I candidati dell’estrema destra a Vicenza

Un documentato dossier recapitato alla stampa locale ha messo insieme decine di post nazisti e fascisti pubblicati da persone candidate col centrodestra

Una selezione fatta dal Giornale di Vicenza di post su Facebook pubblicati da alcuni candidati consiglieri di tre liste a sostegno del candidato sindaco Rucco
Una selezione fatta dal Giornale di Vicenza di post su Facebook pubblicati da alcuni candidati consiglieri di tre liste a sostegno del candidato sindaco Rucco

Il prossimo 10 giugno a Vicenza ci saranno le elezioni comunali. Se ne è parlato sui giornali nazionali perché il Movimento 5 Stelle non presenterà nessun candidato, per improvvisa decisione dei vertici nazionali del partito, e perché una quindicina di persone candidate nelle liste con Francesco Rucco, il candidato di centrodestra, hanno pubblicato sul proprio profilo Facebook foto e frasi che inneggiano al fascismo o al nazismo, con insulti omofobi, sessisti o antisemiti. Alcuni di questi post non sono recenti e sono stati rimossi, ma ne è stata tenuta traccia in un dossier anonimo “molto documentato” recapitato a Il Giornale di Vicenza, che l’ha verificato e ne ha dato notizia.

Vicenza è governata da dieci anni da un sindaco del Partito Democratico, Achille Variati. Alle elezioni politiche del 4 marzo il centrodestra aveva ottenuto il 41 per cento dei voti, il centrosinistra il 27,3 per cento e il Movimento 5 Stelle era arrivato al 22,8 per cento. Il candidato del centrodestra Francesco Rucco, ex Alleanza Nazionale, è largamente favorito per diventare il prossimo sindaco: è sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, dal Popolo della Famiglia e da alcune liste civiche compresa la lista «Vicenza ai Vicentini», movimento co-fondato da Forza Nuova che ha deciso di non presentarsi direttamente alle elezioni, ma che ha fatto sapere di sostenere e stimare Rucco. La sua candidatura si è imposta nel centrodestra al termine di un percorso piuttosto complicato.

Rucco è in consiglio comunale da quindici anni, prima come capogruppo di Alleanza Nazionale, dal 2003 al 2008, e poi dal 2008 all’opposizione con il Popolo della Libertà e con una sua lista civica. Nei dieci anni con Variati sindaco, infatti, a Vicenza il centrodestra si è diviso e Rucco ha organizzato un proprio movimento civico, candidandosi per primo a queste elezioni comunali e raccogliendo in un secondo momento il sostegno dei partiti tradizionali di centrodestra, che avevano deciso di abbandonare la persona inizialmente scelta come candidato sindaco. All’interno delle liste che lo sostengono c’è un po’ di tutto, tra cui persone con simpatie nazifasciste, integralisti cattolici, negazionisti dell’Olocausto e in generale persone di estrema destra molto conosciute a Vicenza, con legami con i movimenti veneti finiti in diverse occasioni nelle indagini della magistratura.

La storia dei post nazifascisti riguarda alcuni candidati consiglieri nelle liste di Rucco: Leonardo De Marzo, Mauro Venzo, Nicolò Naclerio, Stefano Boschiero, Alessandro Cegalin, Massimilano Piva, Marco Crippa, Samuel Guiotto, Mauro Casalin, Nicola Zambon, Turi Sambo, Marco Bortolan. In generale, scorrendo i profili sui social network delle persone interessate, si trovano molti post con tratti comuni e con connessioni tipiche del movimenti dell’estrema destra veneta: sessismo, integralismo cattolico, bande cosiddette nazirock e una gran passione per lo stadio. Persone che conoscono la storia dell’estrema destra vicentina hanno raccontato al Post che i legami tra i candidati protagonisti di questa storia hanno a che fare con il “cameratismo” – come dicono loro – consolidato negli anni con la frequentazione di piazza san Lorenzo, storico luogo dell’estremismo della destra in città. Hanno a che fare con la commistione tra Veneto Fronte Skinheads, Forza Nuova e quello che era al tempo il Fronte della Gioventù, dal quale proviene anche Francesco Rucco. Dal punto di vista politico, hanno collegamenti e contiguità (o adesioni esplicite) a Forza Nuova, Casa Pound, Veneto Fronte Skinheads, Alba Dorata e altri movimenti sovranisti estremisti.

Stefano Boschiero, leader del movimento “Vicenza ai Vicentini”, ha militato nell’estrema destra fin da studente, prima nella destra sociale di Storace e poi in una corrente movimentista vicina a Forza Nuova con la quale fondò infine “Vicenza ai Vicentini”.

 

Sul suo profilo si trova un po’ di tutto: locandine di concerti del Veneto Fronte Skinheads, foto di manifestazioni di Forza Nuova o di gite a Salò, immagini con la scritta Dux o di persone che fanno il saluto romano.
 Nel giorno della morte del gerarca nazista Erich Priebke scrisse un post sulla coerenza e la dignità, e riceve auguri di compleanno di questo tipo a cui risponde con il saluto fascista “Grazie Nobis”:

Turi Sambo, sempre di Vicenza ai Vicentini, è un ex segretario, portavoce e candidato di Forza Nuova Vicenza vicinissimo al Veneto Fronte Skinheads: è sua la torta di compleanno con la svastica. Tra le altre cose, dice che l’Olocausto è un’invenzione.

Sul profilo Facebook di Marco Crippa, candidato con Vicenza ai Vicentini, è tutt’ora online una sua foto in primo piano con una croce celtica al collo. Lo scorso dicembre ha fatto gli auguri ai suoi amici postando una croce celtica con il cappello di Babbo Natale (questa immagine è stata cancellata). Sono state raccolte diverse altre sue foto:

Nicolò Naclerio, nella lista Rucco, viene considerato vicino a Piero Puschiavo, fondatore del Veneto Fronte Skinheads, a Vicenza. Qui si vedono insieme in una foto.

I post contenuti nel dossier sono decine e coinvolgono diversi altri candidati. Alcuni risalgono a qualche anno fa: contengono saluti nazisti, svastiche, frasi nostalgiche, il numero 88 (8 è l’ottava lettera dell’alfabeto, cioè la “H”, e 88 nell’estrema destra sta per “Heil Hitler”). Molti post sono stati cancellati. Lo ha fatto notare proprio Daniele Beschin, coordinatore di Forza Nuova Vicenza, che è intervenuto nella questione del dossier con un comunicato stampa spiegando che si tratta di post “goliardici”:

«La solita sceneggiata che si ripete ad ogni elezione, quando i candidati della sinistra, perennemente a corto di argomentazioni, vanno a scavare nel privato dei candidati minori, cercando qualsivoglia appiglio e dirottare l’attenzione su temi completamente estranei alla città. […] I vicentini certamente non avrebbero voluto che il già sterile scenario elettorale vicentino, finisse a cadere sulla solita retorica tra fascisti e antifascisti, una metodologia a cui la sinistra, vicentina e non, ci ha abituati da anni, tra l’altro ottenendo pessimi risultati elettorali. […] È successo ovunque. Recentemente, non possiamo dimenticare la campagna d’odio a cui è stato oggetto il candidato sindaco Sboarina a Verona, che, agli occhi della sinistra veronese era spalleggiato da temibili neonazisti, coinvolti nei più afferrati episodi di razzismo e violenza in città. […] Fa semplicemente sorridere che per i vicentini i problemi siano i post goliardici su Facebook e non il degrado, non il traffico, non la criminalità diffusa e la presenza di un numero indefinito di clandestini in città. Fa sorridere pensare che per i vicentini il problema sia un post di 10 anni fa di un candidato e non che Vicenza è la città dove l’eroina viene venduta al miglior prezzo in Italia».

Beschin cita Verona anche in un altro passaggio, per avvertire il candidato sindaco di centrosinistra Otello Dalla Rosa:

«Ricordiamo a Dalla Rosa che coloro che commissionavano dossier fantapolitici, a Verona hanno finito per perdere le elezioni, proprio perché la gente non è stupida e non si lascia condizionare da queste sterili polemiche, messe in atto da chi è in affanno e annusa l’aria del cambiamento».

Nel frattempo Rucco ha ripreso la tesi del coordinatore di Forza Nuova, definendo i post come “goliardici” e spiegando che molte delle persone che si sono candidate con lui e che provengono dall’estrema destra hanno fatto «un lungo percorso che li ha portati a disconoscere gli errori commessi in passato. Il fatto che siano stati riuniti in un panorama di liste civiche dimostra che hanno cambiato registro e che hanno deciso di dare un contributo per migliorare Vicenza. Detto questo, se qualcuno ha sbagliato e si è reso protagonista, anche solo per goliardia, di prese di posizioni inqualificabili, dovrà risponderne fin da subito».

Rucco ha spiegato al Giornale di Vicenza di essere stato a conoscenza «che tra i candidati c’era qualcuno che proveniva dall’estrema destra in particolare nella lista Vicenza ai Vicentini». Ma il loro obiettivo «era aiutarli a completare la strada che già avevano iniziato e integrarli in un progetto importante». Rucco si è infine dissociato dal contenuto dei post, chiedendo alle «persone che hanno pubblicato quei post» per «correttezza, se eletti, di fare un passo indietro».

I candidati coinvolti, da parte loro, non hanno fatto cenno alle possibili dimissioni una volta eletti, e hanno fatto sapere che «sono tre anni» che lavorano «responsabilmente ad un progetto civico»: «Naturalmente riteniamo di dovere porgere le nostre scuse a tutti coloro che si sono sentiti offesi» da ciò che hanno definito «stupidi atti goliardici spiati negli anni, e raccolti, per poter oggi farci apparire come dei mostri. All’epoca dei fatti riportati alcuni candidati erano minorenni».