Ci sono dei gamberi che sanno clonarsi

Si chiamano gamberi marmorizzati e sono una specie invasiva d'acqua dolce su cui abbiamo scoperto qualcosa di nuovo

Un gambero marmorizzato fotografato dalla ricercatrice Ranja Andriantsoa, del German Cancer Research Center (DKFZ) di Heidelberg, in Germania, per Nature (Nature)
Un gambero marmorizzato fotografato dalla ricercatrice Ranja Andriantsoa, del German Cancer Research Center (DKFZ) di Heidelberg, in Germania, per Nature (Nature)

Il gambero marmorizzato, il cui nome scientifico è Procambarus virginalis, è un tipo di gambero di acqua dolce di cui esistono solo esemplari femmine. La sua particolarità, infatti, è che si riproduce per partenogenesi: più o meno per clonazione. In natura le specie di animali che si riproducono in questo modo sono rare e ci sono ancora molte cose che gli scienziati non sanno sul perché e sul come lo facciano. Per scoprire qualcosa di più su questa forma di riproduzione e sui gamberi marmorizzati in generale un gruppo di scienziati ne ha sequenziato il genoma (la parte del DNA uguale per tutti gli individui di una stessa specie). L’articolo che parla delle loro scoperte è stato da poco pubblicato sulla rivista scientifica Nature Ecology & Evolution, poco prima di quello su un’altra specie di cui esistono solo esemplari femmine: i pesci d’acqua dolce Poecilia formosa.

Sappiamo dell’esistenza del gambero marmorizzato da meno di vent’anni: è stato scoperto grazie a un tedesco appassionato di acquari che nel 1995 aveva acquistato diversi esemplari di gamberi che gli erano stati descritti come “gamberi d’acqua dolce del Texas” (non esiste una specie del genere) da un venditore di animali statunitense. Dato che si riproducevano molto velocemente, nel 2000 li sottopose all’attenzione degli scienziati che si accorsero che erano tutti cloni: i gamberi marmorizzati sono la prima specie di gamberi mai scoperta che si riproduce per partenogenesi, cioè a partire da una cellula uovo senza che uno spermatozoo sia coinvolto. Nel 2003 gli scienziati diedero a questi animali il nome con cui sono conosciuti oggi, Marmorkreb in tedesco.

Proprio grazie alla partenogenesi i gamberi marmorizzati si riproducono velocemente e anche per questo in natura sono diventati una specie invasiva in molte parti del mondo. Specialmente in Madagascar, dove il gambero marmorizzato rischia di far estinguere sette specie di gamberi locali. In Italia ne sono stati trovati esemplari in natura sia in Veneto sia in Toscana. Anche se ci sono molti siti per collezionisti di animali in cui si possono acquistare gamberi marmorizzati, sia in alcune parti degli Stati Uniti che nei paesi dell’Unione Europea è vietato importarli per i danni che possono causare agli ecosistemi.

L’articolo pubblicato su Nature Ecology & Evolution spiega che sequenziando il genoma dei gamberi marmorizzati, gli scienziati hanno scoperto due cose inusuali. La prima è che il DNA dei gamberi marmorizzati è diviso in triplette di cromosomi, invece che in coppie come nella maggior parte delle altre specie animali. La seconda è che alcuni dei genotipi dei gamberi marmorizzati – cioè gli insiemi di geni che messi tutti insieme determinano il manifestarsi di una data caratteristica fisica – sono uguali per molti dei loro caratteri fisici. Detto in altre parole: certe caratteristiche fisiche dei gamberi marmorizzati non sono collegate a un solo genotipo come nella maggior parte degli animali, ma a due genotipi. E questo, secondo gli scienziati, dipende dal fatto che nelle triplette di cromosomi dei gamberi marmorizzati, due cromosomi sono quasi uguali tra loro.

Per spiegare la presenza di due cromosomi uguali nel DNA dei gamberi marmorizzati, gli scienziati hanno fatto un’ipotesi che aiuta a spiegare da dove arrivino questi strani gamberi che si clonano. Frank Lyko, biologo molecolare del German Cancer Research Center di Heidelberg, in Germania, che ha codiretto lo studio, pensa che il primo gambero marmorizzato sia comparso perché il genoma contenuto in uno spermatozoo di un altro tipo di gamberi – il Procambarus fallax – si duplicò, una cosa che può succedere a seguito di improvvisi sbalzi di temperatura, e poi questo spermatozoo fecondò una cellula uovo di un esemplare femmina di Procambarus fallax. Questo, nell’ipotesi degli scienziati, produsse un nuovo DNA formato da triplette di cromosomi.

È probabile che il primo gambero marmorizzato sia nato in un acquario in Germania o negli Stati Uniti e che poi la specie si sia diffusa attraverso i commerci degli impallinati di acquari, anche se per ora non si può del tutto escludere che invece sia nato in natura, mentre non si sa nulla sul perché il gambero marmorizzato si riproduca per partenogenesi. Può darsi che abbia perso i geni per la riproduzione sessuale o che siano mutati, ma per ora non ci sono risposte in merito.

In Madagascar i gamberi marmorizzati sono un problema. Sono stati trovati per la prima volta sull’isola africana nel 2007 e sono molto diffusi perché la popolazione li apprezza come fonte di cibo: molti malgasci li liberano nelle risaie e negli specchi d’acqua dolce sperando che si riproducano. Per questo secondo Lyko sarà impossibile fermarne la diffusione anche se molti suoi collaboratori si stanno impegnando in campagne di sensibilizzazione tra gli abitanti del Madagascar: nel paese c’è un alto tasso di povertà e i gamberi marmorizzati possono essere un importante elemento nella dieta delle persone.