la soluzione migliore» per il paese, poiché evita l’incertezza di nuove elezioni.
Cottarelli: «Esprimo i miei migliori auguri al governo che spero si formerà e vi chiedo scusa se in questi giorni sono stato un po’ troppo silenzioso». Dopo aver terminato di parlare, Cottarelli ha ricevuto un applauso. I giornalisti presenti dicono che non era mai accaduto prima in una simile circostanza.
Cottarelli: «Ringrazio le persone che si erano rese disponibili per far parte del governo e i dipendenti della Camera e delle altre istituzioni che mi hanno aiutato nel mio lavoro».
Cottarelli: «Non risulta più necessario formare un governo tecnico e così ho rimesso al presidente della Repubblica il mandato che mi era stato affidato».
Sta parlando Cottarelli.
Alessandra Sardoni, giornalista di La7, dice che entro stasera dovrebbe essere conferito l’incarico a Giuseppe Conte e domattina alle 11 dovrebbe tenersi il giuramento dei ministri.
Cottarelli ha ufficialmente rimesso il mandato al presidente della Repubblica.
Sta parlando il segretario del Quirinale Zampetti.
La7 ha un’anticipazione sui ministri del prossimo governo.
La probabile squadra di governo M5s-Lega https://t.co/ChgCXH2CLp
— Tg La7 (@TgLa7) May 31, 2018
Qui potete vedere la diretta dal Quirinale.
Carlo Cottarelli è arrivato al Quirinale dove, tra pochi minuti, dovrebbe comunciare la rinuncia al suo mandato.
Il primo post su Facebook di Salvini dopo aver raggiunto l'accordo con il Movimento 5 Stelle.
Alle 19 e 30 Carlo Cottarelli dovrebbe salire al Quirinale per rimettere il suo mandato.
La sala stampa del Quirinale è stata aperta, tra poco dovrebbe essere comunicato che Carlo Cottarelli rimeterrà il mandato per la formazione del governo.
#Quirinale: L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Sala Stampa allestita presso la "Loggia d'Onore" è aperta ai giornalisti, ai fotoreporter e agli operatori Tv
— Quirinale (@Quirinale) May 31, 2018
È uscito un comunicato congiunto di Salvini e Di Maio: «Ci sono tutte le condizioni per un governo politico Movimento 5 Stelle – Lega».
Il nome che viene fatto come possibile ministro degli Esteri nell’accordo Lega – Movimento 5 Stelle è quello di Enzo Moavero Milanesi, che era ministro degli Affari Europei durante il governo Monti che, per usare un eufemismo, non era molto gradito proprio a Lega e Movimento 5 Stelle.
Il presidente Carlo Cottarelli, secondo la giornalista Alessandra Sardoni, avrebbe avvertito i membri del suo potenziale governo che il suo tentativo è terminato.
Fonti @alessandrasard1 Carlo Cottarelli ha liberato la squadra #maratonamentana pic.twitter.com/VuDDLS7b75
— Tg La7 (@TgLa7) May 31, 2018
Rimane quindi questa sera e domattina per:
1. Rimettere il mandato di Cottarelli, attuale presidente del Consiglio incaricato;
2. Incaricare Giuseppe Conte e approvare la sua lista di ministri;
3. Far giurare il governo Conte;
Il problema ora è di tempistica: venerdì pomeriggio e sabato, il presidente della Repubblica è impegnato nei festeggiamenti per il 2 giugno, quindi non potrà seguire l’insediamento del nuovo presidente del Consiglio e del suo governo. Qui trovate l’agenda del Quirinale di domani.
Mentana riferisce anche l’orario della chiusura dell’accordo: 18 e 31.
L’incontro Di Maio, Conte e Salvini è terminato e, secondo numerosi fonti giornalistiche, l’accordo sarebbe stato raggiunto.
Giorgia Meloni annuncia che il suo partito, Fratelli d’Italia, si asterrà nel voto di fiducia per il governo Lega-Movimento 5 Stelle.
? #Governo, Meloni: mai chiesto poltrone di governo, valuteremo singoli provvedimenti, sulla fiducia ci asterremo (via @PietroSalvatori)#maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
Ci sono ben tre “momenti” in cui questi giorni ci hanno insegnato che le cose potrebbero andare male.
Salvo un'eccezione particolare, da cerimoniale mancano ben 3 passaggi ufficiali al Quirinale:
1) rinuncia all'incarico di Cottarelli
2) incarico a Conte che accetta con riserva
3) scioglimento della riserva di Conte e lista dei ministriVisto come sono andate finora le cose…
— Gianluca Di Tommaso (@gditom) May 31, 2018
Cinque anni fa.
Da Gino Strada e Stefano Rodotà a Matteo Salvini è un attimo, in effetti. pic.twitter.com/jLc082tz6d
— Stefano Catone (@stefanocatone) May 31, 2018
Secondo Alessandra Sardoni, Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza aver rimesso il mandato di presidente del Consiglio incaricato.
Fino a poco fa il Movimento 5 Stelle ha confermato la manifestazione del 2 giugno, che in origine era stata convocata per sostenere la messa in stato d’accusa di Mattarella. Ora, forse, cambierà toni e temi.
Il 2 giugno vi aspettiamo per una festa, per ribadire pacificamente che il nostro voto, il vostro voto, #IlMioVotoConta! @PaolaTavernaM5S pic.twitter.com/1sGqPeR2yw
— Movimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) May 31, 2018
In un post su Facebook, Matteo Salvini ha scritto che sono in corso le «ultime ore di lavoro per il governo». In allegato ha postato un video di propaganda contro i migranti.
Il TG La7 ha ottenuto una foto dell’incontro fra Conte, Di Maio e Salvini.
— Tg La7 (@TgLa7) May 31, 2018
Per chi se l’è chiesto, ecco il curriculum di Tria. Questo invece è un articolo che ha scritto qualche giorno fa in cui spiegava quale avrebbe dovuto essere la politica economica del governo M5S-Lega.
Paolo Celata del TG La7 dice che quasi tutti i ministri su cui Lega e M5S avevano trovato l’accordo saranno confermati, con alcune piccole eccezioni. Paolo Savona, l’economista sul cui nome si era incartato il tentativo precedente, sarà spostato dall’Economia agli Affari Europei. Il suo posto dovrebbe essere preso da Giovanni Tria, che insegna economia politica a Tor Vergata. Al ministero degli Esteri non dovrebbe esserci Luca Giansanti ma Enzo Moavero Milanesi, ex ministro degli Affari europei del governo Monti.
Alessandra Sardoni dice che Carlo Cottarelli si trova al Quirinale e fra poco potrebbe rimettere il mandato del suo “governo neutrale”.
Intanto Conte si è unito all’incontro fra Di Maio e Salvini.
Sembra che butti male per l’ingresso di Fratelli d’Italia nella nuova maggioranza. Ovviamente, tutto potrebbe cambiare fra quattro minuti.
? Secondo l'agenzia DIRE Fratelli d'Italia non dovrebbe entrare nella squadra di #governo#maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
Giovanni Tria, secondo la Stampa, è il candidato ministro dell’Economia su cui hanno trovato l’accordo Movimento 5 Stelle e Lega.
Nel 2003-4 Tria ha scritto due articoli scientifici assieme a Renato Brunetta
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 31, 2018
Oggi è girata molto la notizia che Claudio Borghi, dirigente della Lega e sostenitore dell’uscita dall’euro, ha investito i suoi risparmi in titoli di stato stranieri (che, diciamo, non è proprio molto confortante).
Mentre ci si avvicina all’accordo sul governo si avvicinano anche i dazi del governo americano sull’Unione Europea: entreranno in vigore a partire da mezzanotte e qui trovate tutto quello che bisogna sapere.
Qui trovate l’articolo della Stampa in cui si dice che l’accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega sarebbe stato raggiunto. Come ministro dell’Economia viene citato Giovanni Tria, professore di economia dell’Università di Tor Vergata.
Crosetto, importante dirigente di Fratelli d’Italia.
Forse non avete capito che l’offerta di Giorgia Meloni era riferita ad un appoggio alla partenza dell’esecutivo 5S/lega senza alcuna richiesta di partecipazione e senza sottoscrizione di alcun contratto. Mai chiesto alcun Ministro o posto! Anzi, mai accolto le offerte.
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) May 31, 2018
? Secondo @LaStampa si sarebbe raggiunta l'intesa fra Lega e M5S sulla formazione del governo, con Savona agli Affari europei, l'economista Giovanni Tria all'Economia e Moavero Milanesi agli Esteri #governo #maratonamentana
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
Diversi giornalisti notano che nessuno sa dove sia il possibile presidente del Consiglio del futuro governo, Giuseppe Conte.
Mentre si fa il suo governo, Conte è sparito.
— Mario Lavia (@mariolavia) May 31, 2018
Questa nuova alleanza a tre, Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, ha ovviamente un bel problema da risolvere: il famoso “contratto”, cioè il programma di governo. Crosetto, dirigente di Fratelli d’Italia, dice che il suo partito vorrà apportare qualche cambiamento, mentre dal Movimento 5 Stelle fanno sapere che l’alleanza sarà possibile solo se il programma sarà firmato così com’è da Fratelli d’Italia.
Il capo dei social media manager di Matteo Salvini fotografa dall’alto il giornalista di La7 Paolo Celata che sta parlando di Matteo Salvini.
#maratonamentana, vista aerea, government edition. pic.twitter.com/RNHr3933RE
— Luca Morisi (@lumorisi) May 31, 2018
Oggi Giorgia Meloni ha detto di voler entrare a far parte del governo Lega – Movimento 5 Stelle, che sarebbe guidato da Giuseppe Conte. Appena una settimana fa, però, definivia Conte «Conte è un tecnico di sinistra amico della Boschi e Napolitano».
Ora, sui giornali e siti internet circola una nuova voce: il professor Paolo Savona non sarebbe disponibile ad accettare alcun incarico che non fosse quello di ministro dell’Economia.
Non male la copertina dell’Economist di questa settimana.
Italy can find a way out of its immediate crisis. But the long-term outlook is more worrying. Our cover in Europe this week pic.twitter.com/BR471kjSCR
— The Economist (@TheEconomist) May 31, 2018
Secondo l’Huffpost, nell’incontro con Salvini Di Maio ha messo il veto all’ingresso di Fratelli d’Italia nella maggioranza.
Il nodo delle ultime ore è l'ingresso di Fdi nell'esecutivo su cui al momento c'è il veto pentastellato. Fonti qualificate M5s infatti confermano ad HuffPost che il Movimento non vuole l'allargamento della maggioranza https://t.co/ZOSqyi2Ki0
— Pietro Salvatori (@PietroSalvatori) May 31, 2018
La senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Fattori, considerata una sorta di “dissidente interna” ha scritto su Facebook che il governo può essere solo tra Lega e Movimento 5 Stelle, la presenza di Fratelli d’Italia farebbe saltare l’accordo.
Giorgia is the new Savona?
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 31, 2018
Secondo fonti del Movimento 5 Stelle citate da giornali e agenze, l’accordo finale con la Lega di Matteo Salvini potrebbe essere raggiunto già questa sera oppure domani.
Crosetto è un importante dirigente di Fratelli d’Italia e smentisce la voce che Fratelli d’Italia avrebbe chiesto un ministero per appoggiare il governo Lega – Movimento 5 Stelle.
Crosetto: mai parlato di ministeri per noi in cambio dell'appoggio al governo 5 stelle-Lega
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 31, 2018
Tutti i giornali e le agenzie dicono che l’incontro tra Salvini e Di Maio è in realtà cominciato soltanto ora, dopo l’incontro tra il solo Salvini e Giorgia Meloni.
Nel frattempo la Corte d’Appello di Milano ha confermato la sentenza di assoluzione per i sei carabinieri e due poliziotti accusati di aver ucciso Giuseppe Uva nel 2008.
Voci del Movimento 5 Stelle riportate dalla agenzie riferiscono che il partito sarebbe contrario a dare un ministero a Giorgia Meloni e a Fratelli d’Italia.
Pensieri aspettando la #maratonamentana: e se Salvini stesse usando la Meloni, poco digeribile ai 5 Stelle, per far di nuovo saltare il banco? #fantapolitica
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) May 31, 2018
Dove siamo? Sempre lì. Lega, Movimento 5 Stelle e, oggi, anche Fratelli d’Italia, stanno discutendo della possibilità di accordarsi per formare un governo politico. Nel frattempo, il presidente incaricato Cottarelli è in attesa con la lista dei ministri del suo “governo neutrale” pronta ad essere presentata al presidente della Repubblica.
Ora diversi media riportano di un incontro tra Salvini e Meloni alla Camera (poco fa veniva riferito di un incontro a cui stava partecipando anche Di Maio).
#Governo: incontro Salvini-Meloni a Montecitorio
— Tg La7 (@TgLa7) May 31, 2018
C'è una parola greca che descrive molto bene quello che sta facendo Fratelli d'Italia in questo momento: παρακλαυσίθυρον, "il lamento dell'amato di fronte alla porta chiusa" https://t.co/XCu8rGarjt
— Luca Misculin (@lmisculin) May 31, 2018
Non è chiaro, ma sembra che Salvini, Di Maio e Meloni siano in riunione alla Camera. Alcuni riportano che alle 15 dovrebbe arrivare anche Conte.
Il nuovo caso #Oettinger, ma peggio. Il deputato europeo CSU @MaerkusFerber dice (traduco letteralmente) nel caso del default italiano "bisognerebbe #invadereRoma e prender possesso del Ministero delle Finanze". Usa il termine "militare": #einmarschieren. Gravissima affermazione. https://t.co/JJfHo7KYc5
— Udo Gümpel (@udogumpel) May 31, 2018
La situazione non è cambiata: Lega e Movimento 5 Stelle sono tornati a trattare sulla possibile formazione di un governo politico. Salvini, che ha annullato una serie di comizi in Lombardia, è diretto a Roma, dove dovrebbe incontrarsi con Di Maio e forse con Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, che ha annullato i suoi appuntamenti in Puglia.
Nel frattempo rimane “congelato” il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli, chiamato a risolvere la crisi domenica sera dal presidente Mattarella, ma il cui “governo neutrale” è stato messo in pausa prima della presentazione della lista dei ministri per verificare se non è invece possibile far nascere un governo politico.
Le Point è un settimanale francese e probabilmente non serve che traduciamo il titolo.
Le Point la tocca piano pic.twitter.com/03n2Vdo0uS
— Stefano Montefiori (@Stef_Montefiori) May 31, 2018
Quale segnale sul futuro del governo può essere nascosto nell'ultimo post su Facebook di Matteo Salvini?
Contrariamente a quanto era stato detto questa mattina, Giuseppe Conte (candidato di Lega e Movimento 5 Stelle all’incarico di presidente del Consiglio) non è andato a Roma, ma si trova a Firenze dove sta svolgendo regolarmente lezione. Alcuni scrivono che partirà per Roma nel pomeriggio.
pensa se illudiamo conte per la seconda volta.
— emanuele menietti (@emenietti) May 31, 2018
L’ex segretario del PD ha commentato così gli ultimi dati ISTAT sul lavoro (che raccontano una storia più complessa di come potrebbe sembrare in apparenza).
Questo grafico mostra gli occupati in Italia negli ultimi 10 anni, dopo #ISTAT di oggi.
Non siamo tutti uguali in politica: c’è chi fa aumentare lo spread e c’è chi fa aumentare l’occupazione.#jobsact pic.twitter.com/SxzaRH2ntu— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 31, 2018
La grande questione di queste ore, in cui sembra che la crisi possa risolversi semplicemente spostando Paolo Savona, il professore no-euro su cui Mattarella ha messo il veto, in un altro ministero.
Ma cos'è cambiato da domenica sera? Se Savona poteva essere spostato in un altro ministero, non potevamo risparmiarci la rinuncia di Conte, l'impeachment, le manifestazioni, l'incarico a Cottarelli, le elezioni a luglio? #Governo https://t.co/R3g9C1GoLa
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) May 30, 2018
Il Movimento 5 Stelle ora ha un bel problema da gestire: pochi giorni fa avevano convocato per il 2 giugno una manifestazione contro il presidente della Repubblica e a favore della sua messa in stato di accusa. Ora però che Di Maio ha rinunciato al cosiddetto “impeachment” ed è tornato a trattare con il presidente resta il problema della manifestazione convocata per il 2 giugno.
Sul blog del Movimento, Riccardo Fraccaro, deputato e collaboratore di Di Maio, ha cercato di dare una nuova lettura alla manifestazione: «Siamo in un momento storico, dobbiamo passare dalla seconda alla terza repubblica. Per questo ci dobbiamo riunire e vorremmo che veniste tutti a Roma sabato 2 giugno per sventolare insieme la bandiera italiana».
In tarda mattinata o nel primo pomeriggio è atteso un nuovo incontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il segretario della Lega che oggi ha annulato tutti gli impegni della campagna elettorale per tornare a Roma e trattare sulla possibilità di un nuovo governo tecnico.
All’incontro potrebbe partecipare anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. Meloni ha annullato tutti gli impegni della campagna elettorale in Puglia ed è rimasta a Roma. Ieri aveva detto, per la prima volta, di essere disponibile a entrare nel governo Lega-Movimento 5 Stelle.
Alcuni, come il giornalista del Corriere Tommaso Labate, sostengono che simile insoddisfazione, anche se non altrettanto grave, ci sarebbe anche all’interno della Lega. Roberto Calderoli, ad esempio, ieri non avrebbe apprezzato che Salvini fosse in Toscana e Liguria a fare comizi, invece che a Roma a trattare.
L’insoddisfazione sarebbe anche legata alla base della Lega che in alcune regioni non sarebbe del tutto soddisfatta dal ritorno alla retorica anti-euro e anti-Germania.
Tutti i principali quotidiani riportano che, come era prevedibile, ieri, nel corso di una serie di riunioni del Movimento 5 Stelle, la leadership di Di Maio è stata per la prima volta apertamente criticata.
I quotidiani fanno i nomi di diversi esponenti, anche piuttosto conosciuti, che avrebbero attaccato la gestione Di Maio, non solo per i risultati, ma anche per il fatto che i parlamentari non sono quasi mai stati interpellati e l’intera vicenda è stata gestita da Di Maio e un ristretto gruppo di consiglieri.
Di Maio ha dovuto restare sulla difensiva e diverse agenzie e giornali oggi riportano che durante una riunione con i gruppi parlamentari ieri sera, Di Maio avrebbe ammesso alcune colpe e avrebbe detto: «Ci hanno fregato tutti? Preferisco passare per brava persona che per furbo».
Il Corriere della Sera ha pubblicato le foto del muro della sede della Lega in via Bellerio a Milano, da dove è sparita la scritta “Basta euro”.
La @LegaSalvini ha cancellato la scritta "Basta Euro" dalla sede di Via Bellerio
— Marco Castelnuovo ???? (@chedisagio) May 31, 2018
Oggi sono usciti i nuovi dati ISTAT sul lavoro e diversi dirigenti del PD hanno colto l’occasione per sottolineare come l’operato dei loro governi continui a produrre risultati positivi. Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera esperto di lavoro, spiega però che quel che ci dicono i dati non è del tutto positivo.
Leggo commenti politici trionfalistici sui dati dell’occupazione. Non mi pare. Basta leggere quanto scritto sul comunicato Istat (so che le polemiche sui gufi sono fuori stagione, sottolineo solo come il nostro mercato del lavoro – purtroppo – non risponde agli stimoli/incentivi) pic.twitter.com/yiUIypnlIw
— dario di vico (@dariodivico) May 31, 2018
Intanto un altro paese europeo ha un serio problema con il suo governo: è la Spagna, dove oggi si è iniziata a discutere in Parlamento una mozione di sfiducia al governo guidato dal primo ministro conservatore Mariano Rajoy. La mozione è stata presentata dal leader del Partito Socialista spagnolo, Pedro Sánchez, dopo una serie di condanne per corruzione di diversi esponenti del Partito popolare, forza a cui appartiene Rajoy. In Spagna la mozione di sfiducia è di tipo “costruttivo”: significa che la sua approvazione implica automaticamente la sostituzione del vecchio primo ministro con uno nuovo, che in questo caso sarebbe Sánchez.
Non è ancora chiaro se la mozione di sfiducia otterrà in Parlamento la maggioranza richiesta per essere approvata: si sa che sarà appoggiata dal partito di sinistra Podemos e dagli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana (ERC, di sinistra). Nelle ultime ore sembra che un altro partito indipendentista catalano, il PDeCAT (di centrodestra), abbia deciso di appoggiare la mozione di sfiducia e abbia fatto pressioni sul Partito Nazionalista Basco (PNV, di centrodestra) per fare altrettanto. Con questi voti la mozione di Sánchez dovrebbe passare, ma per il momento sono solo ipotesi.
Lo spread intanto, dal record di 300 punti base toccato nei giorni scorsi, è sceso fino a 230.
La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ieri aveva detto di essere disponibile a entrare in un governo Lega – Movimento 5 Stelle.
? #Governo: anche Giorgia Meloni annulla gli impegni elettorali fuori Roma
— YouTrend (@you_trend) May 31, 2018
Una tema molto interessante che probabilmente sarà ulteriormente sviluppato nelle prossime settimane è il rapporto tra le posizioni anti-euro e anti-Germania della Lega e gli interessi materiali e i legami culturali della base leghista, ad esempio l’imprenditoria veneta.
Contraddizioni in seno al popolo/ gli artigiani veneti e la Germania (dal Corriere del Veneto) pic.twitter.com/X6s5yUtZBs
— dario di vico (@dariodivico) May 31, 2018
Di fatto ci sono due governi pronti o quasi pronti a partire (da qui il titolo del live blog). Da un lato c’è il “governo neutrale” di Carlo Cottarelli, che secondo giornali e agenzie ha oramai pronta la lista dei ministri.
Dall’altro c’è il governo politico di Lega e Movimento 5 Stelle, che dovrebbe essere guidato da Giuseppe Conte e la cui lista dei ministri è quasi completa. L’unico nodo che rimane da risolvere è quello di Paolo Savona, che la Lega vorrebbe al ministero dell’Economia ma su cui il presidente della Repubblica ha messo il veto.
Qualcosa si muove sul fronte della Lega: Matteo Salvini ha annullato tutti gli impegni per tornare a Roma.
#Governo, @matteosalvinimi annulla gli impegni di campagna elettorale in Lombardia. È in viaggio per Roma per seguire gli sviluppi della formazione del nuovo governo @RaiNews @TgrLombardia pic.twitter.com/xGnUPtErDh
— Paolo Maggioni (@paolomaggioni) May 31, 2018
Nel frattempo, Giuseppe Conte è stato brevemente intervistato da un giornalista di Corriere.it e ha rilasciato una sola dichiarazione relativa al suo possibile governo: «Di no-euro mai si è parlato».
Dare un’occhiata all’agenda di Salvini è un buon esercizio per comprendere il suo stile di leadership. Ieri, ad esempio, ha fatto cinque comizi: ha iniziato a Pisa, poi è stato a Massa Carrara, Sarzana, Sestri Levante e infine, alle 18 e 30, a Imperia. Oggi ne ha in agenda nove: Bareggio, Arese, Lazzate, Cogliate, Seveso, Seregno, Brugherio, Calolziocorte e infine, alle 21, Sondrio.
Riposizionamenti in corso!
Ieri la #lega ha cancellato dal muro esterno della sede di Via Bellerio la scritta 'basta euro' che esponeva da anni. Chissà quante felpe da buttare via..
— Pierfrancesco Maran (@PierMaran) May 31, 2018
A proposito di spread: sembra che le cose si stiano mettendo molto meglio di qualche giorno fa. È in calo anche oggi ed è sceso a circa 250 punti base.
E proprio come nel 2011 non solo è tornato lo spread, ma sono tornati anche gli avvisi a pagamento degli imprenditori che, sui grandi quotidiani, spiegano ai politici come uscire da questa situazione.
Avviso a pagamento sui giornali di oggi pic.twitter.com/B0PBhoMO13
— David Allegranti (@davidallegranti) May 31, 2018
Un punto importante che molti giornalisti fanno notare in queste ultime ore è quello della data delle elezioni. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico hanno entrambi detto, in settimana, che per loro l’ideale sarebbe andare tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. La Lega invece preferirebbe andare al voto a settembre od ottobre.
Per andare al voto immediatamente, però, c’è bisogno di sciogliere il Parlamento questa settimana, altrimenti, visto che servono 60 giorni per andare al voto, non si farebbe in tempo: tutti sono d’accordo nel dire che non è possibile votare nel mezzo di agosto, con buona parte del paese in vacanza. È quindi possibile che Salvini stia tenendo aperte le trattative solo per far tramontare definitivamente l’ipotesi di un voto a luglio o agosto?
Salvini ora è costretto all’alternativa del diavolo: appoggio al governo Cottarelli per avere le elezioni in autunno o governo con Di Maio rinunciando a Savona?
— Alessandro Barbera (@alexbarbera) May 31, 2018
La Repubblica decide invece di criticare Movimento 5 Stelle e Lega con un duro editoriale del direttore Mario Calabresi intitolato, appropriatamente, “Il giorno della marmotta”.
In Italia in questo momento ci sono tre governi e nessun governo. Gentiloni e soci hanno fatto gli scatoloni, i saluti di rito, ma non riescono ad andare a casa. La lista dei ministri di Carlo Cottarelli è pronta ma è congelata in attesa di capire finalmente cosa pensa Salvini. Il governo Conte, liquidato domenica scorsa, è invece tornato in campo con il possibile spostamento di Savona ad altro ministero.
È una situazione surreale, ogni mattina da 88 giorni ci svegliamo e assistiamo attoniti a piroette e giravolte di cui tutti paghiamo un prezzo, non solo economico ma di credibilità e fiducia. Sembra di vivere nel giorno della marmotta, in cui gli eventi si ripetono sempre uguali. Di Maio e Salvini chiedono alternativamente di dar vita a un governo, poi le elezioni, poi di nuovo un governo politico.
Assistiamo a prove di forza inutili e sterili e si è perso il conto dei voltafaccia, ma tutti proviamo stanchezza e sfinimento. Questa politica in campagna elettorale permanente, schiava dei social media, obbligata a dichiarare ogni mezz’ora, non è capace né di visione né di compromessi. E ha messo a dura prova la stabilità del Paese, distruggendo quel patrimonio di credibilità che a fatica avevamo recuperato.
La pazienza di Mattarella e la capacità di passare sopra le minacce e i peggiori insulti sono quasi eroiche, ma lo spettacolo è indecente. Salvini e Di Maio promettevano il governo del cambiamento, per ora ci hanno regalato solo ansia e paura e hanno coltivato rabbia e frustrazione. Questa mattina scopriremo se il film è cambiato o se l’irresponsabilità è il loro Dna.
Ora che il Movimento 5 Stelle ha ritirato la sua proposta di mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica ed è tornato a trattarlo con deferenza, anche i commentatori dei principali quotidiani hanno cambiato argomento. Sul Corriere della Sera, ad esempio, nell’editoriale di prima pagina Ernesto Galli della Loggia parla delle radici “costituzionali” della crisi di questi giorni.
Il confronto non proprio diplomatico tra il Quirinale e la coalizione incaricata di formare il governo a proposito della nomina del professor Paolo Savona a ministro dell’Economia ha messo ancora una volta in luce i limiti e la fragilità della seconda parte della nostra Costituzione, quella che riguarda l’ordinamento della Repubblica. In particolare laddove si parla dei poteri politico-istituzionali e dei rapporti tra questi.
Qui trovate le prime pagine dei giornali di oggi, che aprono quasi tutti con il ritorno alla trattativa di ieri. Il Corriere dice che sarà l’ultima, ma sembra più un augurio che una previsione.
Buongiorno! Sono passati 88 giorni dalle elezioni e oggi chi chiediamo: sarà governo Conte o governo Cottarelli?