(Paolo Bruno/Getty Images)
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Olimpiadi: gli italiani da seguire

Quelli più forti, famosi o promettenti; quelli da cui potrebbero arrivare le medaglie, magari d'oro

(Paolo Bruno/Getty Images)

Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro saranno più di 300. Alle Olimpiadi di Londra 2012 andarono in 281 e ottennero 28 medaglie, di cui otto d’oro e nove d’argento. L’obiettivo implicito per le Olimpiadi di Rio è riuscire a fare meglio: 30 medaglie di cui 10 d’oro sarebbe un ottimo risultato, per esempio. Come a tutte le Olimpiadi della storia ci saranno grandissime sorprese, delusioni e grandi conferme. Abbiamo guardato i risultati delle ultime Olimpiadi e le recenti stagioni degli atleti italiani più forti, famosi o promettenti per capire quali sono quelli da tenere particolarmente d’occhio durante queste Olimpiadi. Questi sono i 27 atleti italiani da tenere d’occhio nelle prossime due settimane, con un po’ di storia e le indicazioni per seguire le loro gare.

Tania Cagnotto
Ha 31 anni ed è la più forte tuffatrice italiana di sempre. È figlia del famosissimo tuffatore italiano Giorgio Cagnotto e della famosa tuffatrice italiana Carmen Casteiner. Nella sua carriera Tania Cagnotto ha vinto 29 medaglie agli Europei e 10 ai Mondiali. È da anni una delle migliori tuffatrici al mondo e prima di Rio de Janeiro ha partecipato a quattro Olimpiadi senza però mai vincere una medaglia. A quelle di Sydney, nel 2000, aveva 15 anni e arrivò 18esima nella gara di tuffi dal trampolino di tre metri. Poi due ottavi posti ad Atene, un quinto e un tredicesimo posto a Pechino e due quarti posti a Londra, nelle Olimpiadi del 2012.

Per una tuffatrice avere più di 30 anni vuol dire essere già verso fine carriera: queste saranno quasi di sicuro le sue ultime Olimpiadi. Parteciperà alle gare dal trampolino di 3 metri e in quella di tuffo sincronizzato, sempre dai 3 metri, in coppia con Francesca Dellapé, che ha 30 anni e così come Cagnotto non ha mai vinto una medaglia olimpica. Le fasi eliminatorie per i tuffi da 3 metri saranno il 12 agosto e la finale sarà domenica 14 agosto. La finale della gara di tuffo sincronizzato sarà invece domenica 7 agosto alle 21: è la gara in cui Cagnotto sembra avere (insieme a Dellapé) le maggiori possibilità di medaglia. L’obiettivo ragionevole è un argento, perché nei tuffi ci sono le atlete cinesi: storicamente quasi imbattibili.

Frank Chamizo
Ha 24 anni ed è forse l’atleta italiano con più possibilità vincere l’oro nella sua disciplina: la lotta libera in categoria 65 chili. Chamizo è alle sue prime Olimpiadi ma è campione europeo e mondiale in carica ed è al primo posto nel ranking mondiale della sua categoria. È nato e cresciuto a Cuba: con la nonna, perché i genitori erano separati e hanno vissuto per lunghi periodi all’estero. Quando era a Cuba fu squalificato perché non riuscì a rientrare nei pesi richiesti per la categoria nella quale avrebbe dovuto competere. A causa di quella squalifica non riuscì a partecipare alle Olimpiadi di Londra. È diventato italiano nel 2015, dopo aver sposato Dalma Caneva, anche lei lottatrice. Ora Chamizo è caporale dell’esercito italiano.

Poco più di un mese fa Repubblica ha raccontato in un video di poco meno di 10 minuti la storia di Chamizo, intervistandolo e facendo vedere il centro di Ostia, nel Lazio, dove si allena. Ha detto: «Io mi sento italiano perché quando sono arrivato qui l’Italia mi ha aperto le porte. È grazie all’Italia che sono campione d’Europa e del mondo, e io tutte queste cose le apprezzo». Nel video Chamizo ha anche spiegato di non essere un atleta che sente particolarmente la tensione della competizione: ha raccontato che fino a poco prima della finale Mondiale del 2015, a Las Vegas, stava dormendo, con gran stupore dei suoi compagni. Tutte le gare della categoria di Chamizo saranno il 21 agosto.

Elisa Di Francisca
La scherma italiana, soprattutto quella femminile, è una delle discipline che nelle ultime Olimpiadi ha portato più medaglie all’Italia. A queste Olimpiadi non ci saranno alcune delle schermitrici più forti degli ultimi anni (Valentina Vezzali, soprattutto, non è riuscita a qualificarsi): a Rio c’è però Elisa Di Francisca, che ha 33 anni e nel fioretto è una delle più forti al mondo. Ha vinto 12 ori europei, 7 ori mondiali e due ori olimpici: entrambi a Londra, nella gara individuale e in quella a squadre. Nel frattempo, nel 2013, ha anche partecipato alla nona edizione del programma televisivo “Ballando con le stelle”, vincendola.

Di Francisca è nata a Jesi, nelle Marche. È campionessa olimpica in carica e nel 2015 ha vinto la Coppa del Mondo di fioretto femminile (l’arma più leggera e flessibile della scherma, in cui sono validi solo i colpi dati di punta e sul torso). Di Francisca è di conseguenza tra le favorite per l’oro nel fioretto femminile. Alle Olimpiadi quest’anno nonc’è la gara a squadre di fioretto femminile, perché è prevista una rotazione delle discipline della scherma: la squadra italiana sarebbe una grande favorita. A Rio ci saranno anche altre forti atlete italiana di scherma: le due con più possibilità di medaglia sono Rossella Flamingo (che fa spada) e Arianna Errigo (che fa fioretto, come Di Francisca). A Londra Errigo arrivò seconda, dietro a Di Francisca e davanti a Vezzali. Le gare di fioretto femminile inizieranno nel pomeriggio del 10 agosto e finiranno giovedì 11 all’una di notte. Si parte dai sedicesimi di finale e in circa 12 ore si andrà avanti fino alla finale.

Carlotta Ferlito
È una ginnasta italiana di 21 anni (che per chi fa ginnastica artistica vuol dire avere già fatto molti anni ad alto livello): punta a una finale nella prova alla trave, e magari pure a un podio. È alle sue seconde Olimpiadi: a Londra arrivò al settimo posto nella prova a squadre e 21esima nell’all-around, la gara in cui gli atleti competono in tutti gli attrezzi. Ferlito, che pesa circa 50 chili ed è alta un metro e 60 centimetri, ha ottenuto medaglie agli Europei e buoni piazzamenti ai Mondiali e ad altre competizioni internazionali di atletica leggera.

Ferlito è forte ma non fortissima e le sue maggiori possibilità di medaglie sono nella prova a squadre, dove – tra le altre – gareggerà con Vanessa Ferrari, che è alla sua terza Olimpiade ed è forse la ginnasta italiana più forte. Ferlito è però più famosa: soprattutto perché è stata per anni tra le protagoniste di Ginnaste – Vite parallele, il programma a metà tra un reality show e un documentario che va in onda su MTV dal 2011. Per farsi un’idea: su Instagram Ferlito ha quasi 600mila follower. Per fare il tifo: le sue prime gare saranno domenica 7 agosto; la finale della gara a squadre è invece il 9 agosto.

Libania Grenot
Le gare di atletica leggera sono quelle che più si associano alle Olimpiadi e quelle da cui capita che escano le storie più interessanti. Nell’atletica leggera l’Italia non se la cava però molto bene: il miglior risultato di Londra fu il bronzo di Fabrizio Donato nel salto triplo. A queste Olimpiadi l’Italia potrebbe fare anche peggio: i due atleti con più possibilità di prendersi una medaglia erano Alex Schwazer (che è stato sospeso per doping) e Gianmarco Tamberi (che si è infortunato a metà luglio). Libania Grenot, che corre i 400 metri, è tra gli atleti che potrebbero ottenere il risultato migliore (le altre sono la saltatrice in alto Alessia Trost e la marciatrice Elisa Riguardo). Grenot ha 33 anni, è nata a Cuba e ha la cittadinanza italiana dal 2008, quando ha sposato un cittadino italiano.

Nel caso di Grenot è molto difficile aspettarsi una medaglia. Sarebbe già un’ottima cosa se Grenot riuscisse ad arrivare nella finale dei 400 metri: nelle ultime due Olimpiadi è infatti arrivata solo fino alla semifinale. Da qualche mese è però particolarmente in forma e a luglio ha vinto l’oro agli Europei di atletica leggera: il problema è che molte delle atlete più forti dei 400 metri non sono europee. Le batterie dei 400 metri femminili saranno il 13 agosto, le semifinali il 15 e la finale il 16.

Aldo Montano
Ha 37 anni ed è da anni tra i più forti al mondo con la sciabola, la disciplina della scherma in cui si può colpire con qualsiasi parte della propria arma qualsiasi parte del corpo dell’avversario, ma solo dalla vita in su (comprese la maschera e la schiena). Montano è di Livorno e arriva da una storica famiglia di schermidori: il padre, il nonno e tre vicini parenti di Montano hanno partecipato a passate edizioni delle Olimpiadi e tutti hanno vinto almeno una medaglia. Hanno fatto quasi tutti sciabola tranne Carlo Montano, zio di Aldo, che è stato un fiorettista.

Montano ha già partecipato a tre Olimpiadi e in ognuna si è preso una medaglia: l’oro individuale ad Atene e il bronzo nella gara a squadre a Pechino e a Londra. Nella gara individuale di Pechino è arrivato decimo, in quella di Londra undicesimo. La sciabola richiede molta agilità e 37 anni non sono pochi nella scherma: Montano è però ancora uno dei migliori al mondo e ha qualche possibilità di arrivare sul podio. I sedicesimi di sciabola maschile saranno dalle 18 del 10 agosto; la finale sarà quando in Italia sarà l’1.45 della notte di giovedì 11. Montano è forte e famoso per essere stato spesso in tv e sulle copertine di molte riviste; forse ancora più forte, anche se un po’ meno famoso, è Andrea Cassarà, fiorettista bresciano di 32 anni, che a Londra ha vinto l’oro a squadre. Oltre a Montano nella sciabola c’è poi Diego Occhiuzzi: anche lui punta a una medaglia.

Vincenzo Nibali
Ha 31 anni e sarà il capitano della nazionale italiana di ciclismo su strada nella prova in linea che inizierà alle 14.30 di sabato 6 agosto. La gara sarà lunga più di 241 chilometri e sia la partenza che l’arrivo saranno a Copacabana, il quartiere di Rio de Janeiro famosissimo per la sua spiaggia. Oltre a essere lunga la gara olimpica di ciclismo su strada sarà anche molto complicata: nella seconda parte di gara i corridori dovranno fare per tre volte una difficile salita di poco più di otto chilometri. Dalla fine dell’ultima salita fino all’arrivo ci saranno 6 chilometri di discesa e 11 di pianura. Nibali è un bravo scalatore e un ottimo discesista: è tra i favoriti per il podio e potrebbe persino puntare all’oro. Anzi, è il principale favorito insieme allo spagnolo Alejandro Valverde. Nibali parteciperà anche alla gara a cronometro di mercoledì 10 agosto, dove è però difficile pensare che possa arrivare tra i primi tre (già arrivare tra i primi 10 sarebbe un buon risultato).

Nella sua carriera Nibali ha vinto la Vuelta di Spagna (nel 2010), il Giro d’Italia (nel 2013 e nel 2016) e il Tour de France (nel 2014). È uno dei sei ciclisti che nella storia del ciclismo sono riusciti a vincere in carriera Giro, Tour e Vuelta. Gli altri sono Jaques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador: cinque fenomeni del ciclismo. Nel 2015 ha vinto il Giro di Lombardia, una delle più importanti corse di un giorno (come la gara olimpica) del calendario ciclistico. Il Giro di Lombardia è, tra l’altro, una corsa che ha un percorso per certi versi simile a quello delle Olimpiadi. All’ultimo Giro d’Italia Nibali ha ottenuto la maglia rosa negli ultimi giorni, dopo aver fatto una grande e inattesa rimonta. Al Tour de France che è finito pochi giorni fa Nibali è andato a fare il gregario a Fabio Aru (e si pensa che alle Olimpiadi Aru farà il gregario per lui). I ruoli di capitano e gregario non sono fissi e a seconda delle situazioni di gara Aru potrebbe trovarsi in testa e, a quel punto, provare lui a vincere: bisogna quindi tenere d’occhio anche lui.

Gregorio Paltrinieri
Ha 21 anni, è nato a Carpi – in provincia di Modena – ed è tra i favoriti per la medaglia d’oro nella finale dei 1500 metri stile libero, che sarà il 14 agosto. Le batterie (le gare attraverso le quali ci si qualifica alla finale) saranno invece il 12 agosto. Il principale avversario di Paltrinieri sarà il cinese Sun Yang, che è considerato il più forte nuotatore al mondo sulle distanze medio-lunghe in vasca ed è anche famoso per essere stato sospeso per doping nel 2014, dopo essere stato trovato positivo alla trimetazidina. Paltrinieri partecipò alle Olimpiadi di Londra, dove arrivò quinto nella finale dei 1500 metri stile libero. Nella sua carriera ha anche vinto un oro, un argento e un bronzo ai Mondiali.

Paltrinieri è molto forte già da alcuni anni e il suo primo importante risultato fu l’oro agli Europei del 2012. Si parlò molto di lui anche quando nel 2014 fece il nuovo record europeo dei 1500 metri stile libero, migliorando di tre secondi il precedente record, stabilito nel 2008 da Jurij Prilukov. A un certo punto della gara il vantaggio di Paltrinieri sugli altri era così grande che sembrava stesse nuotando da solo. Nel 2015 Paltrinieri diventò il primo italiano a vincere l’oro Mondiale nei 1500 stile libero.

Federica Pellegrini
È la più forte nuotatrice italiana di sempre e una delle più forti al mondo, di sempre. A aprile è stata scelta dal CONI, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, come portabandiera dell’Italia nella cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. È famosa da più di 10 anni ma ne ha solo 27. Le sue prime Olimpiadi sono state quelle di Atene 2004 quando a 16 anni vinse un argento diventando la più giovane italiana a vincere una medaglia olimpica. Nel 2008 a Pechino diventò invece la prima nuotatrice italiana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Nella sua carriera Pellegrini – che ha nuotato soprattutto nei 200 e nei 400 metri stile libero – ha vinto quattro medaglie d’oro ai Mondiali e 14 medaglie d’oro agli Europei (considerando anche quelli in vasca corta). Tra le altre cose, Pellegrini è stata la prima donna al mondo a nuotare i 400 metri in stile libero in meno di quattro minuti e ha stabilito il record del mondo 11 volte.

Negli anni Pellegrini ha ottenuto moltissime vittorie, alternandole a qualche momento di difficoltà: l’oro di Pechino e l’argento di Atene sono le sue uniche due medaglie olimpiche. A Londra arrivò quinta sia nella finale dei 200 metri stile libero che in quella dei 400 metri stile libero. Pellegrini può sicuramente puntare al podio nei 200 metri stile libero, e forse persino all’oro. Il problema è che quella distanza la nuoterà anche la fortissima statunitense Katie Ledecky, che ha 19 anni e ai Mondiali di nuoto del 2015 vinse l’oro nei 200, nei 400, negli 800 e nei 1500 metri stile libero. La finale femminile dei 200 metri stile libero delle Olimpiadi di Rio sarà il 10 agosto (alle tre di notte: toccherà, nel caso, alzarsi prestissimo, o andare a letto molto tardi).

Clemente Russo
Ha 34 anni ed è un pugile della categoria pesi massimi (da 91 chili in su). È nato e cresciuto a Marcianise, in provincia di Caserta, e queste sono le sue quarte Olimpiadi: ad Atene uscì ai sedicesimi di finale; a Pechino e Londra vinse la medaglia d’argento. Nella sua carriera Russo ha disputato più di 200 incontri e ne ha persi meno di 40: ai Mondiali di pugilato del 2007 e del 2013 vinse due medaglie d’oro. Negli ultimi anni Russo ha sfruttato i suoi risultati sportivi per fare diverse cose tra cinema e televisione: è stato ospite, concorrente o co-conduttore di programmi tv di diverso tipo (per esempio il reality show “La talpa”) ed è stato il protagonista di Tatanka, un film del 2011 di Giuseppe Gagliardi. Il film parla di un pugile di Marcianise: non è del tutto biografico ma è in gran parte ispirato alla storia di Russo ed è tratto da “Tatanka Scatenato“, un lungo articolo su Russo scritto nel 2011 da Roberto Saviano. Tatanka è da anni il soprannome di Russo e Saviano ha spiegato perché:

[È la] parola con cui i Lakhota Sioux indicano il bisonte maschio. Il nome glielo mise uno dei suoi maestri dopo aver visto ‘Balla coi lupi’. Cercando di comunicare con il suo nuovo amico Uccello Scalciante, il tenente John Dunbar si mette carponi, due dita sulla testa per rappresentare le corna di un bisonte. Il capo tribù capisce e dice ‘tatanka’, Dunbar annuisce e ripete. Clemente Russo si è guadagnato quel soprannome perché sul ring a volte si dimentica di essere un pugile. Abbassa la testa, naso all’altezza del petto, occhi tirati su, fronte bassa e giù a picchiare. Bisogna urlarglielo dall’angolo che è uno sportivo, non un picchiatore.

Russo non è il favorito per l’oro dei pesi massimi maschili di Rio, ma è tra quei pugili che si pensa possano puntare a una medaglia e, se le cose dovessero girare particolarmente bene, anche all’oro. Al momento i principali favoriti per la medaglia d’oro sono il cubano Erislandy Savón e il russo Evgenij Tiščenko. I sedicesimi inizieranno il 6 agosto (ancora non si sa chi andrà sul ring contro chi) e la finale olimpica dei pesi massimi maschili sarà il 16 agosto.

E gli altri
Oltre agli atleti già citati restano più o meno altri 300 italiani che sono riusciti a qualificarsi alle gare dei 39 diversi sport che assegneranno più di 300 medaglie d’oro. Ci sarà di sicuro qualche sorpresa – qualche atleta arrivato alle Olimpiadi senza far parlare troppo di sé e che alla fine tornerà a casa con una medaglia – ma tra i tanti altri italiani in gara ce ne sono alcuni che hanno qualche possibilità in più di fare bene.

– Le tenniste Roberta Vinci e Sara Errani parteciperanno sia alla gara individuale che a quella nel doppio. È molto-molto difficile che Errani vada avanti nel singolare ed è complicato che Vinci arrivi a medaglia nel singolare. Errani e Vinci hanno però ottenuto insieme grandi risultati nel doppio: a voler puntare su una medaglia italiana dal tennis, la gara da guardare è quella: la finale, se andrà tutto bene, sarà il 14 agosto.

Irma Testa è la prima italiana a essersi qualificata a un’Olimpiade nel pugilato. È nella categoria dei pesi leggeri, ha 18 anni ed è nata a Torre Annunziata, in provincia di Napoli (la Campania va fortissimo nel pugilato). Non ha ancora ottenuto importanti risultati internazionali non giovanili ed è difficile che possa arrivare a una medaglia: gli esperti di pugilato parlano però molto bene di lei.

Gli altri del nuoto
Simone Ruffini ha la sfortuna di fare lo stesso sport di Pellegrini e Paltrinieri, ma un posto tra i 10 italiani da tenere d’occhio se lo sarebbe meritato. Ha 26 anni ed è alle sue prime Olimpiadi: nel 2015 ha però vinto la medaglia d’oro nella gara di 25 chilometri di nuoto di fondo ai Mondiali di Kazan, in Russia e negli ultimi mesi ha ottenuto altri buoni risultati. Aurora ha detto sì. A Rio Ruffini farà la gara di 10 chilometri, dove è considerato uno di quelli che se la può giocare per il podio.

Filippo Magnini e Luca Dotto: anche loro due saranno a Rio. Magnini nei 100 metri stile libero; Dotto nei 100 e nei 50 stile libero.

Quelli che tirano e sparano, e quelli nelle squadre

Chiara Cainero e Marco Galiazzo: lei fa tiro a volo, categoria skeet, e ha vinto l’oro a Pechino nel 2008. Lui tira con l’arco e farà la gara individuale e quella a squadre. In quella a squadre l’Italia ha vinto l’oro (anche grazie a Galiazzo) a Londra. Galiazzo ha invece vinto l’oro individuale ad Atene. È però da un po’ di tempo che Galiazzo non ottiene risultati importanti e a Rio non è tra i favoriti per una medaglia.

– Tutti gli altri: ci sono atleti italiani nella maggior parte delle discipline. Per quanto riguarda gli sport di squadra: le Nazionali italiane maschili e femminili di calcio e basket non si sono qualificate alle Olimpiadi. Ci sono invece quelle maschili e femminili di pallavolo e pallanuoto (e hanno tutte qualche possibilità di medaglia).