Nella sua serie Bad City Dreams il fotografo francese Arthur Crestani ha ritratto persone davanti alle foto di annunci immobiliari di Gurgaon, una città a circa 30 chilometri a sud da New Delhi, in India, per parlare del contrasto tra “il sogno” venduto dalle agenzie immobiliari e la realtà urbana della città.
Crestani ha spiegato al British Journal of Photography che l’espansione immobiliare e urbanistica di Gurgaon si deve agli investimenti di aziende private che ci hanno costruito le proprie sedi: «Gurgaon è un paradigma della nuova città indiana: interamente privatizzata, senza spazi pubblici, gestita da poche aziende che soddisfano le esigenze della classe media. È un’immagine tanto quanto un luogo».
Un articolo del Guardian del 2016 spiegava come la privatizzazione avesse trasformato la città da zona agricola a importante centro economico: tra il 2001 e 2011 gli abitanti di Gurgaon erano quasi raddoppiati, passando da 876mila a un milione e mezzo di persone. A Gurgaon c’era di tutto: sia professionisti ricchi e istruiti dipendenti di grandi aziende – Google, HSBC, Nokia e Intel, tra le altre – sia lavoratori con case nelle baraccopoli.
Per il suo progetto, Crestani ha raccolto pubblicità di annunci immobiliari di grattacieli e moderni complessi residenziali e ha usato le immagini come sfondo per ritrarre le persone che ha incontrato a Gurgaon: non i futuri residenti dei complessi, ma gente comune, contadini e operai. Crestani ha scattato le sue fotografie in spazi aperti, davanti a cantieri ancora in costruzione, per sottolineare “le contraddizioni tra la realtà della città e la sua immagine costruita“. Nel farlo ha seguito lo stile della tradizione indiana della fotografia in studio, in cui i clienti vengono fotografati davanti a sfondi illustrati, e ha intitolato ogni fotografia riprendendo i claim pubblicitari che trovava negli annunci.
Crestani è nato a Parigi nel 1991, ha 27 anni, e potete seguirlo anche su Instagram.