• Moda
  • Venerdì 3 febbraio 2017

Riccardo Tisci lascia Givenchy dopo 12 anni

È stata tra le collaborazioni di maggior successo nella moda mondiale: ha salvato l'azienda dalla bancarotta facendola apprezzare a star come Rihanna e Beyoncé

Ricardo Tisci applaudito dopo la sfilata della collezione maschile autunno/inverno 2016/2017 per Givenchy, alla Settimana della moda di Parigi, 22 gennaio 2016 
(FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images)
Ricardo Tisci applaudito dopo la sfilata della collezione maschile autunno/inverno 2016/2017 per Givenchy, alla Settimana della moda di Parigi, 22 gennaio 2016 (FRANCOIS GUILLOT/AFP/Getty Images)

Lo stilista italiano Riccardo Tisci lascerà la direzione creativa della casa di moda francese Givenchy dopo 12 anni, ha annunciato l’azienda giovedì. La collezione maschile per l’autunno/inverno 2017/2018 e quella femminile di alta moda per la primavera 2017, presentata alla Settimana delle sfilate di haute couture a Parigi, saranno quindi la sue ultime realizzate per Givenchy. L’azienda non ha ancora fatto sapere chi prenderà il suo posto, mentre secondo gli esperti Tisci passerà al marchio milanese Versace: lui e la direttrice Donatella Versace sono molto amici. Nel 2016 il gruppo LVMH, di proprietà del francese Bernard Arnault e che controlla Givenchy, ha registrato le sue entrate più alte, pari a 37,6 miliardi di dollari (circa 35 miliardi di euro), il 5 per cento in più del 2015.

La collaborazione tra Tisci e Givenchy è una delle più lunghe e di successo nel mondo della moda, scrive Vogue. Il suo è l’ultimo dei tanti casi di direttori creativi che negli ultimi due anni hanno lasciato le case di moda per cui lavoravano: Raf Simons da Dior, Alber Elbaz da Lanvin, Hedi Slimane da Saint Laurent, Maria Grazia Chiuri da Valentino.

Tisci è nato a Taranto e ha 42 anni. Dopo le scuole superiori, nel 1999 si trasferì a Londra per studiare alla Central Saint Martins Academy, la più prestigiosa scuola di moda della città. Iniziò a lavorare per Puma e Coccapani, nel settembre 2004 presentò alla Settimana della moda di Milano il suo marchio personale e nel 2005 fu chiamato alla direzione creativa della linea donna alta moda e prêt-à-porter di Givenchy, una delle più eleganti case di moda di francesi, che all’epoca rischiava la bancarotta. «Per fare le fotocopie dovevo attraversare la strada e andare in cartoleria, perché da Givenchy non c’era una fotocopiatrice che funzionasse: non c’erano i soldi», raccontò una volta Tisci al Financial Times ricordando i suoi primi mesi in azienda.

Tisci risollevò Givenchy e nel 2008 assunse anche la direzione della linea uomo e degli accessori. Il suo stile è gotico, trasgressivo e minimalista, mescola la cura sartoriale, dettagli tribali, influenze vittoriane, romanticismo e streetwear. Un suo punto di forza è convertire delicati elementi del vestiario femminile come corpetti, perline, pizzi e frange, in espressioni di forza e potere. Tra i suoi clienti abituali – e in prima fila alle sue sfilate – ci sono personaggi famosi come Rihanna, Beyoncé, Nicki Minaj e le sorelle Kardashian, che hanno contribuito a rendere famoso il marchio anche negli Stati Uniti oltre che al successo delle vendite. Come scrive il New York Times:

«Negli ultimi dieci anni, Tisci è pian piano diventato lo stilista più socialmente connesso della sua generazione, un uomo i cui tentacoli si allungano dai candidati agli Oscar ai partecipanti dei reality show, dagli artisti più importanti ai pr della vita notturna gay, da modelle a malapena maggiorenni a socialite chirurgicamente alterate».

La casa di moda Givenchy fu fondata nel 1952 a Parigi da Hubert de Givenchy, stilista francese di famiglia aristocratica. I suoi vestiti, ricorda il critico di moda Alexander Fury: «erano fatti di linee nette, tessuti sontuosi ma senza frivolezze. Abiti dall’eleganza semplice, essenziale. Le sue creazioni con quelle linee pulite e morbide lanciarono il prêt-à-porter negli anni Sessanta e diedero vita a un passaggio epocale nella storia della moda». Givenchy vendette l’azienda a LVMH nel 1988, ma continuò a disegnare le collezioni fino al 1995. Fu poi sostituito alla direzione artistica da John Galliano, per un breve periodo da Alexander McQueen, da Julien MacDonald e infine da Riccardo Tisci.