Qualcuno se ne va dal PD, forse

All'assemblea nazionale di oggi Renzi si è dimesso ed è iniziato formalmente il congresso: sull'uscita di D'Alema, Bersani ed Emiliano ancora è tutto imbarazzantemente confuso

(ANSA/GIUSEPPE LAMI)
(ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Oggi c’è stata l’assemblea nazionale del Partito Democratico – cioè una specie di parlamento interno al PD, e la riunione del partito a cui partecipano più componenti – all’hotel Parco dei Principi di Roma. Le dimissioni di Matteo Renzi da segretario del partito sono state ufficializzate, e si è aperto formalmente il congresso del PD, che terminerà entro quattro mesi con le primarie per la scelta del nuovo segretario.

Da giorni si parlava, con concretezze maggiori del solito, della possibilità che la minoranza del partito o almeno una sua parte lasciasse il PD. In particolare, si aspettava di sapere cosa avrebbero deciso Enrico Rossi, governatore della Toscana, Michele Emiliano, governatore della Puglia, e Roberto Speranza, deputato. In realtà non ci sono state ancora decisioni: per la minoranza ha parlato l’ex segretario Guglielmo Epifani, criticando le modalità con cui Renzi ha gestito la sua leadership e il rapporto con le componenti del partito in disaccordo con lui: Renzi non gli ha risposto, perché ha deciso di non fare un discorso di replica alla fine dell’assemblea. Emiliano è stato l’unico altro esponente della minoranza a intervenire: ha fatto un discorso piuttosto conciliante in cui ha detto di avere fiducia in Renzi e nella sua capacità di evitare lo scontro. Secondo molti osservatori, Emiliano aveva a quel punto deciso di non lasciare il partito. Poche ore dopo l’assemblea, però, Rossi, Emiliano e Speranza hanno pubblicato un comunicato congiunto in cui accusano Renzi di aver provocato la scissione nel partito, dandola per intesa. Sembrerebbe quindi che tutti e tre abbiano deciso di abbandonare il PD, ma agonie e tentennamenti durano da giorni quindi è ancora tutto incerto.

Probabilmente si saprà qualcosa martedì, quando è stata convocata la direzione nazionale che, a sua volta, convocherà una commissione incaricata di stabilire le regole del congresso. Non è ancora chiaro quando si svolgeranno le primarie. Renzi vuole che siano prima delle elezioni amministrative e dei referendum del prossimo giugno, mentre la minoranza in questi giorni ha chiesto più tempo.

Il Post ha seguito l’assemblea nazionale del PD con un liveblog.