Si può fare satira sull’ISIS?

Un video di BBC che prende in giro i jihadisti e le loro mogli è stato giudicato molto coraggioso da alcuni, e offensivo da altri

La settimana scorsa, durante il programma satirico della BBC “Revolting”, è stato trasmesso il primo di una serie di video-parodia sulle mogli dei jihadisti, intitolato The Real Housewives of ISIS. Il riferimento è al celebre reality The Real Housewives, che segue la vita di alcune donne molto ricche che vivono negli Stati Uniti. Il video, che dura poco più di un minuto e mezzo, è stato visto online più di 21 milioni di volte e ha portato a grandi discussioni.

Nel video si vedono delle donne in hijab che nel loro guardaroba hanno giubbotti e cinture esplosive e parlano dei loro problemi quotidiani, comprese le liti con i mariti: «Non fa altro che parlare delle sue quaranta vergini, perché non riesce a essere felice con me?», si dice per esempio. O ancora: «Ali mi ha comprato una nuova catena, ora è lunga due metri e mezzo, riesco quasi a uscire di casa». Una protagonista si lamenta che un’amica indossa il suo stesso giubbotto esplosivo: «Mi copia in tutto», commenta. Un’altra dice di essere vedova di cinque mariti e dopo un’esplosione si corregge: «Ora sono sei». Le donne, poi, scrivono continuamente sui loro telefonini usando l’hashtag «morte all’Occidente» e si chiedono: «Manca poco alla decapitazione, e ancora non so che cosa indossare».

In un’intervista di qualche settimana fa gli autori del programma, Heldon Prowse e Jolyon Rubinstein, hanno spiegato che l’adescamento online di giovani donne è un tema di attualità che «non bisogna avere paura» di affrontare; hanno ricordato di aver preso in giro nei loro sketch i cattolici, i protestanti e gli ebrei, nonché molti politici, e non vedono perché non dovrebbero fare lo stesso con gli estremisti islamici. «Devi essere senza paura, o perdi credibilità. Non puoi prendere in giro David Cameron senza pietà, come abbiamo fatto per cinque anni, e non prendere in giro lo Stato Islamico».

Le reazioni online al video sono state migliaia: secondo alcuni la scelta della BBC è stata coraggiosa perché libera, appunto, dalla paura di ritorsioni. In molti hanno parlato della libertà di espressione, dicendo che è la satira è la migliore difesa contro l’estremismo e citando Il grande dittatore, film del 1940 diretto e interpretato da Charlie Chaplin in cui si fa una parodia del nazismo e di Adolf Hitler. Il New York Times ha citato – in un articolo di commento al video – diversi studiosi di radicalismo islamico che hanno descritto la commedia come un’arma molto potente, perché nega ai militanti dello Stato Islamico ciò di cui sono «disperatamente» alla ricerca, e cioè l’approvazione. Una portavoce della BBC, Kate Toft, ha anche aggiunto che la BBC ha una ricca storia di produzione di programmi satirici; Shaista Gohir, presidente di una associazione inglese di donne musulmane, ha spiegato che questo approccio potrebbe essere uno strumento potente nel prevenire la radicalizzazione di giovani donne: «Gli adolescenti sono molto più propensi a condividere video divertenti piuttosto che messaggi didattici. Abbiamo bisogno di strategie diverse e questa è una di quelle».

Secondo altri commentatori, invece, questo tipo di satira non è opportuna, vista la gravità del problema: «La BBC vuole trasformare la sofferenza in intrattenimento», ha detto qualcuno. Qualcun altro ha scritto: «Non è affatto divertente. Con tutto quello che succede nel mondo, sono sicuro che i familiari delle persone uccise in attacchi terroristici non stanno affatto ridendo». Una donna ha commentato che la BBC ha fatto uno spettacolo satirico chiamato Real Housewives of ISIS mentre le vere casalinghe dell’ISIS vengono violentate e abusate ogni giorno. Altri ancora dicono che i video alimentano l’islamofobia e che una televisione pubblica non avrebbe dovuto trasmettere una cosa che «va ben oltre i confini del buon gusto».