Alla fine Bob Dylan ha ritirato il suo premio Nobel

Era a Stoccolma per fare un concerto, e ha colto l'occasione per partecipare a una piccola cerimonia e porre fine alla bizzarra storia che va avanti dallo scorso ottobre

Un cartello che indica l'ingresso del centro conferenze di Stoccolma, in Svezia, dove il cantautore americano Bob Dylan ha tenuto un concerto il 1 aprile 2017, alcune ore dopo aver ricevuto il premio Nobel in un hotel (Kyodo)
Un cartello che indica l'ingresso del centro conferenze di Stoccolma, in Svezia, dove il cantautore americano Bob Dylan ha tenuto un concerto il 1 aprile 2017, alcune ore dopo aver ricevuto il premio Nobel in un hotel (Kyodo)

Sabato 1 aprile, dopo mesi di attese, rifiuti e riservatezze ostentate che hanno attirato le attenzioni dei media di tutto il mondo, il cantante americano Bob Dylan ha finalmente ritirato il premio Nobel per la Letteratura che aveva vinto lo scorso ottobre e che non aveva ricevuto durante l’apposita cerimonia dello scorso dicembre a Stoccolma, perché non ci era andato. Il premio – nella forma di un attestato e una medaglia – gli è stato consegnato nel pomeriggio di sabato, in un hotel vicino al centro conferenze dove poi Dylan ha suonato un concerto in programma da mesi, a Stoccolma. La cerimonia di consegna è stata piccola e privata, non c’erano giornalisti presenti, tanto che non è stata diffusa nemmeno una fotografia dell’evento. Le agenzie di stampa hanno diffuso soltanto la foto di un uomo con un cappuccio in testa fuori dal centro conferenze in cui Dylan ha tenuto il concerto scrivendo nella didascalia che si pensa si tratti del cantante. Un membro dell’Accademia svedese che ha partecipato alla cerimonia ha detto che «è andata molto bene», e che Dylan «è un uomo molto simpatico e gentile».

Dylan non ha comunque ricevuto il premio in denaro legato al Nobel, che ammonta a più di 840mila euro, perché la condizione per ottenerlo è tenere un discorso alla cerimonia di premiazione: riceverà il premio in denaro solo se fornirà all’Accademia Svedese, l’istituzione che assegna i premi Nobel, una registrazione di un discorso entro giugno. Ha promesso di farlo, ma per ora non l’ha fatto. Non sarebbe la prima volta che un vincitore del Nobel per la Letteratura consegna un discorso registrato: lo aveva fatto anche la scrittrice canadese Alice Munro, vincitrice del Nobel del 2013. Alla cerimonia di premiazione dello scorso dicembre al posto di Dylan era andata Patti Smith, che aveva cantato una canzone di Dylan, “A Hard Rain’s A-Gonna Fall”.

La storia del Nobel a Bob Dylan ha appassionato molte persone in tutto il mondo perché per molto tempo è sembrato che Dylan il premio non lo volesse. All’inizio non ha risposto alle telefonate dell’Accademia Svedese, che dopo quattro giorni passati a cercare di contattarlo sembrava avere rinunciato. Una settimana dopo l’annuncio del Nobel il sito ufficiale di Dylan aveva promosso una nuova raccolta di suoi testi come scritti dal “vincitore del premio Nobel per la letteratura”, lasciando intuire che Dylan avesse in qualche misura “accettato” il premio, ma il giorno dopo la frase era sparita. Poi, più di due settimane dopo l’annuncio del Nobel, Dylan ne aveva finalmente parlato con qualcuno: una giornalista del Telegraph a cui durante un’intervista aveva detto che sarebbe andato a ritirare il premio, se possibile, alla cerimonia di assegnazione di dicembre. Poi però non c’era andato, dicendo che aveva già altri impegni. Questa ritrosia è stata celebrata da qualcuno e criticata da molti altri, che ritenevano che fosse arrogante e maleducato da parte di Dylan mostrare così poco interesse per uno dei più importanti riconoscimenti al mondo. Lui comunque in quelle poche interviste che ha dato negli ultimi mesi ha sempre detto di essere contento e lusingato di aver vinto il Nobel, anche se come al solito nel suo concerto di ieri sera non ne ha parlato.