L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche ha detto che nell’attacco chimico di aprile nella provincia di Idlib, in Siria, fu usato il gas sarin

Un uomo a Khan Sheikhun, in Siria (OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images)
Un uomo a Khan Sheikhun, in Siria (OMAR HAJ KADOUR/AFP/Getty Images)

L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) ha detto che nell’attacco chimico compiuto ad aprile nella provincia di Idlib, in Siria, fu usato il gas sarin, una sostanza vietata dalle norme internazionali. L’attacco colpì la città di Khan Sheikhoun, uccise più di 70 persone e provocò delle conseguenze rilevanti: diversi governi occidentali accusarono il regime siriano di esserne il responsabile e il presidente americano Donald Trump decise di rispondere militarmente bombardando la base militare siriana da cui si presumeva fossero partiti gli aerei per attaccare Khan Sheikhoun. Il governo russo diede una propria versione del bombardamento, negando che il governo siriano, suo alleato, avesse sganciato bombe contenenti sostanze chimiche: la versione russa, comunque, fu smontata poco dopo.

L’OPAC ha basato il suo rapporto sulle interviste a diversi testimoni, sull’esame dei sintomi mostrati dalle persone intossicate e sui test effettuati sulle sostanze rilevate nel luogo dell’attacco. Il rapporto non è ancora stato reso pubblico. Ora verrà istituito un comitato dell’ONU che collaborerà con l’OPAC e che avrà il compito di stabilire chi fu il responsabile dell’attacco chimico con il sarin.