• Moda
  • Giovedì 20 luglio 2017

Le foto dal backstage del calendario Pirelli 2018

Scattato da Tim Walker, è il secondo con solo modelle e modelli neri ed è ambientato nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie

Sean Diddy Combs, Naomi Campbell
(Pirelli)
Sean Diddy Combs, Naomi Campbell (Pirelli)

Il calendario Pirelli del 2018 sarà come quello del 2017 e del 2016, cioè diverso da tutti gli altri prima, come mostrano le prime foto dal backstage pubblicate dall’azienda: il calendario, che nei decenni aveva guadagnato grandi attenzioni sia per la fama dei suoi fotografi che per le inclinazioni pruriginose dei media verso le sue modelle nude, da qualche anno è stato ripensato in una nuova direzione più sensibile all’impegno sociale (sempre molto virato jet-set) e al suo effetto promozionale: quindi attento a rappresentare corpi più vari – allontanandosi dalle modelle bianche, giovani, magrissime, svestite e bellissime  – per proporre diversi generi di bellezza e di successo, anche se non certo sovversivi. Il fotografo del prossimo calendario è il britannico – maschio e bianco – Tim Walker, ma il cast è fatto da 17 modelle e modelli, attrici e attori esclusivamente neri, nati o originari di diversi paesi: Sudafrica, Messico, Ghana, Senegal, Stati Uniti. Edward Enninful, il nuovo direttore dell’edizione britannica di Vogue e il primo nero a occupare questo ruolo, ha fatto da stylist, cioè ha scelto gli abiti, mentre Shona Heath si è occupata della scenografia.

calendario pirelli 2018

Il tema del calendario è la favola di Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Carroll: ci sono Naomi Campbell che fa la tagliatrice di teste della Regina di Cuori – «Taglio la testa alle persone, e mi piace», ha detto – RuPaul, attore e drag queen americano nel ruolo della Regina, la modella australiana di origine sudanese Duckie Thot, in quello di Alice, e l’attrice e premio Oscar Lupita Nyong’o, in quello del ghiro. Anche se si parlerà di questo calendario soprattutto per il suo approccio citato, non sono da meno la bellezza e lo sfarzo dei costumi, elementi tipici dello stile di Walker, e la scelta di ambientarlo in una favola che, come ha detto Walker, «non è mai stata raccontata in questo modo», ribadendo che «qualsiasi ragazza, bianca o nera, cinese o indiana, ha diritto alla sua fiaba».

Non è la prima volta che il calendario Pirelli è fatto solo con modelle nere: era già successo con l’edizione del 1987, dove c’era tra le altre una 16enne Naomi Campbell a seno nudo. Il significato però è molto diverso: all’epoca era stata una scelta soprattutto estetica ed esotica. Nel 2016 Annie Leibovitz aveva ritratto donne che avevano avuto successo come sportive, cantanti e comiche, vestite e di tutte le età; nel 2017 Peter Lindbergh aveva fotografato un gruppo di attrici e una professoressa universitaria, tutte vestite e con un’età compresa tra i 27 e i 71 anni, puntando sulle emozioni e sulla personalità anziché sulla bellezza e sulla sensualità con le tradizionali modelle nude, provocanti e a volte photoshoppate.

Tim Walker è nato nel 1970 e si occupa di fotografia da quando, prima di andare all’università, iniziò a lavorare nella biblioteca di Condé Nast; subito dopo la laurea in Fotografia all’Exeter College of Art ricevette il premio di Giovane fotografo indipendente dell’anno; nel 1994 si trasferì a New York per fare da assistente a uno dei maestri della fotografia di moda, Richard Avedon. A 25 anni realizzò il suo primo servizio di moda per Vogue, e da allora è uno dei collaboratori fissi della rivista, punto di riferimento nel mondo della moda. Ha lavorato anche per altri giornali di moda, tra cui W Magazine e Love. Negli ultimi anni è stato anche regista: nel 2010 il suo The Lost Explorer è stato presentato al Festival del cinema di Locarno e ha vinto come miglior cortometraggio al Chicago United Film Festival del 2011. Ha pubblicato vari libri di fotografia e importanti musei e gallerie, tra cui la Somerset House di Londra, hanno ospitato rassegne a lui dedicate; il Victoria & Albert Museum e la National Portrait Gallery conservano suoi lavori nelle loro collezioni permanenti.