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  • Giovedì 10 novembre 2016

Le proteste contro l’elezione di Trump

Migliaia di persone hanno manifestato a New York, Chicago, Boston, San Francisco e in molte altre città contro la sua vittoria alle presidenziali

New York, Stati Uniti (Spencer Platt/Getty Images)
New York, Stati Uniti (Spencer Platt/Getty Images)

Nelle ultime ore migliaia di persone hanno protestato contro la vittoria di Donald Trump alle presidenziali di martedì 8 novembre, organizzando manifestazioni in alcune delle principali città degli Stati Uniti come New York, Chicago, Boston, San Francisco e la capitale Washington, DC. I manifestanti hanno urlato diversi slogan contro Trump, accusandolo per i toni razzisti, sessisti e xenofobi usati durante la campagna elettorale. Molti cartelli mostravano le scritte “Trump non è il mio presidente” e “Giù le mani dalla mia fica”, in riferimento al video del 2005 registrato fuori onda in cui Trump si vantava di essere un personaggio famoso e di poter “fare qualsiasi cosa” alle donne, compreso “prenderle per la fica”.

La manifestazione più grande è stata organizzata a New York, la città di Donald Trump e dove hanno sede le sue principali attività economiche, la maggior parte all’interno della “Trump Tower”, il suo grattacielo. I manifestanti hanno marciato lungo la Sixth Avenue per raggiungere poi gli ingressi della Trump Tower, che si trova sulla Fifth Avenue all’angolo con la 56th Street. Nei pressi dell’edificio hanno urlato in coro “Fanculo la tua torre! Fanculo il tuo muro!”, riferendosi al progetto annunciato durante la campagna elettorale per costruire un muro lungo il confine con il Messico per impedire il passaggio dei migranti. Il grattacielo era protetto da una presenza massiccia della polizia di New York e da alcuni camion collocati lungo il suo perimetro.

Scene analoghe si sono verifiche nelle altre città, sempre nei pressi degli edifici di proprietà di Trump. A Chicago i manifestanti hanno occupato le vie principali del centro nelle ore di punta, bloccando sostanzialmente il traffico in buona parte della città. Hanno urlato slogan come “Trump non è il mio presidente” e chiedendo il rispetto per la comunità LGBT e per le altre minoranze. Stando ai risultati elettorali, Chicago ha votato in maggioranza per Hillary Clinton, che ha perso le elezioni ottenendo un numero inferiore di delegati rispetto a Trump, ma vincendo comunque nel voto popolare.

A New York, Chicago e nelle altre città ci sono stati alcuni momenti di tensione con la polizia, ma gli scontri diretti sono stati rari e si sono risolti rapidamente. Gli agenti hanno comunque fermato diverse decine di persone, per avere bloccato le strade o più in generale per avere causato disordini.