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  • Lunedì 26 febbraio 2018

L’elezione locale che preoccupa Orbán

In Ungheria a poche settimane dalle elezioni politiche il partito di estrema destra al governo ha perso in una città considerata una sua roccaforte

(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Da ieri in Ungheria il principale argomento politico è diventata l’elezione del sindaco di una piccola città nel sud del paese, Hodmezovasarhely. Il candidato indipendente Peter Marki-Zay ha vinto col 57,5 per cento dei voti, e sarà il nuovo sindaco: nulla di strano, se non fosse che Hodmezovasarhely era considerata una roccaforte di Fidesz, il partito di destra del controverso primo ministro ungherese Viktor Orbán, che invece ha perso. Secondo diversi osservatori e politici di opposizione, la sconfitta di ieri è un segnale preoccupante per Orbán e il suo partito in vista delle elezioni politiche che si terranno l’8 aprile, ma non tutti sono d’accordo.

La vittoria di Marki-Zay viene attribuita soprattutto all’alleanza fra i diversi partiti di opposizione a Fidesz, notoriamente litigiosi e poco inclini al compromesso. Ha influito però anche il calo complessivo di Fidesz, che alle scorse elezioni comunali aveva preso il 61 per cento. La sconfitta è resa ancora più eclatante dal fatto che Hodmezovasarhely è la città natale di Janos Lazar, il potente capo di gabinetto di Orbán, che aveva fatto personalmente campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco del partito.

Alcuni analisti invitano però a interpretare con prudenza il risultato delle elezioni a Hodmezovasarhely, frutto di circostanze particolari; su tutte la presenza di un candidato sì indipendente ma vicino agli ambienti conservatori, e il fatto che Jobbik – il partito di estrema destra più popolare in Ungheria – non abbia presentato un proprio candidato ma si sia limitato ad appoggiare Marki-Zay. La coalizione che ha vinto a Hodmezovasarhely, in poche parole, difficilmente sarà replicabile sul piano nazionale ed è già stata esclusa dai partiti interessati.

Al momento, inoltre, i sondaggi danno Fidesz sopra al 50 per cento, e i partiti di sinistra devono ancora trovare un nuovo candidato a primo ministro dopo che Laszlo Botka, candidato del partito socialista, quattro mesi fa aveva rinunciato all’incarico per le divisioni eccessive nel centrosinistra.