Caretta caretta

Chi prova a prendersi cura delle tartarughe marine e cosa minaccia la loro sopravvivenza nel mar Mediterraneo, nelle foto di Carlo Lombardi

Nel suo progetto Dead Sea il fotografo italiano Carlo Lombardi si è occupato del tema della sopravvivenza delle tartarughe Caretta caretta nel mar Mediterraneo, interessandosi al ruolo dell’uomo in questo processo. Nelle sue foto ci sono le tartarughe, i biologi che se ne prendono cura e gli strumenti con cui lo fanno, ma anche le principali minacce alla sopravvivenza di questi animali.

Le tartarughe marine sono tra gli animali la cui sopravvivenza è messa più a rischio dall’uomo, sia per via della pesca che per lo sfruttamento delle coste, visto che depongono le uova sulle spiagge e sono disturbate dalla presenza di persone, animali, rumori e luci. Una delle cose che più danneggia le tartarughe è l’inquinamento luminoso notturno, che disorienta le tartarughe appena nate e le fa allontanare dal mare.

Come ha spiegato di recente al British Journal of Phtography, Lombardi ha iniziato il lavoro nella primavera 2016 dopo una visita al Museo del Mare di Pescara, dove ha notato uno scheletro di tartaruga marina: la sua popolazione sta diminuendo e dal 2015 è stata inserita nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ed è stata classificata come vulnerabile. Lombardi ha seguito poi il lavoro di due ONG che si occupano di tutela e conservazione delle tartarughe: il Centro Studi Cetacei di Pescara e l’associazione Hydrosphera dell’Isola di Linosa, in Sicilia (dove c’è uno degli pochi siti di nidificazione della tartaruga nel mar Mediterraneo).

Carlo Lombardi è nato a Pescara nel 1988 e il suo lavoro è stato presentato a diversi eventi fotografici, come la triennale di fotografia di Amburgo (dove sarà in mostra a giugno), Fotografia Europea a Modena e il festival della Fotografia Etica di Lodi, l’anno scorso. Dead Sea sarà esposto anche a Fotoleggendo 2018, la 14esima edizione del festival di fotografia organizzato da Officine Fotografiche a Roma, dall’8 al 10 giugno.