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  • Giovedì 23 febbraio 2017

L’Iraq si è ripreso l’aeroporto di Mosul

È un passo importante nella battaglia contro lo Stato Islamico, che controlla ancora la zona ovest della città

T(AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)
T(AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

Aggiornamento di venerdì 24 febbraio: le forze irachene hanno confermato di avere ottenuto il controllo dell’intero aeroporto di Mosul. Come già era stato ipotizzato grazie alle immagini satellitari, del vecchio aeroporto non è rimasto molto: Quentin Sommerville di BBC ha scritto su Twitter che non ci sono più né il terminal né la torre di controllo, e che in generale la struttura è stata «rasa al suolo».

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Giovedì 23 febbraio l’esercito iracheno ha attaccato la base militare al Ghazlani e l’aeroporto di Mosul, in Iraq, riprendendone in parte il controllo: è una vittoria importante nell’offensiva ricominciata il 19 febbraio per liberare la città dal controllo dello Stato Islamico. L’avanzata verso l’aeroporto e la base di al Ghazlani, che si trovano nella periferia sud-ovest di Mosul, permetterà di usare queste aree per organizzare e lanciare delle operazioni verso ovest dove si trovano diverse migliaia di combattenti dell’ISIS.

L’attacco è cominciato intorno alle cinque del mattino con il supporto di jet, droni e elicotteri della coalizione internazionale, e grazie all’avanzata dai quartieri liberati nei giorni scorsi. Gli uomini della polizia federale e i militari di un’unità speciale del ministero degli Interni sono riusciti a entrare nella base aerea al Ghazlani – dove, secondo quanto riferito dal generale Yahya Rasool all’agenzia di stampa Associated Press, gli scontri sono ancora in corso – e poi nella pista dell’aeroporto, respingendo gli attacchi dei miliziani dello Stato islamico rintanati negli edifici aeroportuali. Il numero esatto di jihadisti presenti all’aeroporto non è conosciuto.

L’aeroporto si trova nei pressi di una collina chiamata Abu Salif, che le forze irachene intendono conquistare per evitare che lo Stato Islamico la usi come base per i propri cecchini, già molto impiegati nella campagna per difendere Mosul. Parallelamente ai primi due attacchi le truppe sono entrare anche in due quartieri della parte occidentale della città, ancora controllata dallo Stato Islamico. Su quest’ultima operazione non ci sono molti dettagli.

L’offensiva militare per liberare Mosul – che è di fatto la capitale dello Stato Islamico in Iraq – è iniziata a ottobre, e per il momento ha portato alla liberazione dei quartieri che si trovano sulla sponda est del fiume Tigri, che divide in due la città. La campagna era in stallo da diverse settimane, cioè da quando i miliziani dello Stato Islamico erano riusciti a colpire gravemente le forze irachene con autobombe, attentati suicidi e attacchi tipici della guerriglia urbana. Domenica 19 febbraio l’offensiva è ricominciata. Le diverse forze presenti sul campo stanno avanzando sia da sud-ovest che da sud. Qualche giorno fa, durante i primi attacchi della nuova campagna, le forze militari irachene avevano liberato alcuni quartieri nella periferia sud-ovest e erano arrivati a pochi chilometri dall’aeroporto principale di Mosul.

L’obiettivo è ora riconquistare i quartieri occidentali del centro storico di Mosul. Al momento si stima che in città rimangano circa 650mila civili, spesso in condizioni di vita molto precarie, insieme ad alcune migliaia di miliziani dello Stato Islamico (all’inizio della campagna erano seimila, e le forze irachene stimano di averne uccisi un migliaio). Le forze alleate contro lo Stato Islamico possono comunque contare su circa 100mila uomini.