Vita da massoni

Juliane Herrmann ne ha fotografato le logge, i rituali e i simboli in 5 paesi e ne è venuta fuori un'immagine diversa da quella a cui siamo abituati in Italia

Negli ultimi 5 anni Juliane Herrmann ha fotografato il mondo della massoneria internazionale, cercando di andare oltre “i segreti e l’occultismo” con cui di solito sono raccontate le persone che ne fanno parte e abbattere alcuni dei pregiudizi che le circondano. La massoneria, che ha forme ed espressioni diverse a seconda del paese in cui si trova – e in Italia ha una storia tutta particolare – esiste in tutto il mondo. Per la maggior parte delle persone che ne fanno parte, comprese quelle fotografate da Herrman, è soprattutto un’associazione di fratellanza con l’obiettivo di curare e proteggere gli interessi dei singoli componenti del gruppo, che nelle diverse logge massoniche cercano un senso di identità e appartenenza e, spiega Herrman, “vogliono soprattutto migliorarsi come esseri umani”. Le foto di Herrman sono state scattate in Germania, Paesi Bassi, Brasile, Inghilterra e Israele.

Herrmann dice che secondo lei la massoneria si è trasformata sempre più da una “società segreta” a una “società con segreti” e ha detto di aver cercato di fotografare aspetti diversi dello stesso tema, cercando di mostrare sia la normalità delle persone che ha incontrato, che la teatralità di quel mondo. Ha fotografato i luoghi in cui si incontrano, sempre in orizzontale e con prospettive simili per poterle mettere a confronto, e ha ritratto le persone che ne fanno parte, e anche i loro rituali e simboli, usando colori molto saturi e spesso ripetitivi che fanno da collante tra una foto e l’altra. Da poco il progetto, che si intitola Man among Men, è diventato anche un libro con una copertina di velluto blu, uno dei tessuti che Herrmann ha ritrovato più spesso lavorando al progetto.