Perché su Snapchat non ci sono notizie false

Perché viene gestito con uno stile da "maniaci del controllo" e perché il funzionamento dell'app rende impossibile che qualcosa diventi virale

Come si presenta una notizia nella sezione Discover di Snapchat: da sinistra, la schermata principale dove scegliere la testata, in questo caso CNN, e poi come viene mostrata la singola notizia
Come si presenta una notizia nella sezione Discover di Snapchat: da sinistra, la schermata principale dove scegliere la testata, in questo caso CNN, e poi come viene mostrata la singola notizia

Ultimamente si è tornati a parlare molto di notizie false e del modo in cui i social network, Facebook in particolare, vengono usati per diffonderle. Mark Zuckerberg ha detto che Facebook svilupperà un nuovo sistema per individuare le notizie false e impedire ai siti che le pubblicano di usare il sistema per la pubblicità online del social network, tra le altre cose. Ci sono però alcune piattaforme dove già oggi è praticamente impossibile che le bufale vengano diffuse: Snapchat e Apple News, una app per dispositivi iOS che non è ancora disponibile in Italia. BuzzFeed News ha spiegato perché Snapchat non ha un problema di notizie false: in sintesi perché l’azienda che lo gestisce – che da alcuni mesi si chiama Snap – lo fa comportandosi da «maniaca del controllo».

Per chi non lo conoscesse bene, Snapchat è quel social network usato soprattutto da persone molto giovani – più o meno tra i 14 e i 25 anni – in cui all’inizio si potevano solo inviare ad altri utenti foto o video che nel giro di alcuni secondi venivano eliminate definitivamente. Nel tempo Snapchat si è evoluto ed è diventato più popolare. Oggi è usato da 150 milioni di utenti al giorno, circa 10 milioni più di Twitter. Una guida più dettagliata su come si usa Snapchat la trovate qui, ma in breve quello che si può fare con questo social network è: mandarsi messaggi, foto e video con altri utenti in modo privato (tutto viene cancellato dopo poco, a meno che non si decida espressamente di salvarlo); condividere con tutti i propri followers una Storia (come da un po’ di tempo si può fare anche su Instagram) fatta di video e foto; vedere e leggere le notizie e gli approfondimenti pubblicati da alcune testate giornalistiche nella sezione Discover.

Ci sono varie ragioni per cui su Snapchat è improbabile che una notizia falsa riesca a diffondersi. La prima è che per una testata avere uno spazio nella sezione Discover non è immediato come avere una pagina su Facebook: ogni giornale che vuole essere presente su Snapchat in modo ufficiale deve firmare un accordo molto rigido con Snap, che prevede che ogni contenuto sia controllato e gestito insieme a una squadra interna del social network. Infatti le notizie pubblicate su Snapchat non rimandano a siti esterni, come avviene ancora nella maggior parte dei casi su Facebook, e ogni contenuto deve essere impacchettato in modo da adattarsi al formato della app. Per questo la collaborazione con i programmatori di Snap è indispensabile. Tra i media che mettono notizie su Discover ci sono CNN, MTV, National Geographic, Le Monde, Cosmopolitan e Vice. Finora non ci sono giornali, siti o reti radiotelevisive italiane su Discover. Alcune testate però hanno aperto dei profili: tra queste c’è il Corriere della Sera, che si trova come “corrieresera”

Nemmeno gli utenti del social network possono riuscire facilmente a diffondere una bufala: le foto e i video pubblicati nelle Storie vengono cancellati dopo 24 ore, si vedono solo quelle pubblicate dagli account che si seguono e non c’è un algoritmo che privilegi i contenuti più popolari, le Storie sono ordinate cronologicamente nella schermata dedicata. Inoltre le Storie altrui non possono essere condivise e non si possono inserire link ad altri siti, quindi è impossibile che un contenuto diventi virale.

Snap vuole che Snapchat resti un social network in cui le interazioni principali avvengono tra persone che si conoscono e meno tra utenti generici e profili molto seguiti, per esempio come quelli di testate giornalistiche su Facebook o di personaggi famosi su Instagram. Per questo Discover resta molto separata dalla sezione delle Storie ed è per questa ragione che non è possibile sapere da quanti utenti è seguito un singolo profilo o quanti followers si hanno. Questo però non significa che Snap non sia interessata ad avere fonti di informazione su Snapchat: nel 2015 ha assunto l’ex giornalista politico della CNN Peter Hamby come capo della sua sezione notizie che si occupa delle Live Stories, contenuti giornalistici creati e verificati dalla stessa Snap su temi seri come le elezioni americane, un’alluvione in South Carolina, il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e l’impeachment a Dilma Rousseff in Brasile. Alcune di queste Live Stories contengono anche contenuti realizzati dagli utenti di Snapchat – che possono proporre le loro foto e i loro video usando filtri speciali per le immagini che risultano disponibili solo a chi si trova nei posti interessati dalla notizia – ma ci sono sempre delle persone che li controllano e li selezionano.

Un’altra piattaforma su cui le notizie e le fonti sono in qualche modo sempre verificate è Apple News, una app per i dispositivi con sistema operativo iOS che non è ancora disponibile in Italia se non come widget nella sezione Spotlight. Negli Stati Uniti News è un aggregatore di notizie che vengono selezionate da circa 4.000 testate. Queste vengono accuratamente scelte da Apple che mette a disposizione degli utenti anche un sistema per segnalare eventuali bufale o contenuti offensivi o violenti.